Giacomo Ceruti il Pitocchetto, maestro indiscusso del realismo settecentesco fra miseria e nobiltà in mostra a Brescia
Parrebbe la mostra dell’anno. In verità lo è. Una mostra tutta italiana e tutta storica. Quattro mostre, tre a Brescia e una in programma a Los Angeles da luglio, coronano il grande programma dedicato negli ultimi due anni, da Fondazione Brescia Musei, a uno dei suoi autori più rappresentativi: Giacomo Ceruti, rendendolo uno dei grandi protagonisti dell’arte italiana e internazionale.
Al centro, infatti, delle ispirazioni che hanno mosso l’impegno della Fondazione e, in particolare, di Pinacoteca Tosio Martinengo in vista della Capitale Italiana della Cultura, è stato il doveroso riconoscimento a Ceruti, quale maestro indiscusso della pittura del Settecento e non solo, ben oltre i
confini nazionali.
Un percorso avviato negli ultimi anni e che culmina felicemente nel 2023, che realizza a pieno e con soddisfazione gli intenti per continuare e consolidarsi nel futuro. Un percorso realizzato grazie a un’attività sinergica di studi, nuove acquisizioni, investimenti, restauri, collaborazioni internazionali tra
istituzioni culturali, incontri e contaminazioni di espressioni tra arte, editoria, danza, teatro e ora quattro progetti espositivi: tre a Brescia, realizzati anche grazie al Comitato Bergamo Brescia 2023 da Intesa Sanpaolo e Brembo e un quarto, da luglio, a Los Angeles grazie alla collaborazione con J. Paul Getty Museum.
Un impegno che corrisponde al rilancio di Pinacoteca Tosio Martinengo, non solo il museo che conserva, con 17 lavori, il più importante corpus di opere di Ceruti ma una delle istituzioni culturali che con i capolavori di Raffaello, Lotto, Foppa, oltre a Savoldo, Romanino, Moretto, i pittori della realtà sino a Cifrondi e Ceruti, per proseguire con Sofonisba Anguissola e Lattanzio Gambara e poi Appiani, Canova, Thorvaldsen e Hayez è una delle raccolte d’arte più affascinanti d’Italia.
MISERIA & NOBILTÀ. GIACOMO CERUTI NELL’EUROPA DEL SETTECENTO a cura di Roberta D’Adda, Francesco Frangi, Alessandro Morandotti Brescia, Museo di Santa Giulia, 14 febbraio – 28 maggio 2023
IMMAGINARIO CERUTI. LE STAMPE NEL LABORATORIO DEL PITTORE a cura di Roberta D’Adda e Francesco Ceretti
Brescia, Museo di Santa Giulia, 14 febbraio – 28 maggio 2023
DAVID LACHAPELLE PER GIACOMO CERUTI. NOMAD IN A BEAUTIFUL LAND a cura di Denis Curti
Brescia, Pinacoteca Tosio Martinengo, 14 febbraio – 10 novembre 2023
GIACOMO CERUTI. THE COMPASSIONATE EYE
a cura di Davide Gasparotto
Los Angeles, J. Paul Getty Museum, 18 luglio – 29 ottobre 2023
La fortuna critica intorno a un artista, come noto, vive alterne vicende: quella intorno a Giacomo Ceruti, avviata proprio dalle sale della Pinacoteca Tosio Martinengo all’inizio del Novecento, proseguita durante il secolo scorso e coronata con la grande mostra della fine degli anni Ottanta (1987), era ormai da troppo tempo ferma sul fronte dell’attività pubblica, mentre quella degli storici dell’arte non è mai cessata. Necessario quindi che una serie di azioni, prima di tutto di politica culturale, potessero creare un nuovo sistema dedicato e funzionale a promuovere Giacomo Ceruti al ruolo che merita, come ha fatto Fondazione Brescia Musei in questi anni. Necessario anche liberare Giacomo Ceruti da quel soprannome, Pitocchetto, che ha avuto un’importanza certa quanto relativa e “storica”, rispetto a una visione finalmente completa ed europea se non internazionale.
Dal 2021 l’impegno è stato espresso in diverse direzioni, attraverso la collaborazione con il Museo Ermitage di San Pietroburgo, lo scambio tra opere e il virtuoso dialogo tra Velázquez e Ceruti; i prestiti e le nuove acquisizioni giunte in Pinacoteca Tosio Martinengo che le permettono oggi di essere il museo che conserva, con 17 lavori, il più importante corpus dell’artista; il riallestimento delle sale del Settecento che consentono un inquadramento storico ampio; la realizzazione di incontri di approfondimento e la produzione di uno spettacolo teatrale inedito, intitolato Tre Ritratti, dedicato a tre figure femminili dipinte da Ceruti; fino a oggi, nel 2023, con le quattro grandi mostre e la pubblicazione dei quattro progetti editoriali relativi che celebrano e consolidano il respiro nazionale e internazionale delle iniziative di Pinacoteca Tosio Martinengo.
Giacomo Ceruti è da sempre un grande artista, oggi lo può essere ancora più per tutti e per più aspetti, da quelli già noti della sua pittura pauperista, che l’ha fatto conoscere e apprezzare nel corso del Novecento, alla ricercatezza dei dipinti aristocratici a cui si avvicina lungo il corso della sua carriera, illuminando la sua tavolozza di colori sempre più audaci. Rimane in tutta la sua opera la personale cifra: la grande propensione all’umanità, qualsiasi sia il soggetto, qualsiasi sia la provenienza. Giacomo Ceruti è un maestro del realismo, un artista che si alimenta del confronto con figure reali, siano esse poveri o aristocratici, che ci restituisce quelle stesse figure con un potere empatico, a tratti affettuoso. La contemporaneità dei suoi dipinti risiede in questo, nell’autenticità, nella partecipazione, nella capacità di restituirci l’unicità di ogni individuo.
Carlo Franza