Milano, la grande Milano, la Milano europea, dov’è? Dovremmo dire, c’era una volta Milano. Milano non è più  oggi la grande Milano!  Visto che vivo  ormai  da quarant’anni a Milano, dirò che una Milano così imbruttita e sporca,  per non dire lercia, non l’avevo mai vista. Tutto ciò grazie alla giunta di Sinistra  diretta dal Sindaco Sala. Di questo passo meglio andare a vivere  a Il Cairo  o a Istanbul. Il degrado  nella capitale economica italiana è alle stelle. E badate bene, non lo si nota a Quarto Oggiaro, alla Comasina o a Corvetto,  lo si nota nel  pieno centro della città.  Proprio in Piazza San  Babila. I topi sono il segnale più forte del degrado. E  non si tratta di un topolino che si è sperduto fra le vie cittadine, ma di colonie di ratti che qui  hanno nidificato, ovvero  di  decine di animali di una certa stazza  che girano tra le persone sedute sulle panchine e tra chi passeggia. Il video-denuncia è stato girato martedì sera 8 settembre  2020  da Sharon Cappelli una lettrice del Corriere della Sera. Ma non era notte fonda, anzi: i negozi erano ancora aperti. Sono immagini che fanno veramente impressione e lasciano a bocca aperta. La lettrice ha inviato il video anche al sindaco Beppe Sala attraverso il social Instagram.  Record  di topi a Milano. Cinque milioni di topi vivono nel sottosuolo di Milano. Diverse le segnalazioni che sono giunte in queste settimane anche all’associazione Aidaa ed al telefono amico, prevalentemente da persone che ci chiedono cosa fare quando incontrano un topo (nel caso specifico “pantegane”) sulla loro strada. Negli ultimi giorni le segnalazioni si sono moltiplicate e colonie di topi a spasso sono state avvistate sia in Piazza Firenze, Via Montefeltro, Via Malaga, vicino al sottopasso di via Cassala. Una colonia che viene all’aperto tutte le sere in cerca di cibo e’ quella dei topi che vivono in piazza Sigmond Freud a pochi passi dalla stazione ferroviaria di Milano porta Garibaldi, qui i topi belli pasciuti, pasteggiano ogni sera nei cestini dell’immondizia.

L’ultima segnalazione in ordine di tempo riguarda infine la presenza di una colonia di pantegane nei giardini di Piazza Prealpi, ed in via Vallagrina a Quarto Oggiaro qui pero’ si tratta prevalentemente di topi di campagna.

“I topi – dice Lorenzo Croce presidente di Aidaa – per noi sono animali come tutti gli altri, anche se ovviamente la loro presenza in quantita’ cosi elevate spesso e’ un segnale di degrado ambientale. I topi vengono in superficie prevalentemente per due motivi, perche’ spaventati dai lavori che sono in corso in molti cantieri milanesi, e che disturbano l’habitat naturale di questi roditori, ed come secondo ma non meno importante motivo che li spinge dal sottosuolo alla superficie e’ la ricerca di cibo, ed i topi sanno, perche’ sono animali assolutamente intelligenti, dove gli umani lasciano i resti di cibo e li arrivano a colonizzare moltiplicandosi a volta a dismisura”. “Quindi – prosegue Croce – il primo suggerimento e’ quello di non abbandonare mai resti di cibo nei parchi o nei cassonetti dei rifiuti, i topi fiutano ed arrivano a banchettare, il secondo consiglio e’ rivolto al comune di Milano perche’ provveda ad una maggiore raccolta differenziata dell’umido, in quanto spesso anche i rifiuti indifferenziati lasciati per strada in attesa della raccolta diventano banchetti per colonie di ratti”.

Ma il degrado viaggia anche sul versante dei disservizi. Una petizione on line per chiedere un metrò accessibile a tutti, anche ai disabili. L’ha promossa l’Associazione Milano Positiva con Ledha Milano. E ha già raccolto 1.200 firme. L’appello al Comune e ad Atm è di cominciare dalla stazione della linea rossa di Rovereto, attrezzandola con un ascensore. Giovanni Zais, presidente dell’associazione di promozione sociale Milano Positiva, spiega: “La città in questi anni ha fatto passi avanti da gigante ma va fatto di più. In tre fermate consecutive della linea M1, Pasteur, Rovereto e Turro, non esiste nessuna entrata/uscita adibita alle persone con disabilità. Questa è una vera e propria emergenza: vuol dire che tutti i passeggeri con disabilità che vivono o si muovono tra Pasteur e Gorla (la prima metro disponibile) di fatto non sono autonomi negli spostamenti, ma devono addirittura percorrere, con tutte le difficoltà del caso, due chilometri e mezzo”.

Ancora  i promotori della petizione in Comune. “Chiediamo un impegno per adeguare le tre fermate, porteremo l’esperienza di alcuni disabili che lì vivono. Questo è un atto di civiltà”. Ci rendiamo conto, scrivono ancora nella petizione, “che sistemare in tempi brevi la situazione in tutte e tre le fermate della metro è complesso. La proposta per rispondere immediatamente a questo bisogno è rendere subito accessibile almeno la stazione di Rovereto, posta in mezzo rispetto le altre due fermate”. Che è poi la stazione che porta dritto al parco Trotter dove il Comune “sta investendo molto per la riqualificazione e che per questo – conclude Zais – deve essere usufruibile da tutti. Milano è una città Stato, che in quanto tale necessita di continua “manutenzione” e attenzione. Milano Positiva, Ledha Milano e il Terzo Settore possono essere d’aiuto, creando un rapporto sinergico con il Comune e con i Municipi. Un ponte in grado di permettere a tutti di vivere la propria città al 100%». Qualche stazione della metropolitana ha un montascale ma per utilizzarlo il disabile deve prenotarsi 48 ore prima, perché solo il personale Atm lo può azionare e va programmato. Ecco la Milano del terzo millennio. Il degrado passa attraverso mille luci. La giunta Sala ha ormai da tempo abbandonato la città a se stessa, in una sofferenza senza fine.

Carlo Franza

 

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