Mentre in Italia Musei e Gallerie d’Arte  soffrono  disperatamente le chiusure imposte,  con il Ministro Franceschini  che strimpella note stonate  di parvente sostegno all’arte e alla cultura;   il governo francese arriva in supporto del mercato dell’arte e stanzia due milioni di euro per le gallerie maggiormente colpite dalla pandemia. Bene fa  il collega Vittorio Sgarbi ad alzare la voce tutti i giorni sulla chiusura di Mostre e Musei.

 

Durante questa terribile pandemia, non ci sono solo i negozi, gli alberghi e i ristoranti a soffrire, lo è anche il settore dell’arte e della cultura, in particolare quello gestito dai  privati -penso sensibilmente alle gallerie d’arte- , che è stato di certo tra quelli che ha più ne ha  risentito e ancora risente delle chiusure e della crisi. Invece, e per fortuna c’è da dire, per le gallerie francesi  abbiamo  buone notizie, vale a dire che  il governo  francese ha deciso di destinare due milioni di euro per aiutare le gallerie d’arte a superare la crisi da Covid-19, a differenza dell’anno precedente nel quale la stessa cifra veniva indirizzata a tutto il settore culturale della Francia.

La chiusura forzata di tutti gli esercizi commerciali dovuta al contenimento della diffusione del Covid-19,  e non solo, ma anche, la scarsa presenza di possibili  acquirenti in giro per mostre, nel momento della riapertura, ha comportato un forte calo delle vendite per le gallerie d’arte. Ne ho avuto certezza di ciò da molte gallerie milanesi, ma anche a Cesena, Bologna, Roma e Napoli.  Da non dimenticare anche la cancellazione e il rinvio di tutte le più importanti fiere d’arte che si dovevano tenere la scorsa primavera – da Art Cologne a Frieze Londra, fino ad Art Basel a Basilea – che generalmente danno il via al periodo dell’anno più redditizio per le gallerie d’arte.

Lo scorso 8 aprile 2020, la CPGA che sta per Comitè Professionnel  des Galeries  d’Art, la principale associazione francese di mercanti d’arte, aveva pubblicato uno studio, svolto su 279 gallerie associate, riferito all’impatto del Covid-19 sul bilancio generale e sulle attività. I risultati emersi da questo sondaggio sono stati particolarmente pesanti e sofferenti: ben un terzo delle gallerie francesi avrebbe probabilmente chiuso entro la fine dell’anno. Molte gallerie stavano soffrendo già prima che la crisi del Covid-19 attraversasse l’Europa. La maggior parte dei membri del CPGA si trovano a Parigi dove le proteste dei Gilets Jaunes (Gilet Gialli) svoltesi nel corso del 2019 avevano già dato un brutto colpo prima dell’arrivo della terribile pandemia. Inoltre, il CPGA aveva rilevato che  ben il  90% degli artisti dipende direttamente dalla galleria che li rappresenta per vivere.

Il CPGA si era impegnato  a pubblicare un nuovo studio sull’impatto della crisi attuale, anche se anticipa che la situazione è abbastanza scoraggiante. Dopo il secondo lockdown di dicembre 2020 in Francia, il fatturato complessivo delle gallerie è sceso tra il 40% e il 50%. Marion Papillon, presidente del CPGA, ha dichiarato: “Abbiamo osservato che le difficoltà vengono affrontate da tutti i tipi e tutte le dimensioni di gallerie. Ovviamente questo si bilancia un po’ perché ci sono gallerie che stanno andando bene, ma ci sono anche gallerie che stanno registrando perdite molto pesanti di circa il 70%”.

Ed è proprio alla luce di tutto ciò che,  a motivo dell’allarme di una situazione catastrofica per il mondo dell’arte,  ecco  che lo stanziamento di questi nuovi fondi sembra un buon trampolino di lancio per una risalita. Il budget per la cultura messo a disposizione per il CNAP – Centre national des arts plastiques è stato aumentato a 3,8 milioni di euro per il 2021: una parte di questo continuerà a offrire supporto diretto a individui e progetti, una parte è stata dedicata per le sovvenzioni ai professionisti dell’arte in difficoltà finanziarie e 200mila euro saranno ancora disponibili per le acquisizioni, ma la maggior parte del budget sarà distribuito direttamente alle gallerie.

Il CNAP ha affermato che distribuirà 2 milioni di euro fra le gallerie d’arte contemporanea che hanno un fatturato annuo tra gli 80mila e gli 800mila euro, che come dimostra uno studio del 2013 del Ministero della Cultura sono la maggior parte. Si stima che il 52% delle gallerie francesi riferisce un fatturato annuo inferiore a 500mila euro, quindi questa misura sembra essere destinata soprattutto alle piccole e medie gallerie, di cui 57 hanno già fatto richiesta. Un comitato speciale si riunirà tre volte quest’anno per stabilire come distribuire questi aiuti: il primo incontro si terrà il 9 febbraio 2021, e seguiranno altri incontri a giugno 2021  e ottobre 2021. E per l’Italia cosa fa il ministro Franceschini? Zero, zero, zero. Proprio niente. Assolutamente niente.

E se  per il mercato dell’arte francese ci sono appunto buone notizie, che può così  far bene sperare in una ripresa più rapida del previsto grazie a questi aiuti statali, per l’Italia si prevedono mesi bui,  anzi un anno, il 2021, catastrofico.

Carlo Franza 

 

 

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