Corpi fatti di schiuma poliuretanica,  busti, natiche,  torsi, è questa la specialità di Etienne Gros, artista francese la cui ricerca artistica ruota completamente attorno al corpo umano e alla sua rappresentazione.

Etienne ha studiato in diverse scuole d’arte prima di laurearsi all’École des Beaux-Arts de Paris e nel 2006 è stato premiato con il Grand Prix Azart. La sua produzione si divide in 3 progetti che si focalizzano sulla figura umana ma con mezzi differenti. Abbiamo i dipinti o “Peintures”, i “Fumées” – lavori realizzati sfruttando il fumo lasciato dalla fiamma di una candela – e le “Mousses”,  tre momenti tutti intriganti che  hanno portato e  portano l’artista francese nelle maggiori gallerie d’Europa.

Le “Mousses” – in italiano schiume – non sono altro che delle sculture di busti umani realizzate in gommapiuma, in schiuma poliuretanica, un materiale che alla vista ricorda molto la pelle.  “Questa consistenza della schiuma di poliuretano, la sua densità, la sua flessibilità, i suoi pori, il suo colore, la sua morbidezza hanno caratteristiche identiche alla carne di un corpo umano.”

Attraverso queste opere Etienne Gros vuole rappresentare la vita e la morte: con il tempo la schiuma si consumerà e si deteriorerà, svelando uno scheletro in ferro visibile solo attraverso una radiografia e che sarà l’unica cosa a sopravvivere.

Ora una domanda sorge spontanea: perché proprio la schiuma poliuretanica? La scelta di questo materiale non è stata per nulla casuale: è il materiale che si usa per realizzare i cuscini e i materassi dei nostri letti e dei nostri divani. In questo modo, il materiale su cui viviamo gran parte della vita, su cui riposiamo, su cui facciamo l’amore e su cui moriamo diventa la materia del nostro corpo.

Etienne Gros dipinge anatomie frammentate, corpi troncati, apparentemente dissociati da ogni rapporto con la realtà fisica e privi di tratti del viso. Ma i torsi, i fianchi, le ginocchia appaiono come presi nel mezzo di una battaglia, liberando forze misteriose. Manipolatore della materia, l’artista agisce secondo la tecnica del marouflage, applicando su ogni tela uno spesso foglio di carta che vive e si muove chimicamente al contatto con la pittura acrilica.

Etienne Gros è nato a Saint-Dié nel 1962. Vive e lavora nella regione parigina.
Dal 1981 al 1986 École des Beaux-Arts de Paris. Ha studiato in varie scuole d’arte: Epinal, Versailles tra le altre. Si è diplomato all’Ecole des Beaux-Arts di Parigi dove ha frequentato i laboratori di Iscan, Olivier Debre e Velicovic.  Mostre in più città d’Europa .  Riceve il Gran Premio Azart del salone Mac nel 2006.  Queste le mostre degli ultimi anni :

Expositions

  • 2021– Exposition “Peintures” Melting Art Gallery, Lille,  France
  • 2020 – Exposition “Peintures et Fumées” à la galerie Toulouse Lauwers, Saumur, France – Exposition “Fragments de corps” à la galerie du Jas de la Rimade, Carcès, France– Exposition “Plis” au Musée TAMAT, Tournai, Belgique
  • 2019– “Fumées”, Melting Art Gallery, Lille– “Champs de vision” Espace Art et Liberté, Charenton-le-Pont – Galerie Gilbert Dufois, Senlis – MauMu Gallery, Château de Maumusson– Biennale de Gentille – Galerie Toulouse Lauwers, Nantes – Galerie Sparts, Paris
  • 2018 – Galerie Audrey Marty, St-Malo – Latem Gallery, Belgique

Carlo Franza

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