Il fanatismo politico di Papa Bergoglio. E’ chiaro, si è “oltre l’interferenza”, pare il governo Conte – Bergoglio -Casalino.
Beh, vi dirò che sono un po’ stanco di vedere nei telegiornali sulla TV nazionale, tutti i giorni, ripeto tutti i giorni, Papa Bergoglio dire la sua, come fosse lui, l’argentino, il Presidente della Repubblica Italiana. Non se ne può più. E se ha stancato me cattolico fervente, figurarsi i non credenti. Nell’ultima omelia Papa Francesco – di ieri 2 maggio 2020- ha pregato per i governanti di tutto il mondo, che hanno la responsabilità di prendersi cura dei popoli. In particolare, Bergoglio ha affermato che nei momenti di crisi bisogna essere molto fermi e perseveranti nella convinzione di fede, non è il momento di fare cambiamenti. Ma ecco fuoriuscire nascosto nella predica il paternale politico : “Nella mia terra c’è un detto che dice: ‘Quando vai a cavallo e devi attraversare un fiume, per favore, non cambiare cavallo in mezzo al fiume’”: così il Papa sembra aver fatto un riferimento alla situazione politica dell’Italia, che vede il premier Giuseppe Conte -in caduta libera- ad un bivio nella gestione dell’emergenza coronavirus. “Il fanatismo politico di Bergoglio applicherebbe a Conte ciò che il Vangelo dice di Gesù? Non posso crederlo. Saremmo oltre l’interferenza – ha commentato Antonio Socci – ci troveremmo di fronte al governo Conte-Bergoglio-Casalino. Assurdo”. Dalla messa a Santa Marta è arrivato l’invito di Papa Francesco a non cambiare “cavallo” durante la bufera. Bergoglio non fa mistero di tifare per un governo con l’attuale condottiero, quel Giuseppe Conte ormai al bivio del suo percorso a Palazzo Chigi: finite le promesse e le deleghe al comitato tecnico scientifico, è arrivato il tempo delle decisioni politiche. Bergoglio ha affermato che nei momenti di crisi non è il momento di lasciarsi andare ai cambiamenti. In molti hanno visto in questa frase un riferimento alla situazione politica dell’Italia. E che dire che nell’Earth Day, Papa Bergoglio si è appiattito sulle posizioni di Greta Thunberg, affermando che “abbiamo peccato contro la Terra, la natura non perdona mai”. E ancora, spiega che “c’è un grande deterioramente della nostra casa comune. L’abbiamo inquinata e depredata, mettendo in pericolo la nostra stessa vita”. Ancora Antonio Socci su Twitter, riserva una stoccata al Pontefice: “Ormai ha sostituito Dio con la Madre Terra. Infatti la Pachamama, la rappresentazione pagana della dèa terra, con Bergoglio è stata al centro di cerimonie in San Pietro e nei giardini vaticani. Ha privato il popolo dei sacramenti e sta devastando Chiesa e fede”. Papa Francesco ha citato come modello persino Fabio Fazio e ha dimenticato Sant’Agostino.
