In Puglia aumento di contagi. Frutto di errori del Presidente Michele Emiliano e dell’epidemiologo Assessore alla Sanità Pierluigi Lopalco. E i pochi ospedali non reggono.
Prima delle elezioni regionali 2020 la Puglia era un posto sicuro, zona NO COVID, quasi un paradiso terrestre, ma la “rielezione” di Emiliano l’ha mandata in tilt, grazie alla presunzione di sicurezza, alle vacanze anti-Covid 19 sbandierate, e la chiusura imperterrita di taluni ospedali specie del leccese, ad iniziare da quello di Gagliano del Capo (Daniele-Romasi), di Maglie, Scorrano, Poggiardo, ecc. per aver la Regione Puglia dato la primarietà e il privilegio nei confronti di un ospedale privato qual’ è quello di Tricase-Cardinale Panico delle Suore Marcelline, blindando e lasciando chiusi gli ospedali pubblici. Ebbene, in tre mesi dalla rielezione di Emiliano -non hanno di che lamentarsi i pugliesi perché se la sono cercata– la Puglia si ritrova in zona arancione, e poco ci manca allo scatto del semaforo rosso. Non c’è Don Tonino Bello -in via di santità- che tenga a fermare l’epidemia che galloppa alla grande nel basso salento. Persino la sicurezza dell’epidemiologo Lopalco che ha imperversato sulle tv nazionali ha ceduto dinanzi all’evidenza di questi giorni, visto che Emiliano l’ha nominato Assessore alla Sanità pugliese. Oggi la Puglia intera è piegata dal coronavirus che badate bene – a mio avviso- già albergava nei mesi primaverili e ancor prima dell’estate. Gli ospedali faticano a reggere l’urto della seconda ondata, e in queste ultime settimane abbiamo visto l’assalto ai pronti soccorso, e persino immagini di ambulanze in coda negli ospedali di Foggia. La situazione non è da meno a Bari, e addirittura al Moscati di Taranto dove i pazienti rischiano di aspettare anche due giorni nelle tende del triage. Persino il Codacons sta per presentare un esposto in Procura sul caos nelle corsie. Una Puglia abbandonata, con popolazione persino nel panico quando hanno visto a Taurisano (Lecce) l’esercito in allerta a fare i tamponi sulla popolazione. E’ solo adesso, quando ormai la situazione è più esplosiva che mai, che Pierluigi Lopalco, virologo e Assessore alla Sanità della regione governata da Michele Emiliano, ha annunciato un piano che porterà i posti letto Covid-19 a quota 3.062 entro la fine del mese, su un totale di 28 strutture ospedaliere. E badate bene che Michele Emiliano pensava e diceva di fare meglio dell’amico Raffaele Fitto -anch’egli candidato alla Presidenza- ; e se Emiliano ha ricevuto qualche voto in più a suo tempo, Maria Giovanna Maglie non è andata tanto per il sottile con lui, governatore uscente della Puglia, per via dei fortunati neo-assunti, loro familiari e amici che si sono ricordati del governatore benefattore al momento di mettere una croce sulla scheda. “Capito la mascalzonata?” dice la Maglie. E questa è la “mascalzonata” a cui ha fatto riferimento la Maglie su Twitter: “Teatro Fusco di Taranto – recita il tweet condiviso dalla giornalista -. Emiliano sottoscrive di proprio pugno uno a uno i contratti di internalizzazione che aggirano i concorsi per 220 lavoratori scelti dalle ditte private. Domenica si vota”. L’ex pm è stato ricandidato e rieletto dal Pd alla guida della Regione che oggi versa in una situazione che non è delle più rosee. Alla tragedia della Xilella che ammorba la Puglia e specie il Salento, si aggiunge la tragedia del Covid 19.
Ma torniamo alla Pandemia in Puglia. Preoccupati i medici: “Temo che le misure adottate siano insufficienti a scongiurare il collasso del sistema sanitario”, ha affermato nei giorni scorsi Filippo Anelli, presidente della Fnomceo e dell’Ordine dei medici di Bari, con riferimento alle misure restrittive introdotte con l’ultimo dpcm. Lo scenario tracciato è drammatico: “Il lockdown soft della zona arancione dispiegherà i suoi effetti tra 20 giorni, quando rischia di essere ormai troppo tardi”. “Considerando che il trend di crescita rimanga costante e non abbia un andamento esponenziale – ha aggiunto – all’Immacolata rischiamo di avere 400 morti e la saturazione dei posti letto Covid che la Puglia ha a disposizione”. Vi dico che io stesso che generalmente per la ricorrenza dei morti torno sempre ad Alessano(Lecce) per fare visita ai miei cari nella Cappella di famiglia, quest’anno ne ho fatto a meno vista la situazione grave e in crescendo. C’è di più, perché dal 31 ottobre al 7 novembre 2020 c’è stato un incremento medio di 740 positivi al giorno, con una media di 34 nuovi ricoveri giornalieri in reparto e 5 in terapia intensiva. “Se questo andamento non rallenta, nel giro di 30 giorni avremo oltre 22mila positivi”, avverte Filippo Anelli, che prevede un collasso del sistema entro pochi mesi con questo ritmo di crescita. “Con l’arrivo dell’influenza stagionale il sistema andrà in tilt e non saremo più in grado di assistere né i pazienti Covid, né tutti gli altri”, ha affermato. Parole tante, che non trovano consistenza nella pratica giornaliera. “I posti in più annunciati dalla Regione esistono soltanto sulla carta e poi a cosa servono se mancano i medici?”, attacca anche Renato Perrini, consigliere regionale di Fratelli d’Italia. Il governatore Emiliano e la sua giunta in Puglia sono non solo in ritardo, ma in forte ritardo, nel predisporre i posti aggiuntivi per i positivi e creare nuovi letti in terapia intensiva, oltre che nell’approntare percorsi protetti per gli altri pazienti. Per non parlare delle carenze endemiche del sistema sanitario regionale, tra cui la cronica mancanza di personale in corsia. Poi c’è la questione dei tamponi: la Puglia ne fa troppo pochi, con buona pace del “contact tracing”. Pensate che se nel Lazio e in Campania si fanno mediamente 20mila tamponi giornalieri; qui in Puglia e nel Salento di tamponi mediamente se ne fanno 5000 al giorno.
