Francesca Lucchini, pur nata a Redondesco (MN), è vissuta e vive a Vanzago, non lontano da

Milano, e si  è diplomata all’Accademia di Brera alla Scuola degli Artefici.   Esile, minuta, artista a pieno regime, carica di una grande forza interiore, dipinge da quasi cinquant’anni ed espone in mostre personali in Italia e all’estero dal 1976. Pur senza clamori nazionali è riuscita a conquistarsi una sua notorietà, decorosa, colta, intensamente vivace. Ed è stata proprio questa sua mirata costanza, questo lavorio senza sosta, a volerla conoscere anni fa. Aveva partecipato a varie rassegne e concorsi, ottenendo dalla critica diversi riconoscimenti e vincendo premi importanti come  il premio “Città di Aosta”, ottenendo il Patrocinio per Mostra antologica di trent’anni di pittura; ma

soprattutto mi aveva spinto a leggere e rileggere i suoi lavori, il laborioso suo lavoro per opere in Chiese, Santuari, luoghi pubblici e privati,  e  tra queste, le vetrate del Santuario “S. Maria del Suffragio” di“S. Maria del Suffragio” di Vanzago, la Chiesetta di Valdarenne, la facciata della Casa delle Associazioni a Vanzago e, tra i ritratti, il Cardinal C.M. Martini, per il Collegio Padri Oblati Missionari di Rho. Dieci anni fa esattamente nel 2012, aveva realizzato un affresco per l’inaugurazione della “Casa delle Associazioni”, dedicato ad Adriano Colombini. Ora una mostra dal titolo “Paesaggi oltre” si tiene al Plus Florence di Firenze, visitabile fino al 21 aprile 2023. Ma non si tratta solo di una personale, in quanto l’esposizione vive come fosse un’antologica, in quanto l’intero corpus di opere, quasi quaranta dipinti che coprono diversi capitoli, degli anni ’70, ’80, ’90, 2000, 2010 e 2020. Da sempre il percorso artistico di Francesca Lucchini, artista di chiara fama, si connatura nel sentire l’arte come impegno civile e morale, spaziando su tematiche legate all’ambiente, alla vita, alla salvaguardia del mondo e delle sue risorse naturali, a significare attraverso un piano via via ideale e colto la natura del mondo che da sempre hanno portato filosofi, poeti e pittori a scrivere, riflettere e dipingere. Oggi la tematica allargata e di grande fascino presentata dall’artista, movimenta una mostra che attraversa diversi periodi o capitoli del suo lavoro, proprio pe avere una visione d’insieme e trovare quel prezioso fil rouge che la tiene unita. Grandi teleri che ci parlano delle acque del mondo, degli oceani della terra, del mare in quiete e in tempesta.  La sua pittura programma archetipi della cultura e della vita quotidiana, secondo un’iconografia evocativa e simbolica. Ma anche la sua pittura torna ad essere aristocratica, sociale, di sintesi, dove i colori si orchestrano in un panteismo della luce, e questo crescere della natura e del mondo porta l’artista in un clima di mitologia fermata nell’attimo dell’impressione. Le enormi doti della pittrice Francesca Lucchini   sono tutte visibili in queste scene che movimentano i dipinti con l’originale colorismo, impressioni che hanno del miracoloso e tendono a ridiventare deliziosa accademia sia pure in una tecnica del tutto rinnovata.  Ora in tutto questo contesto storico e nelle tappe significative che hanno rappresentato il suo percorso rientra la complessità contenutistica di questo dipinti di periodi diversi di  Francesca Lucchini, un’occasione motivata di etica e sociale che non è certa inferiore a quella stilistica. Sensibilità e cultura ci sono consegnati dalla Lucchini attraverso una quadreria che si pone come una lezione colta e responsabile. Le icone  sono  in moto perpetuo, non hanno  punti fissi, non hanno  forma definita, non hanno un preciso colore ma assumono tutte le tonalità circostanti, non hanno un profilo costante. E rendere tutto ciò su tela non è stato sempre facile. Una sfida che soltanto artisti convinti dell’alta dignità della pittura  hanno potuto raccogliere, ovvero in un momento  in cui la concezione del mondo  è passata da funzionale e meccanicistica, a mistica e vitale. Una sorta di pittura neoromantica va letta in queste folate di colore che toccano le corde del sentimento e dell’esaltazione della malinconia. Veri capolavori, per il raggiunto equilibrio fra intellettualismo  e sentimento della natura.

Carlo Franza 

Tag: , , , ,