Corrado Cagli l’artista delle metamorfosi del segno in mostra al CaMusAC di Cassino
Negli spazi del CaMusAC di Cassino (Frosinone) fino al 31 luglio 2022 la mostra Corrado Cagli: Metamorfosi del segno a cura di Giuseppe Briguglio e Bruno Corà, in collaborazione con l’Archivio Corrado Cagli.
Dopo l’antologica “Folgorazioni e mutazioni” allestita nel 2019 nelle sale del Museo di Palazzo Cipolla (Roma), il Cassino Museo Arte Contemporanea
ospita una selezione di circa 40 opere tra dipinti e sculture appartenenti alla fase matura plastico – linguistica del Maestro Cagli, artista poliedrico e fine intellettuale tra i più influenti ed emblematici della seconda metà del Novecento italiano. La mostra intende mettere in risalto un lato meno conosciuto dell’Opera di Cagli cui l’artista si è dedicato con particolare impegno e assiduità raggiungendo esiti singolari sul piano estetico e del linguaggio evidenziando il rapporto tra pittura e spazio, tra arte e scienza, per esaminare in maniera approfondita la tematica della metamorfosi, elemento costante in tutti i suoi lavori. Interessante figura quella di Corrado Cagli che ho avuto modo di conoscere personalmente, del quale ho presentato due sue mostre al Nuovo Carpine di Roma, la galleria a ridosso di Regina Coeli, proprio in Via delle Mantellate a Roma nel 1975 e nel 1977, nello stesso palazzo dove aveva lo studio anche l’amico artista Julianos Kattinis. Come già avvenuto per la precedente esposizione, il Museo dell’Abbazia di Montecassino ospiterà nei propri spazi due opere di Corrado Cagli. Una conferma della fattiva collaborazione tra il CaMusAC e l’Abbazia di Montecassino che li vede entrambi protagonisti nella veicolazione dell’arte e della cultura.
Il catalogo, edito da Gangemi editore e introdotto dai saggi critici dei curatori Giuseppe Briguglio e Bruno Corà, verrà presentato all’inaugurazione insieme a quello realizzato per la precedente mostra Melani | Nuvolo. Tra arte e scienza allestita nelle sale del CaMusAC.
L’esposizione personale di Corrado Cagli è realizzata grazie al supporto dei main partners HDI Assicurazioni e Pagano Servizi Assicurativi. Corrado Cagli nasce ad Ancona nel 1910 da una famiglia appartenente alla comunità ebraica. Negli anni ‘30 a Roma propone la poetica del Primordio e dell’arcaismo nella Scuola che lo vede protagonista insieme a Capogrossi e Cavalli. Nel 1936 realizza per la VI Triennale di Milano la monumentale “Battaglia di San Martino e Solferino”, oggi custodita agli Uffizi. Nel 1937 la Repubblica Francese conferisce all’artista la medaglia d’oro per aver realizzato un ciclo di pitture (168 mq) nel vestibolo del padiglione italiano all’Exposition Internationale di Parigi.
L’anno successivo, con l’emanazione delle leggi razziali, è costretto a lasciare l’Italia rifugiandosi prima a Parigi e poi a New York dove si arruola volontario nell’esercito per partecipare alle numerose campagne in Europa come lo sbarco in Normandia e la liberazione del campo di concentramento di Buchenwald nel 1945.
Dal 1948 in poi si stabilisce definitivamente a Roma, sua patria artistica, dove sperimenta tecniche e linguaggi pittorici per i suoi lavori formali e astratti che lo portano a ricevere numerosi premi: il Guggenheim Fellowship per la pittura (1946), il premio Marzotto(1954), il Premio Presidente della Repubblica per la pittura dell’Accademia Nazionale di San Luca (1973). Muore a Roma il 28 marzo 1976.
La Fondazione Cassino Museo Arte Contemporanea CAMUSAC è una struttura no profit dedicata all’arte moderna e contemporanea sorta nel 2013 dalla riqualificazione degli edifici industriali della Longo S.p.A.. Il Museo, che accoglie la collezione permanente creata dalla famiglia Longo per la valorizzazione delle opere d’arte acquisite nel corso di oltre trentacinque anni, ha l’intento di contribuire alla crescita e allo sviluppo culturale del territorio del Lazio Sud, che già vanta numerosi siti di interesse archeologico, storico e religioso.
Oltre alla Collezione Permanente, il CAMUSAC organizza periodicamente mostre di significative personalità artistiche emerse nel corso del XX e XXI secolo.
Carlo Franza