Urbino.  Prosegue la programmazione degli eventi nell’ambito delle celebrazioni del Centenario di Renato Bruscaglia. Inaugurata nell’Oratorio San Giovanni Battista di Urbino la mostra Renato Bruscaglia. Entro confidenti confini.

La città di Urbino ha dedicato una serie di iniziative all’artista Renato Bruscaglia, a cento anni dalla nascita.  Il primo appuntamento era fissato per sabato 20 novembre 2021, alle ore 17.00, nella Sala Convegni “Giardino d’inverno” di Palazzo Ducale; per l’occasione Adriano Calavalle e Christian Cassar, allievi del maestro urbinate, terranno una conversazione sul tema “Un secolo di Renato Bruscaglia”;Riccardo Bucella e l’Associazione Italic, ha presentato  l’edizione d’arte “L’orizzonte che respira“.

La mostra aperta fino al 21 gennaio 2021  curata da Marta Bruscaglia, Giuliano Santini e Bruno Cerboni Bajardi intende offrire degli spunti di lettura della personalità dell’incisore urbinate a tutto tondo tramite documenti inediti dell’archivio; tracciarne, non solo il percorso personale e artistico ma anche ricostruire e valorizzare  attraverso una serie variegata di testimonianze, legate alla vita di Renato Bruscaglia ed alle sue molteplici e poliedriche attività, quel fermento culturale unico,  cresciuto intorno alla Scuola del Libro ed alle arti grafiche in generale,  che ha caratterizzato Urbino nella seconda metà del Novecento. Nell’ esposizione il racconto dell’artista per immagini e documenti si dipana naturalmente tra i vari periodi: l’adolescenza alla Scuola del Libro e le difficoltà dei primi anni  del dopoguerra seguiti dall’entusiasmo della ricostruzione, Il Teatro di Corte e uno dei primi Cineclub, entrambi con programmazioni di un livello elevatissimo; le amicizie e le affinità culturali e letterarie con Paolo Volponi, Pasquale Rotondi, Franco Mazzini, Giancarlo De Carlo, solo per citarne alcuni, che contribuiranno al successo di battaglie per la salvaguardia della città e del paesaggio; la volontà tenace e inestinguibile di insegnare e promuovere l’arte fino a rendere internazionale quella “Scuola di Urbino”, ora celebrata in tutto il mondo, alla quale si sono formati artisti, illustratori, designers di varie generazioni e la sua attiva partecipazione alla fondazione dell’ISIA e dell’Accademia di Belle Arti di Urbino di cui è stato il primo Direttore. E non ultima quella speciale tensione/attrazione tra incisione e poesia che diventa un leitmotiv nell’arco di tutta la vita di Bruscaglia, come di molti altri protagonisti di quel periodo, così legata al mondo delle edizioni d’arte e delle rinomate stamperie della zona, ancora vive nella memoria di molti e mai abbastanza valorizzate.

Oltre ad alcune incisioni, che illustrano il  suo percorso artistico, si potranno ammirare opere di artisti amici, colleghi e affezionati allievi tra cui Arnaldo Battistoni, Giorgio Bompadre, Adriano Calavalle, Francesco Carnevali, Leonardo Castellani, Arnoldo Ciarrocchi, Rossano Guerra, Bruno Mangiaterra e Pietro Sanchini ed altri, testimonianza di un sentire comune, di una passione condivisa che permeava la vita in tutti i suoi aspetti anche più quotidiani e tradizionali, basti vedere i biglietti augurali incisi, selezionati tra la sua corrispondenza.

La mostra è promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Urbino, Archivio Bruscaglia, BCB Academy, Kaus Urbino, Confraternita San Giovanni Battista. Per l’occasione è stata realizzata una piccola cartella contenente una acquaforte del maestro urbinate, stampata in tiratura molto limitata da Officina Grafica Urbino. L’esposizione è stata anche l’occasione per presentare al pubblico il progetto Il segno condiviso promosso dallo stesso Archivio Bruscaglia, BCB Academy e Kaus Urbino.

Il segno è una traccia, che conduce il viaggiatore attento a scoprire una passione che vive ancora dentro la città urbinate con tesori gelosamente custoditi in raccolte private o affascinanti laboratori dove antiche tecniche sfidano nuove tecnologie. Nasce così Il segno condiviso che, aprendo alcuni di questi luoghi, esclusivamente su prenotazione, offre un’occasione unica di fruizione intima e inedita capace di trasmettere il pensiero che precede e nutre segretamente ogni opera, di ricordare storie passate e progettarne di nuove. Per questo viaggiatore curioso, entrare all’interno delle mura ducali è come immergersi in tante storie: le storie dei Duchi da Montefeltro, del papa Clemente XI, dell’Università, la storia dell’incisione artistica per cui Urbino può vantare il nome di città dell’incisione. Dalla Scuola del Libro, nella quale la grafica d’arte assume un ruolo preponderante nella prima metà del Novecento, inizia un percorso di sviluppo nell’ambito artistico e grafico che porta alla creazione dell’Accademia di Belle Arti alla fine degli anni ‘60, dell’ISIA – Istituto Superiore per le Industrie Artistiche, all’attivazione di numerose stamperie d’arte che ben presto si affermano in campo internazionale esportando l’attività in altre città italiane, europee e americane. Nell’ambito della Scuola del Libro si formano i rinomati microincisori italiani che per il Poligrafico delle Stato incideranno monete e francobolli per le banche centrali di diversi paesi. Sempre negli anni ’60, per intuizione di Renato Bruscaglia, Carlo Ceci e Pietro Sanchini, si istituiscono i Corsi Internazionali d’Incisione che, fino al 2012, hanno accolto e formato migliaia di appassionati che hanno diffuso in tutto il mondo la fama della scuola urbinate.

