Sulle tracce di San Francesco. Alla National Gallery (Londra) sette secoli di storia dell’arte raccontano il Santo di Assisi.
San Francesco varca le sale della National Gallery (Londra) per la prima grande mostra nel regno Unito che esplora la vita del “poverello di Assisi”, ripercorrendone l’eredità attraverso i più grandi pennelli di sempre. Una mostra, in programma la prossima primavera, dal 6 maggio al 30 luglio del 2023, renderà omaggio a uno dei volti più venerati della storia, presentando la figura del patrono d’Italia declinata attraverso l’arte e l’immaginario collettivo dal XIII secolo ad oggi.
Alle interpretazioni del santo dipinte sulla tela da Sassetta, Botticelli, Zurbarán, si uniranno i prestiti internazionali del San Francesco d’Assisi in estasi di Caravaggio dal Wadsworth Atheneum Museum of Art di Hartford, e il San Francesco e Santa Chiara che adorano il Cristo Bambino in una mangiatoia della pittrice portoghese Josefa de Óbidos, che, nella prossima primavera, giungerà a Londra da una collezione privata di Lisbona.
San Francesco sfiora anche le corde dell’arte contemporanea come emergerà in mostra dall’omaggio di Antony Gormley, fino a dialogare con l’Arte Povera nell’opera di Giuseppe Penone L’albero porta – cedro.
Oltre a includere una nuova opera dell’artista visivo Richard Long, classe 1945, il percorso atteso a Londra nel 2023 ospiterà capolavori di matrice diversa, dai pannelli dipinti medievali ai manoscritti, e persino un fumetto Marvel, che mostreranno quanto San Francesco abbia catturato l’immaginazione degli artisti e quanto il suo appello abbia trasceso i secoli, le religioni e i continenti.
Dall’Umbria, l’immagine di Francesco si diffuse rapidamente fino a diventare un fenomeno globale. Dalle prime biografie duecentesche scritte di Tommaso da Celano e San Bonaventura, dalle prime pale d’altare e dagli affreschi dipinti (come quelli attribuiti a Giotto nella Chiesa Superiore di San Francesco ad Assisi), la vita del padre del Cantico delle creature divenne un esempio degno di imitazione.
Oggetti come la straordinaria reliquia dell’abito di Francesco da Santa Croce, a Firenze, una serie di litografie di Arthur Boyd dal British, un Sacco di Alberto Burri e un San Francesco davanti al Sultano del Beato Angelico esploreranno infine, nella Sala Sei del percorso, le scelte radicali di Francesco, dichiarato santo nel 1228 da papa Gregorio IX dopo aver rassegnato le dimissioni dalla guida del suo ordine, costernato dalla deriva sempre più mondana e materialista che il suo ordine stava prendendo.
A Santa Chiara, una delle prime seguaci di Francesco, è dedicata una piccola sezione della mostra che ospita opere come Santa Chiara che salva un bambino sbranato da un lupo di Giovanni di Paolo e Presepe con San Francesco e Santa Chiara di Josefa de Óbidos.
“Il radicalismo spirituale di Francesco – spiega Gabriele Finaldi, direttore della National Gallery di Londra – il suo impegno per i poveri e la solidarietà umana, il suo amore per Dio, la natura e gli animali, che potremmo chiamare ambientalismo embrionale, nonché il suo impegno per la pace tra nemici e l’apertura al dialogo con le altre religioni, sono temi che risuonano ancora oggi in noi e ne fanno una figura di enorme attualità per i nostri tempi. La storia delle immagini di San Francesco è anche la storia di come Francesco è stato percepito nel tempo. Una varietà di Francesco è emersa nel corso dei secoli man mano che diversi aspetti della sua persona sono stati enfatizzati, adottati, promossi e, inevitabilmente, anche appropriati e manipolati. Questa mostra esplora alcuni aspetti di questa affascinante storia.”
La mostra alla National Gallery sarà accompagnata da una pubblicazione interamente illustrata e da un ricco programma di conferenze, eventi, attività e contenuti digitali.
Carlo Franza