Serve eccome la memoria storica, specie per le giovani generazioni, che paiono lontane, troppo lontane, oggi, dalla gestione della cosa pubblica. Il dramma della politica nazionale, che mostra uno scadimento totale,  lo si avverte oggi anche in provincia,  e se in ambito nazionale non abbiamo più Fanfani, Malagodi, Almirante, Moro, Colombo, Mancini, Craxi, Berlinguer,  e altri ancora, anche a livello provinciale nel Salento non abbiamo Codacci Pisanelli, Nicola Quarta, Raffaele Fitto, Francesco Ferrari, Giacinto Urso, Caroli, Pietro Licchetta di Corsano, Folco Calsolaro -detto Folchetto- che è stato non solo storico Sindaco di Alessano ma soprattutto  mio padrino e amico di mio padre Franza Martino militare della Guardia di Finanza.  Il 14 novembre 2021 l’amministrazione comunale della città salentina di Corsano ha omaggiato Pietro Licchetta (1921-1988), nella ricorrenza del centenario della nascita, personaggio di spicco del Salento, che ha ricoperto numerosi ruoli politici e amministrativi e ha contribuito significativamente al completamento del museo Castromediano di Lecce, in cui accolse anche il presidente Sandro Pertini in visita ufficiale. L’amministrazione comunale di Corsano, presieduta dal sindaco  Biagio Raona, ha pensato lucidamente  di ricordare questa egregia figura con un consiglio comunale monotematico domenica 14 novembre 2021 nell’aula consigliare già intitolata a Pietro Licchetta; nel corso del quale il consiglio ha ufficializzato l’intitolazione di una strada cittadina all’illustre concittadino. Nel pomeriggio, alle ore 17.00 del 14  novembre 2021, nello stesso luogo la figura  è stata ricordata dai senatori Giorgio De Giuseppe e Rosario Giorgio Costa e da Biagio Marzo. Alla manifestazione hanno dato adesione anche il presidente del consiglio regionale Loredana Capone ed il presidente della provincia Stefano Minerva. Nell’atrio del Palazzo Comunale è stata allestita una mostra fotografica e documentale.

Chi era Pietro Licchetta?   Voglio ricordarlo perché gli sono stato amico. E’ stato sindaco di Corsano dal 1951 al 1956, per divenire Consigliere Provinciale alla fine del suo mandato da primo cittadino, percorrendo poi  tutte le tappe rivestendo la carica di Assessore Provinciale nella giunta retta da Girolamo Vergine e di Vice Presidente della provincia nell’amministrazione retta da Egidio Grasso dal 1970 al 1975; infine ricoprì la carica di Presidente della Provincia dal 1975 fino al 1980. Va sottolineato a chiare lettere che ha militato sempre nella Democrazia Cristiana -senza mai abbandonare quel partito com’è usanza oggi da qualche tempo- nella cui ideologia si è sempre riconosciuto sia  per spirito di servizio, sia per altruismo che per senso della giustizia. Ebbe rapporti di amicizia fraterna con molti uomini di rilievo del tempo: Giacinto Urso, Francesco Ferrari, Codacci Pisanelli, Ciccio Rausa, Giorgio De Giuseppe e i tanti costruttori del Salento  del passato. Ricoprì negli anni anche la presidenza diocesana dell’Azione Cattolica e quella dell’Ospedale Psichiatrico interprovinciale salentino; diede impulso alla Università di Lecce fondata da Giuseppe Codacci Pisanelli  – che ebbe in Donato Valli altro amico democristiano di gran pregio- ricoprendo la funzione di consigliere in rappresentanza della provincia insieme a Donato Moro nel Consorzio Interprovinciale Universitario Salentino.

L’amico Pietro Licchetta è stato sempre una persona alla mano, mai  dimenticando le  sue origini, capì e aiutò e venne incontro in tutti i modi ai bisogni della gente più umile. Negli anni tra il Sessanta e il Settanta è stato un punto di riferimento  per la Democrazia Cristiana nel leccese, negli anni in cui i leccesi emigravano in Svizzera e in Germania per poi tornare nei paesi e farsi una casa. Fu proprio Pietro Licchetta a completare, quale Assessore Provinciale ai lavori pubblici, tutte le strade che dai piccoli centri cittadini conducono alle marine, compresa quella che da Alessano portava alla Marina di Novaglie, bonificando le aree paludose diffuse sulla costa jonica. Contribuì a dare vigore  e a porre le basi per opere impensabili come l’Ospedale Oncologico di Lecce, che fu individuato proprio dove oggi sorge.  Alla presidenza Licchetta sono legate la ristrutturazione dell’abbazia di Cerrate, l’inaugurazione del Conservatorio Musicale, il varo dell’Orchestra  e le stagioni concertistiche e liriche; il famosissimo Ponte del Ciolo a Gagliano del Capo, il completamento del museo Sigismondo Castromediano a Lecce, all’interno del quale ospitò il presidente della repubblica Sandro Pertini in visita ufficiale. Ricevette, inoltre, il console americano Gardner ed ottenne titoli ed onorificenze dei quali non ha mai voluto vantarsi.  Sotto il profilo professionale egli fu docente e preside della scuola media di Alessano negli anni ’50, poi Preside dell’istituto magistrale di Casarano, dell’Istituto Magistrale di Tricase ed infine del Liceo Scientifico “Stampacchia”  di Tricase. Frequentò il liceo Classico “Colonna” di Galatina dove dopo la laurea in Lettere classiche  conseguita presso l’Università di Napoli, ebbe il primo incarico per l’insegnamento. Latinista, grecista e dantista, non volle mai rinunciare alla Scuola, lasciando un’impronta profonda in tutti i suoi allievi che ancora lo ricordano per l’alto spessore culturale. Morì a soli 67 anni nel novembre 1988, esattamente due anni dopo che era morta mia madre Ada Damiani che gli fu amica di partito. Che dire, l’ho trovato e vissuto amico di liberalità e di idee, aperto al nuovo, carico di una grande umanità, colto e progettuale nel suo programma politico, che ha dato impulso come pochi a un Salento, nel dopoguerra, che mirava a crescere, donando speranze e certezze a    quelle povere terre di contadini e tabacchine.  Per tutto ciò va ricordato grande uomo e soprattutto grande politico. 

Carlo Franza  

 

 

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