In via Veterani, di fronte al Palazzo Ducale, accolti da Marta Bruscaglia si potrà ammirare l’opera completa di Renato Bruscaglia, uno dei protagonisti della grafica internazionale del secondo Novecento, le sue acqueforti, le edizioni d’arte e le opere dei suoi amici artisti. In via Saffi guidati da Giuliano Santini sarà messo a disposizione l’archivio del centro internazionale KAUS composto da centinaia di grafiche realizzate da maestri provenienti da ogni parte del mondo e che hanno operato a Urbino, insieme alla sua collezione e le opere poetiche in ferro battuto di Fuffi (Fulvio Santini). Spostandosi poi in piazzetta S. Andrea ed entrando nel Palazzo De Praetis il visitatore, incontrando Bruno Cerboni Bajardi, potrà immergersi nello straordinario mondo della microincisione, la raffinata tecnica del bulino usata per incidere le banconote e i francobolli. Attualmente sede della Accademia Internazionale dell’Intaglio antico a Bulino, è uno dei pochi siti al mondo dove si insegna la scienza dell’arte del bulino applicata alla carta moneta. Il Maestro Bajardi potrà esporvi il proprio lavoro di microincisore, l’archivio che raccoglie alcuni lavori dei Maestri della cartamoneta, le sue grafiche i suoi disegni, i suoi dipinti.

Renato Bruscaglia (Urbino 1921 – Bologna 1999) ha frequentato l’Istituto per la Decorazione e Illustrazione del Libro di Urbino diplomandosi nel 1941 sotto la guida di Leonardo Castellani. Di alto profilo è stata la sua attività come insegnante che ha svolto prima presso lo stesso Istituto – per circa venti anni – ricoprendo le cattedre di Disegno dal Vero, Decorazione ed Incisione Calcografica, per passare poi, nel 1965, a quella di Tecnica dell’Incisione all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Nel 1967 ha contribuito in prima persona alla fondazione dell’Accademia di Belle Arti di Urbino che ha diretto fino al 1971 e dove ha insegnato Calcografia fino al 1992. Nel 1962 ha promosso, assieme ai colleghi Carlo Ceci e Pietro Sanchini, il Corso Estivo Internazionale dell’Incisione Artistica, svolgendovi per venticinque anni l’insegnamento della Calcografia e, su invito della Fundacion Rodriguez-Acosta, ha tenuto nel 1976 a Granada un corso di specializzazione in tecniche incisorie. Riconosciuto interprete del paesaggio, la sua opera si distacca dalla scuola naturalistica e figurativa della tradizione prediligendo la tecnica calcografica, e nello specifico l’acquaforte, per giungere ad una personale e innovativa autonomia stilistica che lo colloca tra i “Maestri” del secolo scorso. Dal 1945 ha esposto in mostre collettive e personali in Italia e all’estero disegni, dipinti e prevalentemente incisioni all’acquaforte. Tra le manifestazioni a cui ha partecipato: la Mostra dell’Incisione Italiana dell’Opera Bevilacqua La Masa (Venezia, 1955-1965), la Biennale di Venezia (nel 1956 e nel 1962), la Mostra Internazionale di Grafica in Palazzo Strozzi a Firenze (1969), la Quadriennale Nazionale d’Arte di Roma (1974), la IV Triennale dell’Incisione a Milano (1980). Dopo la sua scomparsa sono state allestite mostre antologiche della sua opera in numerose città, presentate da illustri studiosi d’arte e accompagnate da una dettagliata monografia a cura di Andrea Emiliani. Le sue opere sono presenti nelle più importanti raccolte pubbliche e private nazionali ed internazionali. Nel 1988 ha pubblicato il risultato della sua lunga esperienza artistica in un trattato dal titolo “Incisione calcografica e stampa originale d’arte” giunto ora alla terza edizione. Coerentemente al suo impegno costante nella difesa del patrimonio culturale e paesaggistico si è impegnato in prima persona anche a livello istituzionale; si è infatti candidato sindaco per la lista civica Per Urbino capoluogo alle elezioni comunali del 1995, ed è stato consigliere comunale dal 1995 al 1997.

Carlo Franza

 

 

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