william-morris-gallery-54-1571837839                                                                                                                                                                                                 La William Morris Gallery di Londra presenta una retrospettiva deKehinde-Wiley-Saint-Jerome-Hearing-the-Trumpet-of-Last-Judgment-2018-2019-Kehinde-Wiley-Courtesy-of-Roberts-Projects-5-1581780699dicata ai nuovi lavori di uno dei più importanti artisti americani contemporanei, Kehinde Wiley. Non solo si tratta della prima mostra personale londinese su Kehinde Wiley, aperta fino al 25 maggio 2020, ma anche la prima a presentare esclusivamente ritratti femminili. La scelta del museo di Morris per ospitare l’esibizione nasce dal fatto che Wiley, per oltre quindici anni, si è ispirato agli iconici disegni floreali di William Morris per i suoi dipinti. Partendo dal suo interesse per la relazione tra il corpo umano e il decorativo, i modelli di Wiley sono raffigurati su sfondi floreali reinventati e rinnovati, spesso ispirati all’opera di William Morris.

Kehinde Wiley (Los Angeles, 1977) è un pittore statunitense, noto al grande pubblico soprattutto per i ritratti Kehinde-Wiley-Naomi-and-her-Daughters-56-1581780700contemporanei di persone di colore, caratterizzati dal forte realismo e dalle pose eroiche, derivate dall’arte antica. La sua carriera artistica è iniziata infatti ritraendo uomini afro-americani di strada che rimandano, nella posa, ai modelli della statuaria classica. In seguito ha dipinto molti personaggi famosi, sempre di colore, unendo, nella rappresentazione pittorica, elementi della storia dell’arte con altri tratti dalla vita quotidiana contemporanea. I suoi soggetti sono spesso rappresentati su sfondi con temi decorativi (tra questi fiori di Morris) dalle tinte molto sgargianti. Nell’ottobre 2017 Wiley è stato incaricato di ritrarre Barack Obama per la Smithsonian National Gallery of Portraits, il museo di Washington dove sono conservati i ritratti ufficiali dei presidenti statunitensi. E’ stato il primo pittore afroamericano ad esporre una propria opera nella galleria.

L’esposizione intitolata The Yellow Wallpaper, mostra una serie di nuovi ritratti di donne che Kehinde Wiley ha incontrato per le strade di Dalston e che offrono una nuova risposta visiva, una sorta di moderna copertina per l’acclamato libro The Yellow Wallpaper scritto dalla sociologa, scrittrice femminista e poetessa statunitense, Charlotte Perkins Gilman nel 1892. Lo stesso Wiley ha definito The Yellow Wallpaper “un’opera letteraria che esplora i contorni della femminilità e della follia”. Con questa  esposizione, partendo proprio dal libro della Gilman, Wiley cerca di rappresentare, attraverso un linguaggio decorativo ed accattivante, elementi dell’universo femminile americano, spesso in contrapposizione tra loro come l’oscurità, la gioia, il genere ed il passato, bellissimo o terribile che esso sia.

Il racconto della Gilman, presentato in prima persona, narra di una giovane madre affetta da depressione. Il marito e medico John ha preso in affitto una villetta per l’estate ma, chiusa nella camera da letto e costretta alla totale inattività per il bene della sua salute mentale, la narratrice diventa ossessionata dalla disgustosa carta da parati gialla della stanza, fino alla follia. Gilman scrisse questa storia per sensibilizzare le persone sul ruolo delle donne nella società, mostrando come la mancanza di autonomia sia dannosa per la salute mentale, sentimentale e fisica delle donne.  Nei nuovi ritratti di Wiley, qui esposti, ogni donna è rappresentata come un individuo autonomo, potente, aperto a nuove interpretazioni della vita: esse sono l’emblema di una grande forza all’interno di una società sempre più allo sbaraglio, ed incarnano una miriade di modelli che differiscono per classe sociale, status politico, religione, genere, razza e cultura.

Carlo Franza

 

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