Le parole di Bergoglio hanno indignato anche Vittorio Feltri. “Papa Francesco oggi ha citato come modello Fabio Fazio – scrive il direttore di Libero sul suo profilo Twitter – e ha dimenticato Sant’Agostino. Che sarà offeso”. Ha elogiato così il conduttore della Rai: “Ha ragione Fazio”, si prodigava a dire, “i nostri comportamenti ricadono sugli altri”. Una dichiarazione che non è andata giù neppure a Maria Giovanna Maglie che, in una serie di tweet infuocati, ha preso di mira Bergoglio invitandolo, anche senza esplicitarlo, a tenersi lontano dai media, perché sullo stesso piano ha messo Fazio e Sant’Agostino, Padre, dottore e santo della Chiesa cattolica. Vorrei aggiungere ancora una nota su un’immagine che non è sfuggita a nessuno. Ricordate Papa Bergoglio solo in preghiera in una piazza San Pietro vuota e bagnata? C’è un altro dettaglio decisamente “inquietante”, nell’atteggiamento del Pontefice. Bergoglio fa tutto senza inginocchiarsi mai: né davanti all’icona della Madonna, né davanti al Crocifisso, né davanti al Santissimo“. Un gesto da blasfemia. A commento di quell’immagine il collega Socci ha aggiunto : “Siccome ogni volta torna fuori la storiella che Bergoglio non può inginocchiarsi per motivi di salute, mille volte abbiamo pubblicato foto dove si inginocchia non davanti al Santissimo, ma si è inginocchiato davanti a leader politici del Sud Sudan (una delle sue commedie) baciandogli persino i piedi. Solo davanti al Santissimo ha problemi”. E sul Vaticano ai tempi del coronavirus commentano molto duramente le notizie provenienti dalla Santa Sede. Papa Francesco ha affermato che “la Chiesa in streaming porta alla gnosi”. Come dire: riaprite le chiese o la fede è a rischio. “Prima tira il sasso e poi nasconde la mano, scaricando la colpa su chi lo ha seguito”, accusa Socci. “Ora che diranno i vescovi che hanno sbranato Salvini per aver detto che almeno a Pasqua andavano riaperte le chiese?”. “Andiamo ancora più a fondo – aggiunge Becchi -. Francesco d‘Assisi abbracciava i lebbrosi, Francesco I non ha detto una parola sui cadaveri di malati contagiosi privati di ogni conforto religioso e bruciati come residui tossici. La sua responsabilità nei confronti della cristianità è enorme”.
Socci aveva criticato le misure di sicurezza applicate per Papa Francesco dopo i contagi di coronavirus in Vaticano: “Anche a me giunge notizia che Bergoglio è terrorizzato dalla paura del Covid. Perciò si è rintanato nella sua stanza e niente più pranzi a mensa. Il pastore ha paura che le pecore lo contagino. La Chiesa in uscita si è barricata. Non più ponti, ma mura”, aveva scritto Socci rilanciando la notizia di contagio all’interno del Vaticano e di un monsignore, stretto collaboratore del Papa, nella residenza di Santa Marta.
Infine l’illuminante apertura di Camillo Longone che così dice di Socci: “ Nel suo ultimo “Il dio Mercato, la Chiesa e l’Anticristo” (Rizzoli) i più autorevoli autori che negli ultimi due secoli hanno parlato del falso Cristo ci sono tutti e specialmente Dostoevskij, Solovev, Robert Benson, Fulton Sheen, Paolo VI, Josef Pieper, Ivan Illich, il cardinale Biffi, Papa Ratzinger, Massimo Cacciari… Alla fine ecco una conclusione personale: “Si può sospettare papa Bergoglio di essere un anticristo? No, per molti motivi; oltretutto l’Anticristo biblico è una figura titanica e non mi pare proprio che sia il caso del Papa argentino, nonostante le sue velleità rivoluzionarie”. Conclude Camillo Longone a proposito: “ Non pare nemmeno a me: insistendo sul senzafrontierismo in tempi neomanzoniani di quarantena, Papa Bergoglio ci fa la figura non dell’Anticristo ma, Dio mi perdoni, del povero untorello”. Antonio Socci nella sua lettera aperta a papa Bergoglio richiama l’attenzione di tutti sui segni del presente, ma soprattutto sul rischio dell’apostasia, sulla situazione di smarrimento e confusione che si è creata nella Chiesa con il pontificato di papa Bergoglio, di cui esamina gli atti e le parole più controverse. “Quelli che viviamo” -scrive Socci- “sono tempi dolorosi, ma anche gloriosi, in cui siamo chiamati a testimoniare Cristo. E forse, come per Ninive, ascoltare i profeti e convertirsi potrebbe ancora salvare la città dalla sua rovina.”
Carlo Franza