ACI Stampa (Andrea Gagliarducci) ci dà notizia del ritrovamento di preziosissime reliquie a Mosul nella Chiesa ortodossa di Mar Thomas.  E a voler essere maggiormente legati alla storia del passato e del presente, occorre dire che tali ritrovamenti sono colonna portante  dell’intera Storia della Cristianità. Mosul (in arabo: الموصل‎, al-Mawṣil; in curdo: Mûsil o più raramente ormai, in italiano, Mossul) è una città dell’Iraq, capoluogo del governatorato di Ninive. Mawṣil è il nome che diedero gli Arabi musulmani all’antica Ninive, la capitale dell’Impero assiro. Il sito di Ninive si trova sulla sponda orientale del fiume Tigri, mentre Mosul è sorta sulla sponda occidentale. La città e la diocesi di Mosul è una diocesi rimasta per anni senza vescovo; colpita dalla barbarie dello Stato Islamico che la aveva invasa anche per impadronirsi delle riserve della sede della banca centrale irachena. Durante gli anni dell’invasione, Mosul si era aggrappata alla speranza e al ricordo delle sue radici, mentre l’attuale vescovo, il sorprendente domenicano Najeeb Michaeel, faceva la spola con Erbil per salvare gli antichi manoscritti che testimoniavano la presenza cristiana nel Paese. Ora, in occasione dei lavori di ricostruzione della città, nella chiesa di Mar Thomas, si è trovata una ulteriore conferma degli antichissimi legami di questa terra con il cristianesimo. Durante i lavori di ristrutturazione della chiesa sono infatti stati rinvenuti una decina tra reliquie e pergamene antiche appartenuti ad alcuni santi. La chiesa di Mar Thomas è siro ortodossa. Le reliquie sono state trovate in sei contenuti in pietra, con iscrizioni in aramaico dei santi e diversi manoscritti in siriaco ed aramaico. La scoperta ha subito generato meraviglia e orgoglio. Mor Nicodemos Sharaf, arcivescovo siro-ortodosso di Mosul è stato subito avvisato, e questi ha a sua volta contattato il patriarca della Chiesa siro ortodossa Mor Ignace Ephrem II.

Si è provveduto subito ad inventariare le reliquie. Una di queste dovrebbe appartenere a San Teodoro, un soldato romano del III secolo, che proveniva dalla provincia di Corum, in Turchia, e che fu decapitato perché si era convertito. Poi, sono stati rinvenuti altri cinque reliquiari; contenevano i resti di San Simone “lo Zelota”, apostolo del I secolo; di Mor Gabriel, vescovo di Tur Abdin (593 – 688); di San Simeone il Saggio (I secolo), che accolse Gesù Bambino nel tempio di Gerusalemme; le reliquie di Yoahanan Shliha, ovvero San Giovanni apostolo; di San Gregorio Bar Hebraeus (1226 – 1286), che fu maphrien (ovvero primate regionale) della Chiesa siro ortodossa dal 1264 al 1286.

È una scoperta particolarmente importante, che permetterà di fare ulteriore luce sulla storia dei primi cristiani nella terra da cui provenivano.

Carlo Franza

 

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