L’opera di Gabriella Ventavoli (La Danza della Solidarietà, t.m.  su tela, cm. 160×200, 2020), artista da sempre attenta ai temi ambientali, ai temi del vivere, ai temi della comunità,  lascia leggere,  anche questa volta, e in questo momento universale in cui il mondo è ammorbato dal Covid 19  -ben  pensando alla Lombardia- la solidarietà che entra in gioco  con una danza singolare, divenendone espressione. Due linguaggi universali si sono incontrati in quest’opera, la pittura e la danza, e nel momento di particolare tensione che stiamo vivendo è più che mai importante. La donazione di quest’opera alla Fondazione ATM di Milano mette maggiormente in luce l’evento interpretativo  ed è un riconoscimento alla sua  capacità interpretativa, che la  distingue sempre. Allo stesso modo di  Henri Matisse (1869-1954)  che è stato  il più autorevole esponente dell’Espressionismo francese e uno degli artisti più significativi dell’intero Novecento; autore de  La danza, capolavoro del 1909, in cui esprime in modo esemplare sia la sua poetica sia il suo stile. La Danza della Solidarietà è una versione in chiave espressionista di un antico tema bacchico e pastorale, costruito sul motivo del girotondo danzanteDue  figure ( chiaramente due donne),  di cui una immobile e morente, l’altra angelica  e avvolgente,  che protende  le  mani  in segno di aiuto con movimenti ampi e vitali.  Si leggono  il primitivismo e il colore  segnico a stesure piatte, l’intensità cromatica “arbitraria” del contrasto bianco-nero su fondo rosso, il colore della tragedia e del sangue. La silhouette delle donne è non solo fortemente semplificata ma anche allungata e deformata sebbene l’artista non abbia rinunciato del tutto alla resa anatomica dei corpi. Tutta la scena, che include sia il gruppo di figure  è dominata da linee curve ed elastiche, che si intrecciano o si incontrano, proseguendo idealmente l’una con l’altra, e che sono capaci di rendere i gesti delle figure morbidi e fluidi e di comunicare un senso di armoniosa fusione tra le donne e l’ambiente circostante. Si noti che le mani delle due figure in primo piano si toccano appena, creando una frattura nel movimento. La Ventavoli rende più dinamica la composizione, la donna vista di spalle è costretta ad allungarsi in uno slancio per raggiungere  l’altra sofferente,  quel protendersi l’una verso l’altra, quel cercare la mano della compagna testimoniano, con efficacissima immediatezza, la tenace volontà di restare unite. Con il suo tipico linguaggio essenziale e sintetico, non  ha descritto  una scena, ha  raccontato, caso mai, la continuità della vita, il suo continuo rinnovarsi, il suo rigenerarsi. All’artista non interessava raffigurare ma solo esprimere. Ella ha elevato  l’oggetto rappresentato o la figura umana ritratta a una dimensione puramente spirituale, trasfigurandone la sostanza più intima. La sua pittura ha una forza vitalistica, musicale, lirica e gioiosa che solo di rado gli artisti del Novecento hanno saputo raggiungere. La danza della solidarietà è la visione simbolica di un abbraccio universale, l’espressione di un ideale di armonia e di felicità, la personificazione di una umanità bella, che nella ricerca di amicizia costruisce e non distrugge. All’atteggiamento dolente, pessimista, perfino distruttivo, la Ventavoli  contrappone un approccio costruttivo all’arte e alla vita; è la  pittura  che apre alla speranza in un futuro migliore.

Gabriella Ventavoli, medico psicanalista, scrittrice, poetessa e pittrice. E’ nata a Piombino in Toscana, ma vive e lavora a Milano. Opera in pittura dal 1976 con collettive (Pavia, Milano, Chianciano, Venezia, Pisa, Roè Volciano-Brescia, Roma, Verona, ecc.) e personali (Milano, Arezzo, Pavia, Berlino, Firenze, ) in più città italiane, affrontando tematiche sociali e ambientali di grande impegno civile e morale. La sua attività artistica si misura  anche all’interno di uno spazio culturale qual’è “La Porta verde” a Milano. Nel maggio  2014  l’illustre Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea Prof. Carlo Franza presenta la sua mostra personale dal titolo “Elegia del mare” a Milano.  Vince nel 2014 il Premio Pittura  al Premio delle Arti-Premio della Cultura  per l’edizione XXVI al Circolo della Stampa di Milano( Presidente di Giuria Prof. Carlo Franza)  e nel 2015 il Premio Artista dell’Anno nel Premio delle Arti-Premio della Cultura  per l’edizione XXVII sempre al Circolo della Stampa di Milano(Presidente di Giuria Prof. Carlo Franza). Nel gennaio 2015, anno dell’Expo  dà il via alla mostra “L’Ultima Cena” con un grande telero  e altre opere a “La Porta Verde” di Milano. Con l’inaugurazione dell”Expo 2015, in maggio   si apre a  “La Porta Verde “ a Milano anche la grande mostra “Natura Naturans” presentata con un catalogo monografico a cura del critico Prof. Carlo Franza. Ed è ancora lo Storico dell’Arte  Contemporanea  Prof. Carlo Franza ad invitarla con una grande mostra personale,  nell’aprile 2015, dal titolo  “Laudi del cielo della terra e del mare e altre storie” nel progetto “Strade d’Europa al Plus  Berlin – Sala Hoffmann-  di Berlino. Nel 2016 una sua opera scultorea rappresentante il mare (altezza 150 x 80 di larghezza, basamento cm. 80, dimensione complessiva di 2 metri e 30 cm, è stata collocata nel Palazzo Nuovo della Regione Lombardia.Nel 2016 vince il Premio per la Scultura al Premio delle Arti-Premio della Cultura  per l’edizione XXVIII al Circolo della Stampa di Milano( presidente di Giuria Prof. Carlo Franza).  Nel 2019 vince a Firenze  il Premio della Giuria nel Premium International Florence Seven Stars(Presidente di Giuria Prof. Carlo Franza). Nel 2019 una sua opera  dal titolo la “Crocifissione della Natura”  viene donata alla Santa Sede e inserita nelle Collezioni Vaticane di Arte Contemporanea. Nel 2020 invitata in un Progetto “Monumentalmente”  a cura del Prof. Carlo Franza per la  Fondazione ATM  Milano  con  una sua opera  storica  e monumentale che contempla  il COVID 19 dal titolo “La Danza della Solidarietà”  che viene donata e inserita  nella Storica Collezione Fondazione ATM. Ancora nel 2020 invitata in un Progetto “Disseminazione monumentale a Venezia” a cura del Prof. Carlo Franza per la Città di Venezia,   una sua opera-dittico,   monumentale,  dal titolo “ Vita e bellezza del mare”  viene donata  e collocata nella  storica Palazzina Grassi a Venezia.

Carlo Franza

 

 

 

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