In uscita presso Nomos  Edizioni  un libro  singolare e brillante che mette a fuoco una personalità storica della cultura milanese, dal titolo “Elda Mia. Ritratto corale di Elda Cerchiari Necchi”( pp.240 brossura con alette, 2019, Euro 19,90).   Ecco  intanto chi è  Elda Cerchiari  Necchi. Nata a Genova nel 1924, milanese di adozione in quanto si è trasferita a Milano agli inizi degli anni Trenta. Laureatasi in Storia dell’arte all’Università Statale, ha insegnato questa disciplina (Storia dell’Arte classe AO61) in varie città lombarde e, infine, per vent’anni al Liceo classico Berchet di Milano. Basilari i due manuali di Storia dell’arte realizzati l’uno con Liana Castelfranchi, l’altro con Pierluigi De Vecchi. Dal 2013 ha ideato con Chiara Rosati il volume Milano Mia per l’editore Polaris e ha dato vita all’associazione culturale Elda Cerchiari Necchi che promuove numerosi incontri multidisciplinari destinati a potenziare l’attenzione al contemporaneo. Per anni membro del consiglio direttivo di ANISA (l’Associazione Nazionale Insegnanti di Storia dell’Arte), l’impegno all’IRRSAE (Istituto Regionale Ricerca Educativa Lombardia),  che  degli  Amici di Brera e di Italia Nostra, e fondatrice nel 2013 dell’ Associazione Elda Cerchiari Necchi (suo il motto “Cultura come risorsa”) che porta il suo nome con la missione di sottolineare l’apporto culturale dato al nostro patrimonio da personalità attualmente attive oppure appartenenti al recente passato cittadino: Elda Cerchiari Necchi è stata un indimenticabile punto di riferimento per il panorama culturale milanese e per generazioni di studenti di liceo (dopo Savona, Monza e altre città lombarde, per 22 anni insegnò al Liceo Classico Giovanni Berchet). Dirò di più, perché da me certo conosciuta e stimata, in quanto quando fui nominato dal Ministero, Presidente del Concorso  Nazionale per l’entrata in ruolo dei Docenti di Storia dell’Arte nei Licei – Classe di Concorso AO61, l’ho avuta commissaria al mio fianco, nella selezione concorsuale.   Tra le sue pubblicazioni più conosciute, il fondamentale Arte nel tempo (Bompiani), in collaborazione con Pierluigi De Vecchi, in sei volumi, e con lo stesso autore, “I tempi dell’arte”, in tre volumi. Persona di vivace  sensibilità, portata all’ amicizia vera, intraprendente  nel tessere relazioni a più voci, studiosa raffinata e conoscitrice esperta “delle cose dell’arte”, brillante, molto colta, curiosa e  “poliedrica” su più versanti, lucida nelle sue analisi, sempre aperta a vivere la contemporaneità in ogni sua forma espressiva.

Sono Mariateresa Chirico, Emanuela Daffra e Silvia Mascheroni, curatrici di “ Elda Mia” a sottolinearne, nella  presentazione del libro, la ricca personalità e gli interessi professionali che, pur ruotando attorno ai due fuochi costituiti dal patrimonio artistico e dalla passione educante, intesa in senso profondamente civile, si sono diramati in tante direzioni diverse. A poco tempo dalla sua scomparsa (il 25 giugno 2019) Elda Mia è dunque l’omaggio-ricordo voluto da chi l’ha conosciuta, incontrata e amata. Composto da oltre 30 testimonianze (suddivise in aree tematiche),da vari brani tratti dalla sua autobiografia (qui integrati da una nota biografica ordinata cronologicamente), e da un ricco corredo fotografico,il libro restituisce la personalità poliedrica della protagonista e una appassionata, costante, non esibita militanza nell’ambito della cultura quale risorsa, bene comune ed espressione in continuo divenire della collettività.Nel libro i Contributi di Vittorio Agnoletto, Marco Aime, Natalia Ajmone, Stefano Allovio, Adriano Altamira, Pia Antonini, Cesare Badini, Paolo Biscottini, Maria Pia Bolletta Quarzo Cerina,Rosa Maria Bruni Fossati, Rossana Buono, Drago Cerchiari, Luca Cerchiari, Mariateresa Chirico, Laura Colombo, Emanuela Daffra, Piera Digonzelli, Alberto Ferruzzi, Anna Finocchi, Valerio Guarzoni, Marino Lagormasino, Mario Maffi, Silvia Mascheroni, Monica Mattei, Paola Mattioli, Dimma Molinari, Giovanna Molinari, Alessandra Montalbetti, Anty Pansera, Francesca Pensa, Annapaola Rapelli,  Emilio Sala, Paola Strada, Stefano Zuffi. E’ nato così “Elda Mia”, titolo da Elda stessa ipotizzato per un’autobiografia cui stava lavorando, con brani della sua storia personale e lucide riflessioni sui temi più vari che si intrecciano con le testimonianze di coloro che l’hanno conosciuta, amata, stimata, dalle quali emerge con forza la sua capacità  di vedere e leggere l’arte, il suo guardare lontano;  un grande mosaico raffigurante la donna, l’amica, la moglie, la studiosa, l’autrice, l’insegnante liceale e l’animatrice culturale. Amica e frequentatrice, tra gli altri, di Lucio Fontana e Bruno Munari – senza tacere del suo matrimonio con Aldo Cerchiari (1906-1971), disegnatore, caricaturista e pittore scomparso prematuramente e di cui dal 2006 avvierà la costituzione dell’Archivio omonimo – Elda non poteva che avere una concezione dell’arte “viva”. “Elda Mia” è non solo un contributo forte ma un  tributo variegato e nutrito,  che offre certo  una celebrazione mirata  nell’incorniciare un esempio di “storica dell’arte”  attiva in materia di formazione e divulgazione, un  omaggio intrinseco all’arte che ha trovato negli anni del secondo Novecento,  a Milano, quelli vissuta da Elda Cerchiari,  un riferimento -il suo-  essenziale ed assoluto, dinamico e valorizzante, rispetto  ai tanti principianti  -filosofi del nulla- che oggi pensano di fare sciocco opinionismo dell’arte all’interno dei social.

Carlo Franza

 

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