ArtePollino nel Parco Nazionale più grande d’Italia. Il Pollino in Basilicata dal 2008 ospita le opere di artisti internazionali, da Anish Kapoor a Carsten Holler.
Dal Cinema di terra di Anish Kapoor al Teatro vegetale di Giuseppe Penone fino alla giostra a strapiombo sulla collina, progettata da Carsten Holler. Il parco Nazionale del Pollino in Basilicata ospita dal 2008 vari interventi site specific di grandi artisti internazionali. Il progetto è nato 13 anni fa per promuovere la scoperta del parco del Pollino attraverso l’arte contemporanea. L’associazione ArtePollino, grazie alla collaborazione di realtà artistiche di tutta Italia come Arte Sella (TN), Castello di Rivoli (To) e il museo Madre di Napoli, è riuscita a coinvolgere alcuni artisti nel realizzare imponenti opere di arte in natura. ArtePollino permette così di fare trekking d’autore in stupendi scenari dalla natura incontaminata, vivendo un’esperienza partecipata e interattiva.
Tre sono i percorsi principali. A Latronico sorge ‘Earth Cinema’ di Anish Kapoor: un taglio scavato nella terra lungo 45 metri, in cui le persone possono entrare dai due lati. All’interno una lunga feritoia permette di “vedere” il paesaggio, sentendosi parte di esso. Da San Severino Lucano si raggiunge invece ‘RB Ride’ di Carsten Höller, una giostra colorata composta da 12 navicelle con seggiolini che girano in cerchio, inclinandosi verso il suolo e facendo così ammirare dall’alto la collina. Presso la fiumara del Sarmento, Giuseppe Penone ha realizzato il suo ‘Teatro Vegetale’, un work in progress concepito dall’artista per esaltare il luogo in cui sorge e ospitare rappresentazioni teatrali. Le esperienze di arte partecipata come quelle dell’artista Anni Rapinoja, Claudia Losi, Nils-Udo e Mario Brunello hanno lasciato un segno non soltanto mediante le installazioni, ma soprattutto attraverso lo scambio dato alla cultura del luogo. Gli artisti attraverso la loro percezione hanno saputo creare un dialogo personale con la natura del luogo allargando il più possibile il campo d’azione, facendolo coincidere con la realtà stessa, sia fisica che mentale. Il linguaggio artistico in relazione con l’ambiente e in una prospettiva concettuale, va infatti oltre la dimensione fisica. Il progetto muove dalla volontà di potenziare le bellezze paesaggistiche dell’area del Pollino attraverso un valore estetico aggiunto, quello dato dall’arte contemporanea. L’anglo-indiano Anish Kapoor realizza solitamente sculture che nascono come riflessione sull’idea del vuoto, evidente da cavità che si riempiono o da materia che si svuota. Earth Cinema l’installazione realizzata a Latronico, consiste in un solco profondo lungo 45 metri dal colore bianco puro accessibile da ambo i lati. All’interno un’apertura ampia 7m sul sottosuolo consente ai visitatori di sentirsi parte del paesaggio. Kapoor, attraverso uno schermo da cui guardare il suolo, invita ad avere una visione interna e partecipata della natura. Il tedesco Carsten Holler utilizza l’arte come strumento cognitivo per alterare l’esperienza emotiva e sensoriale. Attraverso le sue opere dall’aspetto giocoso è in grado di mutare i tradizionali meccanismi percettivi, insinuando smarrimento ma nel contempo una partecipazione attiva data dalla chiave ludica. L’RB-Ride a San Severino Lucano di Holler prevede, attraverso l’utilizzo di una giostra con 12 gondole, una passeggiata aerea con un’inclinazione rispetto al suolo che va da un’altezza massima di 10,5m ad una minima di 3,5m. La giostra per compiere un giro completo impiega 15 minuti. Un movimento lento e quasi esasperante permette di avere punti di osservazione differenti sulla natura, proponendo un’occasione di contemplazione. L’artista con questa lentezza contraddice la funzione primaria della giostra, infatti la rotazione viene rallentata per negare la forza centrifuga, la quale avrebbe scaturito euforia ed eccitazione. Un giro così allentato provoca una maggiore instabilità ed irrequietezza rispetto alle solite giostre, offrendo però la possibilità di osservare il paesaggio circostante secondo un’ottica insolita. Il Nature Theatre di Giuseppe Penone in località Noepoli è uno spazio in cui la natura diventa teatro di sé stessa senza alcun intervento invasivo. L’installazione è realizzata interamente attraverso l’utilizzo di elementi presenti in natura (cespugli, pietre, acqua) sistemati per organizzare e delimitare gli spazi. Con Penone, tra gli esponenti di spicco dell’Arte Povera, il processo di concepimento e formazione costituiscono parte integrante dell’opera. Quest’opera è stata concepita per valorizzare il luogo in cui si trova, il fiume Sarmento, oltre alla possibilità di ospitare spettacoli teatrali. L’artista con la sua ricerca analizza la reciprocità tra uomo e natura e i processi di trasformazione di quest’ultima. Il binomio tra arte, intesa come artificio, e natura ha sempre caratterizzato la storia dell’uomo, ma il rapporto tra uomo e natura in ambito artistico è divenuto sempre più preponderante a partire dalla fine degli anni ’60 con la Land Art. La definizione di Land Art si accompagna a diversi modi di esercitare un controllo sul paesaggio, attraverso la modificazione estetica dell’ambiente.
Modificando la configurazione naturale del paesaggio mediante diverse tecniche d’intervento, si mira a recuperare la sensibilità dei luoghi stravolgendo i meccanismi di percezione di massa; ciò si accompagna ad un’esigenza di produrre nuove forme immaginative dentro l’orizzonte dei fenomeni naturali, seguendo una necessità fondamentale per l’arte: inventare modi sempre nuovi di leggere i segni del paesaggio e dell’ambiente. Avendo le opere un carattere effimero data la loro matrice e agendo su un’ ampia scala, la Land Art rifiuta i meccanismi di commercializzazione dell’arte da museo; rendendo l’ambiente parte integrante delle opere viene rigenerato e rafforzato il rapporto uomo-natura. Si crea un legame più diretto tra l’arte e la vita coinvolgendo la realtà oggettuale quotidiana, con una riflessione sui limiti del linguaggio artistico. In questo spirito va letto il progetto di ArtePollino che ha portato artisti di fama internazionale ad interagire con i luoghi naturali della Lucania che hanno assunto un significato antropologico e sociale.
Carlo Franza