È proprio per ciò, secondo Renato Perrini, che la Puglia è finita ed è oggi in zona arancione. “Dall’inizio della pandemia ricevo richieste d’aiuto di gente preoccupata che non riesce a fare il tampone”, ha denunciato sui social network. “La Puglia -attacca Perrini consigliere regionale di Fratelli d’Italia- è la regione con più basso numero di test e di personale per i tracciamenti, se bar e ristoranti sono chiusi, e non si può andare da un comune all’altro, è soprattutto per questo”. “La strategia portata avanti fin qui da Lopalco ed Emiliano, da loro chiamata tamponite, che consiste nel tenere basso il numero di tamponi per tenere basso il numero dei positivi registrati, ci ha portato in zona arancione e con gli ospedali saturi”, dice ad alta voce. E per finire, la decisione della giunta pugliese di vietare di effettuare i test nei laboratori privati, sempre secondo il consigliere, non aiuterà a migliorare la situazione, anzi, “contribuirà ad aumentare il contagio”. Sempre Renato Perrini ci conferma : “Lo strano caso dei positivi pugliesi registrati in Basilicata”. Di seguito la dichiarazione del consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Renato Perrini: “Un quinto dei positivi registrati dalla regione Basilicata, è residente in Puglia. Questo oltre ad aumentare il tasso dei contagi della Basilicata, falsa completamente tutta l’analisi dei dati alla base dell’algoritmo dell’Istituto Superiore della Sanità con cui il Ministero della Salute decide il colore delle zone per le restrizioni delle regioni. Sia chiaro non sono pugliesi residenti nella vicina Basilicata o che si spostano per lavoro. Semplicemente quello che sta accadendo è che i pugliesi, che non riescono a fare il tampone in Puglia né tramite il Servizio Sanitario Regionale né tramite laboratori privati (vietati clinicamente nella nostra regione), vanno a farlo a Matera, gratuitamente. Così come già avviene, specie per i pugliesi confinanti con la Basilicata, per altri esami diagnostici: risonanze, tac etc etc. Non è un mistero, ma solo ieri, dopo due settimane dall’invio dei tamponi antigenici alla Regione Basilicata è venuta fuori la cifra di ‘un quinto di positivi pugliesi’. Il commissario Arcuri, infatti, con una lettera la ASL aveva chiesto a medici di famiglia e pediatri di comunicare ‘a stretto giro’ l’indirizzo dove si sarebbero effettuati: ‘chiedo alla ASL di comunicare immediatamente ai pazienti tutti i medici disponibili per antigenici in ambulatorio, garantendo massima adesione mettendoli nelle condizioni di operare con massima igiene e sicurezza’. Voi come la definireste una Sanità che pure sui tamponi vede tanti cittadini (pugliesi) vedersi riconosciuto il diritto alla salute in un’altra Regione?” E non è finita qui. Dice ancora il consigliere di FdI Renato Perrini: “Emiliano e Lopalco facciano chiarezza sui ‘rimedi antivirus’ del presidente Tiani”. Di cosa si tratta? Ecco di seguito la dichiarazione congiunta dei consiglieri regionali pugliesi di Fratelli d’Italia (Luigi Caroli, Giannicola De Leonardis, Antonio Gabellone, Renato Perrini, Francesco Ventola e Ignazio Zullo). “Potremmo ironizzare anche noi – in queste ore siamo diventati la ‘barzelletta’ dell’Italia sui giornali on line e sui social – ma le domande che poniamo, invece, sono serissime e vorremmo che il presidente Michele Emiliano, ma soprattutto il professor-scienziato Pierluigi Lopalco, ci rispondessero in tempi brevissimi. 1) Erano a conoscenza che Giuseppe Tiani, nei giorni scorsi, era stato in audizione alla Camera (Commissione Affari Costituzionali)? E in quale ruolo in quello di presidente di InnovaPuglia (la società regionale importantissima per la crescita e lo sviluppo delle imprese, e non solo, pugliesi) o come segretario nazionale del sindacato di Polizia essendo lui un Ispettore superiore? E, comunque, è evidente che quando Tiani fa dichiarazioni ‘importanti’ e di un certo peso per la comunità scientifica… è impossibile scindere i due ruoli, per cui quando parla da sindacalista Tiani non dovrebbe dimenticare che rappresenta, specie nelle Istituzioni, anche una delle società pubbliche pugliesi più importanti! 2) La Puglia sta sperimentando – all’insaputa della comunità scientifica – questo ‘medaglione miracoloso’ made in Israele contro il Covid o qualsiasi altro virus? La promozione di Tiani è personale o riguarda InnovaPuglia? Nel senso che si sta pensando di utilizzare i soldi dei pugliesi per acquistarli?
Già, adesso in Puglia spunta il medaglione antivirus, pensavo fosse il medaglione di Don Tonino Bello, mi sbagliavo perché col santo non ha nulla a che fare. Questa è la sanità in Puglia dell’era Emiliano. Il virus Covid-19 smaschera finalmente la nostra malasanità.
Carlo Franza