La mostra, organizzata in occasione del primo anniversario della scomparsa di Armando De Stefano (Napoli 1926-2021), presenta un corpus di circa 80 opere recenti, prevalentemente disegni e tempere su carta. Dal 13 maggio al 19 settembre 2022 il MADRE (Via Settembrini 19- Napoli)  dedica ad Armando De Stefano la grande esposizione ‘Nullus die sine linea‘ curata da Olga Scotto di Vettimo.

I lavori selezionati testimoniano una creatività sempre attuale, che reinventa e ripensa il disegno e la figurazione, confermando l’urgenza vitale, estrema e incondizionata per l’artista di affidarsi all’esercizio ininterrotto della mano, del segno e del colore. Le opere sono popolate da figure che raccontano un tempo presente, segnato dalle tensioni della storia, nonché dall’incessante – e per De Stefano mai risolta – opposizione tra natura e cultura.

Armando De Stefano è morto a Napoli a 94 anni un anno fa, pittore figurativo che nel 1947, insieme ad altri pittori napoletani, ha dato vita al Gruppo Sud, per poi aderire al movimento realista italiano insieme a Guttuso, Zigaina, Vespignani, Francese e Attardi. Tra il 2011 e il 2012 il Museo Madre di Napoli gli aveva dedicato una retrospettiva, L’urlo del Sud, come ricorda anche la neopresidente della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee Angela Tecce “la sua morte lascia un vuoto che non potrà essere colmato. La cultura e la storia di questa città, così come il mondo dell’arte napoletana, sono in debito per quanto il maestro ha saputo dare e insegnare: di questo saranno grate e non dimenticheranno”.

Mi è caro ricordarlo, amico colto,  per la sua presenza vivace con bellissime mostre nella storica Galleria Trentadue del gallerista Alfredo Paglione prima in Via Brera e poi in Piazza della Repubblica a Milano.

“Con Armando De Stefano non scompare soltanto un amico dell’Accademia e mio personale, ma un Maestro indiscusso ed attento, a cui l’Accademia dedicherà, non appena sarà superato questo tempo di forzate lontananze, un omaggio che ne ricordi il grande insegnamento”, ebbe a dichiarare il presidente dell’Accademia prof. Giulio Baffi. “L’Accademia di Belle Arti di Napoli tutta”,  cui si aggiunse il  ricordo del Direttore dell’Accademia Renato Lori,  dicendo:“esprime cordoglio per la grave perdita avvenuta oggi del Prof. Armando De Stefano,

figura centrale nello scenario internazionale della pittura e Maestro indimenticato di questa Accademia, dove si era egli stesso formato alla scuola di Emilio Notte. Dopo essere stato nel secondo dopoguerra tra i fondatori del Gruppo Sud, tra la seconda metà degli anni cinquanta e i primissimi anni ’60 orienta la sua ricerca verso una pittura materica, per poi ritornare aduna figurazione dall’accentuata dimensione teatrale e ricca di riferimenti alla storia della pittura napoletana. Tra i suoi cicli pittorici più celebri si ricorda quello dedicato alla rivoluzione napoletana del 1799”. 

Nato a Napoli nel 1926, Armando De Stefano a 15 anni si iscrive all’Accademia di Belle Arti, dove avrà come maestro l’artista Emilio Notte. In oltre 60 anni di carriera, la ricerca di Armando De Stefano tocca il neorealismo del Dopoguerra e la pittura realistico-sociale, fino a giungere tra la seconda metà degli anni Cinquanta ai primi anni Sessanta a esiti che lo inseriscono nell’ambito dell’espressionismo materico, aprendosi così a un linguaggio che fonde insieme figurazione e astrazione. Nel 1962 torna nuovamente alla figurazione, con una serie di opere ispirate ai grandi cicli pittorici a tema storico e sociale, dall’Inquisizione a Masaniello, dalla Rivoluzione napoletana del ’99 al Profeta. Dal 1950 al 1992 ha insegnato all’Accademia di Belle Arti di Napoli; dal 1950 al 1956 ha partecipato alla Biennale di Venezia, e nel 1961 è tra gli artisti del Padiglione Italiano. Nel 1951, nel 1955, nel 1960 e nel 1986 partecipa inoltre alla Quadriennale d’Arte di Roma. Nel 1994 De Stefano è chiamato a decorare il soffitto del Rettorato dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, ritraendo il sovrano che dà il nome all’università partenopea. Le opere di Armando De Stefano si trovano al Museo di Capodimonte a Napoli, al Museo di Chieti, al Museo in Palazzo dove, nel 1994, decora il soffitto del Rettorato dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, ritraendo il sovrano che dà il nome all’università partenopea d’Avalos a Vasto, al Museo Puskin di Mosca, nella collezione Ernst Kahn a New York, alla fondazione Marschall Field di Chicago e nella collezione del Museo di Durazzo in Albania. Muore nel 2021.

Carlo Franza

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