Jacques Toussaint e il Canto del Fiume Reno. Ritorno a Riola nel segno di Alvar Aalto.
L’artista francese Jacques Toussaint(Parigi 1947), attivo in Italia dagli anni Settanta, ritorna nella chiesa di Alvar Aalto in occasione della prossima edizione di Arte Fiera 2022. Il 13 -15 maggio 2022 Installazione site-specific Chiesa di Santa Maria Assunta a Riola di Vergato- Bologna; Venerdì 13 maggio 2022 ore 20 – 22 Sabato 14 maggio 2022 ore 20-24 – domenica 15 maggio 2022 ore 20-24. In concomitanza con Arte Fiera Bologna 2022. Premessa In occasione dell’edizione 2020 di Arte Fiera Bologna l’artista francese Jacques Toussaint, da sempre attratto dall’opera del maestro finlandese Alvar Aalto, è stato protagonista di un evento nella chiesa Santa Maria Assunta di Riola di Vergato. Toussaint, che in passato era intervenuto più volte in edifici classici realizzando spettacolari installazioni luminose e video, si è confrontato per la prima volta a Riola di Vergato con un edificio modernista, scelto in funzione della sua purezza formale e della quasi assenza di elementi decorativi. Per il suo primo intervento l’artista si era ispirato dalla presenza di 12 piccole croci di marmo bianco di Carrara, che alludono agli apostoli. Partendo da questo sobrio particolare egli aveva sviluppato un’installazione composta da 12 segmenti verticali luminosi di neon blu e da una proiezione video che illuminava a tutto campo l’abside. In seguito al sorprendente entusiasmo della comunità, l’artista francese è stato invitato ad intervenire nuovamente nella chiesa nel 2022.
Il nuovo progetto per il 2022 In occasione dell’edizione 2022 di Arte Fiera è prevista la presentazione di una nuova installazione site-specific intitolata Il canto del fiume Reno. Il battistero della chiesa è un elemento centrale nel progetto dell’architetto finlandese, che ha scelto il luogo per edificare la chiesa in funzione dell’immediata vicinanza con il fiume Reno e ha creato un rimando al battesimo di Cristo per mano di Giovanni Battista. L’installazione è composta da due elementi: un’opera scultorea e un video. L’opera scultorea ricoprirà la parete di fondo del battistero: composta dalla sovrapposizione di due esili strutture in profilo di acciaio, è completata da elementi specchianti verticali e orizzontali che rifrangeranno la luce, seguendo la modulazione geometrica tratta dalla forma del quadrato e re-interpretando il De Laudibus Sanctae Crucis (810-814), del frate benedettino Rabinus Maurus. La presenza degli elementi verticali e orizzontali leggermente decentrati farà sì che il visitatore, in movimento, vedrà apparire e scomparire delle croci.
Il video aprirà uno squarcio virtuale nella parete creando l’illusione di una finestra che il progetto non prevedeva: si vedrà scorrere il fiume Reno sulla parete, la cui immagine si rinfrangerà sulle parti specchiate dell’opera scultorea facendo riscoprire l‘armonia della natura attraverso una visione francescana avvolta nell’intensità del blu caratteristico della poetica dell’artista. Sul placido scorrere del fiume, inoltre, appariranno in trasparenza alcune opere pittoriche classiche di Giotto, Piero della Francesca e Masolino da Panicale, raffiguranti la scena del battesimo di Cristo, che daranno una dimensione storica alla riflessione.
L’installazione si avvarrà del sottofondo musicale dalla Organ Sonata n°4 BWV 528 composta da Johann Sebastian Bach e interpretata da Vikingur Ólafsson (Edizione Deutsche Grammophon).
LA CHIESA DI SANTA MARIAASSUNTA DI RIOLA
La chiesa di Riola nasce sull’onda di due importanti impulsi che derivano il primo direttamente dal Concilio Vaticano II e l’altro dall’iniziativa del Cardinal Giacomo Lercaro, intenzionato a rinnovare la presenza della Chiesa, attraverso la realizzazione di nuove chiese nelle periferie della città. Seguendo le linee del Concilio ciò doveva svilupparsi in sinergia con una attenzione nuova verso la società da significarsi anche in forme nuove della contemporaneità. Su questa base e con questo spirito il Cardinal Lercaro coinvolge tre dei più grandi architetti dell’epoca: il francese Le Corbusier, il finlandese Alvar Aalto e il giapponese Kenzo Tange. Ad Aalto (1898-1976), viene chiesto di progettare un edificio in località Ponte di Grizzana Morandi, presso la frazione Riola del comune di Vergato, borgo emiliano sulle pendici degli Appennini. Dai primi contatti con l’architetto passeranno più di 10 anni prima dell’avvio dei lavori di costruzione che si concluderanno nel 1978 (il campanile sarà realizzato ancora più tardi, nel 1994), quando sia il committente che il progettista sono ormai passati a miglior vita. Va detto che l’impegno edificatorio e i costi relativi, il cui finanziamento allungò tempi di costruzione, furono imponenti in quanto l’intervento riguardò non solo la chiesa ma tutto il complesso parrocchiale, comprendente la casa canonica e gli spazi per le varie attività educative e sociali, oltre alla torre campanaria che fu realizzata solo nel 1994. La chiesa sorge praticamente sulla riva del fiume Reno e presenta una facciata scalata in crescendo, quasi volesse riprendere l’andamento dei monti che si affacciano sulla vallata. Aalto, sempre molto rispettoso della natura in cui situa i suoi edifici, durante la progettazione ha in bella vista un grande modello in cartone della valle del Reno, in modo da calibrare bene la disposizione del complesso. Fondamentale è la strutturazione della chiesa, per la quale si opta per una pianta asimmetrica ad unica navata chiusa dal presbiterio, in cui sono collocati il grande parallelepipedo dell’altare e l’ambone e dalla cui parete di fondo, dove sono posati il trono e la lunga linea di sedute, spicca la grande croce spoglia. In luogo in apparenza defilato, ma nettamente visibile da tutta l’aula, a sinistra del presbiterio è collocato il tabernacolo e a destra è situato l’accesso al battistero che guarda direttamente sul fiume e sullo scorrere delle acque. Caratteristica strutturale dell’edificio sono gli archi portanti in cemento armato di varie dimensioni che sostengono sia il mantello di copertura della grande aula sia, mediante le lunghe travi le finestrature che danno il tono alla ricerca della luce e alla sua ampia portata tipiche dell’architettura di Aalto.
Carlo Franza