E’ stata inaugurata negli spazi del Museo Civico P.A. Garda di Ivrea, la mostra sulla collezione “Olivetti e l’arte: Jean Michel Folon”, che sarà aperta al pubblico fino al 27 marzo, 2022. La mostra fa parte di un programma pluriennale di iniziative che il Museo Civico della Città di Ivrea e l’Associazione Archivio Storico Olivetti cureranno per rendere fruibili al grande pubblico le opere d’arte della raccolta Olivetti, oggi proprietà di TIM, in stretta relazione con la documentazione storica che ne ricostruisce i processi di acquisizione. Si tratta di un patrimonio culturale di documenti, filmati e fotografie, che la società Olivetti ha commissionato e acquistato negli anni e che riconosce il valore della cultura come fattore di crescita della società, dalla fabbrica al territorio. Questa iniziativa rientra nell’accordo siglato lo scorso febbraio dal Comune di Ivrea, dall’Associazione Archivio Storico OlivettiTIM e Olivetti che ha l’obiettivo di valorizzare e rendere disponibile la raccolta di opere d’arte dell’azienda di Ivrea. Dopo il successo della prima delle 6 mostre in calendario, questa seconda esposizione è dedicata all’esperienza dell’artista belga Jean Michel Folon, caso paradigmatico dei rapporti tra la società Olivetti e gli artisti contemporanei. La mostra ripercorre quasi trent’anni di collaborazione tra l’artista nato a Uccle in Belgio nel 1934 e l’azienda. L’incontro avvenuto grazie a Giorgio Soavi, che nell’azienda aveva incarichi di art director nell’ambito della Direzione Pubblicità e Stampa diretta da Renzo Zorzi. Folon ha infatti illustrato per Olivetti la prima agenda da tavolo del 1969, due libri strenna negli anni settanta, un calendario, esprimendosi nel campo della grafica, della comunicazione e del design, realizzando affiche, oggetti regalo, gadget, spot, filmati e campagne pubblicitarie.

La mostra racconta di uno straordinario percorso di vita e lavorativo declinato in sei sezioni: la prima ripercorre la collaborazione di Folon con la Olivetti dall’inizio degli anni ’60 ai ’70, a partire dai carteggi con Giorgio Soavi per arrivare alla realizzazione di alcuni manifesti. La seconda è dedicata al libro illustrato Le Message, pubblicato nel 1967. La terza sezione, ha come protagonista l’agenda illustrata da Folon per Olivetti nel 1969.  La quarta sezione illustra la grande installazione nella metropolitana di Londra, alla stazione di Waterloo, nel 1975. Le mostre monografiche che Olivetti organizzò su Folon sono narrate nella quinta sezione. La sesta sezione presenta due celebri libri strenna illustrati da Folon: “La Metamorfosi” di Kafka e le Cronache marziane, di Ray Bradbury. Le molteplici pubblicazioni esposte, documentano la notorietà raggiunta dall’artista dalla seconda metà degli anni Sessanta e svelano l’intensità del rapporto amicale con l’artefice di tale duraturo rapporto con la Olivetti, Giorgio Soavi. I rapporti intercorsi con Soavi sono rappresentati dalle cartoline postali che Folon illustrava personalmente per affidare i suoi brevi messaggi augurali. Una raccolta di questi piccoli capolavori postali è raccolta in una pubblicazione.  La mostra sarà corredata da un catalogo, che come il precedente dedicato all’esposizione “La Collezione Olivetti”, potrà contribuire a comporre la raccolta completa dei cataloghi delle sei mostre in programma. 

“È un crescendo di emozioni e suggestioni quello che ci propone il ciclo “Olivetti e la cultura nell’impresa responsabile”, nato da una significativa collaborazione tra la Città di Ivrea e Olivetti-TIM. Questa seconda mostra, dedicata all’artista visionario e “geniale”, Jean Michel Folon, ci rappresenta il mondo Olivetti da un punto di vista dolcemente surreale. È questa un’opportunità dal punto di vista culturale ma anche un investimento, in un momento nel quale la cultura e l’arte si dimostrano strategica risorsa, in un territorio ricco di testimonianze, di storia, di architettura e che comprende anche il sito riconosciuto Patrimonio Mondiale UNESCO “Ivrea, città industriale del XX secolo”
 ha commentato Stefano Sertoli, Sindaco di Ivrea. “Dopo il successo della prima mostra, il giorno 11 dicembre è stata inaugurata la seconda esposizione “Olivetti e l’arte: Jean-Michel Folon” che fa parte del ciclo di mostre “Olivetti e la cultura nell’impresa responsabile” – sottolinea Costanza Casali, Assessore alla Cultura di Ivrea – . Una mostra di sapore internazionale, il cui allestimento è stato curato in modo particolare per stupire il pubblico di tutte le età. Un’esplosione di colore con omini volanti e metropolitani, frecce colorate, pannelli in bassorilievo, pannelli curvi per testimoniare i lavori di allestimento dell’artista di Waterloo Station. Senza dimenticare la riproduzione del noto autoritratto dell’artista con il cappello che fa da sfondo a piccoli uccellini. È stata realizzata anche una mini sala cinema con sedie vintage per poter guardare la proiezione di uno speciale RAI del periodo su Olivetti, contenente anche un intervento di Folon. Ci sono tutti gli ingredienti per trascorrere qualche ora immersi nella cultura con un approccio leggero ma di grande contenuto”.

Gaetano di Tondo
, Presidente dell’Associazione Archivio Storico Olivetti e VP, Direttore Comunicazione e Relazioni Esterne di Olivetti, ha dichiarato: “Anche oggi è un giorno importante, che ci porta a questa seconda esposizione del percorso nato dal lavoro congiunto e proficuo tra TIM, Olivetti, Comune di Ivrea, Associazione Archivio Storico Olivetti e Museo Garda, che permette alla popolazione di Ivrea e a tutti gli amanti dell’arte e della cultura di poter nuovamente ammirare la collezione Olivetti. L’internazionalità del soggetto ben si coniuga con il recente racconto della creatività e dell’innovazione di Olivetti presso Padiglione Italia ad ExpoDubai2020 e con il claim #BeautyConnectsPeople. Anche in questo caso il percorso di valorizzazione continua attraverso una narrazione digitale e multimediale, in coerenza con l’attuale ruolo di fabbrica digitale in ambito IoT del Gruppo TIM. Questa mostra rappresenta anche una ulteriore ottima occasione per un turismo non solo di prossimità per il territorio canavesano”.

Carlo Franza

 

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