Le sculture di Kengiro Azuma in mezzo ai ciliegi in fiore di Piazza Piola a Milano. Il giardino zen è stato intitolato a Teresa Pomodoro, drammaturga italiana.
Il vento della fantasia, il vento della Sakura (Sakura in giapponese è il fiore di ciliegio che rappresenta la pace) è arrivato con la primavera a Milano. Hanami (花見 “guardare i fiori”) è un termine giapponese che si riferisce alla tradizionale usanza giapponese di godere della bellezza della fioritura primaverile degli alberi. Ormai si intende principalmente la fioritura dei ciliegi giapponesi, che in lingua giapponese vengono chiamati sakura e quindi l’hanami è diventato sinonimo dell’ammirare il fiore di ciliegio. Ventuno ciliegi in fiore adornano lo spazio verde di piazza Piola. Tutto è avvenuto con l’inaugurazione ufficiale il pomeriggio del 18 aprile 2021. La piantumazione dei ciliegi in fiore nel bel mezzo del giardino di Piazza Piola in Città Studi a Milano, li fa trovare inframmezzati dalle sculture dell’artista giapponese Kengiro Azuma. Questo giardino zen, voluto dallo Spazio Teatro No’hma di via Orcagna, onora la regista, attrice e drammaturga italiana Teresa Pomodoro – scomparsa nel 2008 – sorella di Livia Pomodoro già Presidente del Tribunale di Milano, con un progetto curato dai designer della Disano Illuminazione. Dopo quasi due mesi di preparazione e in chiusura alla Milano Design City, lo spazio è stato donato alla città in una cerimonia musicale e teatrale con ballerini e artisti, il tutto corredato da una diretta streaming sui canali digitali di No’hma. Il giardino dedicato il 25 settembre 2020 all’attrice, regista e drammaturga Teresa Pomodoro, è stato inaugurato al termine di un progetto di riqualificazione durato quasi due mesi voluto dal teatro No’hma.
La riqualificazione del novello giardino dei ciliegi, denominato e intitolato “Giardino Teresa Pomodoro”, durata 50 giorni, si lascia leggere come un progetto di riqualificazione urbana, un progetto condiviso sia dal Teatro No’hma (che ha sede in Via Orcagna nelle vicinanze di Piazza Piola) e la cittadinanza milanese, alla cui base c’è una raccolta fondi: un’idea di spazio “per tutti” che non è altro che un prolungamento urbano dello spazio teatrale, a lasciar vivere il progetto culturale del teatro voluto da Teresa Pomodoro in estensione con la teatralità dell’umano e dell’esistenza. Questo pensiero forte è alla base del lavoro quotidiano del Teatro No’hma, e all’attuale direzione di Livia Pomodoro, sorella di Teresa. Ma cos’è No’hma ? Nato nel 1994, è un ente indipendente e multiculturale, aperto a forme di commistione artistica e comunicativa. In questo contesto era cresciuta artisticamente e umanamente Teresa Pomodoro, importante voce della scena teatrale italiana e mondiale, che era stata anche professoressa e che io stesso e l’artista Marisa Settembrini avevo ben conosciuta e ospitato con Livia, sua sorella, in una cena salentina in quel di Alessano nelle vicinanze di Leuca in un’estate di alcuni anni fa. Teresa Pomodoro era – e tale rimane ancora oggi- una intellettuale di significativo spessore, che nel teatro trovava costanti e legami tra l’antico e la contemporaneità.
Nel cuore del giardino dei ciliegi, illuminate da speciali apparecchi a luce emozionale, si trovano oggi anche due opere dell’artista giapponese Kengiro Azuma, al quale ho sempre prestato attenzione per il suo lavoro, e che avevo spesso invitato in mostre di rilievo, e venuto a mancare nel 2016. Queste sculture, che vogliono contribuire a creare in questo luogo un equilibrio fra uomo e natura, un insegnamento forte nel tempo presente, sono le sculture Colloquio e Mu-765 Goccia: la prima è formata da cinque gradini cilindrici di diverse altezze e due rospi in bronzo nel mezzo di una conversazione, mentre la seconda è una delle sue famose gocce, qui omaggio alla “leggerezza” del Teatro No’hma. La scultura Colloquio sarebbe nata proprio grazie a un rapporto di amicizia tra Azuma e la Pomodoro, e che ha portato a quello che è parso negli anni scambio culturale, artistico e umano.
Carlo Franza