Omaggio a Venezia. Opere dalla Collezione della Banca d’Italia in Palazzo Dolfin Manin a Venezia.
In occasione della 59^ edizione della Biennale di Venezia, la Banca d’Italia ospita negli ambienti di rappresentanza della Sede di Venezia a Palazzo Dolfin Manin sul Canal Grande la mostra Omaggio a Venezia. Opere dalla Collezione della Banca d’Italia.
L’iniziativa si propone di far conoscere al pubblico un importante nucleo di opere della Banca, per lo più allestite negli studi direzionali e dunque ordinariamente non visibili, aprendo di nuovo alla collettività le porte dello storico Palazzo Dolfin Manin sul Canal Grande: la mostra si inserisce nel percorso di valorizzazione del patrimonio artistico che la Banca ha intrapreso da tempo, nella consapevolezza del valore identitario delle testimonianze d’arte, che rappresentano un volano straordinario per la crescita non solo culturale del Paese.
La mostra, a cura di Pier Paolo Pancotto, presenta 22 lavori di alcuni tra i più significativi esponenti dell’arte contemporanea, differenti per formazione, cultura ed esperienza ma legati per ragioni personali o professionali a Venezia, che costituiscono una sorta di ideale tributo degli autori alla città lagunare. La disposizione delle opere si adegua naturalmente all’assetto del palazzo, rispettandone l’identità storico-culturale, e l’inserimento di opere contemporanee nel contesto monumentale propone un dialogo inedito, offrendo inattese prospettive ai visitatori.
Il progetto espositivo e le opere. Nei saloni al secondo piano di Palazzo Dolfin Manin trovano posto i lavori di 22 autori diversi per generazione, cultura e linguaggio, ciascuno a proprio modo legato alla città di Venezia, per ragioni professionali (partecipazione, spesso reiterata, alla Biennale o ad altre mostre di rilievo; rapporti con collezionisti o realtà imprenditoriali presenti in città) o personali (nascita o residenza o morte a Venezia, legami affettivi). Artisti uniti anche dalla comune capacità di attestare, pur nella loro spiccata eterogeneità, l’evoluzione artistica in Italia dalla seconda metà del ‘900 a oggi.
A testimoniare in tutte le sue declinazioni il dibattito acceso alla fine degli anni Quaranta e l’avvio del decennio successivo tra figurazione/non figurazione, realtà/astrazione/neo-cubismo, sono presenti tra gli altri Renato Guttuso, Leoncillo, Giuseppe Santomaso, Giulio Turcato, Emilio Vedova. Della stessa stagione, o quella immediatamente successiva, la scultura in ceramica di Lucio Fontana, i dipinti di Carla Accardi, Alberto Burri e Tancredi (in chiave del tutto non figurativa e con accenti informali); vi sono poi le opere dei cosiddetti “isolati” – distanti da qualsivoglia forma di pensiero o di associazione creativa del loro tempo – Giorgio Morandi, Filippo de Pisis e Anton Zoran Mušič. Si arriva poi agli anni Sessanta e al clima effervescente della cosiddetta “Scuola di Piazza del Popolo” che rivive nelle tele di Mario Schifano e Giosetta Fioroni, e all’evoluzione dei linguaggi compiuta tra gli anni Settanta e Ottanta in chiave concettuale, con il lavoro di Giulio Paolini, e materico-espressionista, in quello di Pierpaolo Calzolari.
La generazione di autori emersa negli anni 90, stretta tra “concetto” ed “immagine”, sistemi di comunicazione tradizionali ed internet, trova voce nelle carte di Paolo Canevari e di Liliana Moro e nel bassorilievo di Eva Marisaldi. La marcata difformità iconografica e iconologica che segna senza soluzione di continuità gli anni 2000 è descritta, infine, dai lavori di Nico Vascellari, Marinella Senatore e Namsal Siedlecki che, assieme ad altre recenti nuove acquisizioni, proiettano la
collezione della Banca verso il futuro.
Il palazzo. La mostra offre la possibilità di visitare le Sale di rappresentanza del palazzo che fu dimora di due importanti famiglie veneziane – i Dolfin e i Manin – e fu residenza dell’ultimo Doge di Venezia, Ludovico Manin, deposto nel 1797 da Napoleone Bonaparte.
Il Palazzo – oggetto di un recente intervento di restauro dei prospetti esterni – non è solo un meraviglioso esempio di architettura rinascimentale ma anche un luogo vivo, frequentato da chi lavora, studia, ricerca; è un punto di contatto con la cittadinanza e con gli interlocutori istituzionali. L’elegante architettura del Sansovino sul Canal Grande – che ospita il dibattito contemporaneo sulla sostenibilità, sulla cooperazione e sulla modernità – è dunque un luogo ideale per ospitare una selezione di opere d’arte contemporanea della collezione della Banca.
ARTISTI ED OPERE IN MOSTRA
- Carla Accardi, Arciere con terra di Siena, 1954, olio e smalto su cementite su tela, cm 97×146
- Alberto Burri, Bianco su rosso, 1949, olio su tela, cm 66×82
- Pier Paolo Calzolari, Senza titolo, 1985, tecnica mista su cartone applicato su tavola, cm 103×145
- Paolo Canevari, Paesaggio, 2019, olio esausto industriale su carta, cm 52×160
- Giosetta Fioroni, Faccia pubblicità, smalti colorati su tela, 1968, cm 45×35
- Lucio Fontana, Ritratto femminile, 1956, ceramica riflessata e oro, cm 29x21x21
- Renato Guttuso, Le cucitrici, 1947, olio su tela, cm 100×81
- Leoncillo Leonardi, Elemento di balaustra, 1950-52, ceramica invetriata, cm 82x72x16
- Eva Marisaldi, Trasporto eccezionale, 2018, bassorilievi in gesso, 6 elementi cm 10×15 cad.
- Giorgio Morandi, Natura morta, 1944-45, olio su tela, cm 27×32
- Liliana Moro, Il Rosso e il Lupo, 1998, grafite e pigmento su carta, cm 150×100 cad. (dittico)
- Anton Zoran Music, Donne delle isole, 1955, olio su tela, cm 83×100
- Giulio Paolini, Equivalenza, 1975, matita, collage e chiodi su tela preparata, cm 160×240
- Tancredi Parmeggiani, Senza titolo, 1958, olio su tela, cm 140×140
- Filippo de Pisis, Natura morta romantica, 1941, olio su tela, cm 79,5×98
- Giuseppe Santomaso, Composizione, 1953, olio su tela, cm 110×70
- Mario Schifano, Da destra verso sinistra, 1964, olio e smalto su tela, cm 180×140
- Marinella Senatore, Senza titolo, 2020, stampa e acrilico su tela, 26 elementi, cm 40×40 cad.
- Namsal Siedlecki. Gandhara (II), 2019, rame elettrodepositato, cm 27x16x17
- Giulio Turcato, Officina, 1948-50, olio su tela, cm 73×100
- Nico Vascellari, Nido, 2009, nidi, colla, legno, cm 84×275
- Emilio Vedova, Processione di campagna, 1943, olio su tela, cm 46,8 x 60
Carlo Franza