La nomina di Ali Bahreini, ambasciatore e rappresentante permanente della Repubblica islamica presso le Nazioni Unite, a presiedere il Forum sociale del 2023 del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite è un oltraggio. L’Iran ha appena impiccato Yousef Mehrad e Sadrollah Fazeli Zare per aver usato i social media per criticare la religione.

Sono almeno 118 le persone impiccate in Iran dal 29 aprile all’8 maggio scorso 2023. Tra loro ci sono anche due donne. Lo si apprende da “Nessuno Tocchi Caino”, la lega internazionale di cittadini e parlamentari per l’abolizione della pena di morte nel mondo, associazione senza fine di lucro fondata a Bruxelles nel 1993 e riconosciuta nel 2005 dal Ministero degli Esteri italiano come ONG abilitata alla Cooperazione allo sviluppo. Ogni anno, durante il mese sacro del Ramadan (quest’anno dal 22 marzo al 21 aprile), le esecuzioni vengono tradizionalmente sospese. Ed è dunque “normale” che alla fine del digiuno religioso si registri un forte aumento delle esecuzioni, come se si dovesse recuperare il tempo perduto. Mai prima però si era raggiunto un livello così alto: 118 esecuzioni in 10 giorni, quasi 12 al giorno.

Nomina dell’Iran a presiedere il Social Forum 2023 del Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite.
La nomina di Ali Bahreini, ambasciatore della Repubblica islamica e rappresentante permanente presso le Nazioni Unite, a presiedere il Forum sociale 2023 del Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite (UNHRC), è un oltraggio e dovrebbe essere ritirata immediatamente, ha detto oggi in un comunicato il Centro per i Diritti Umani in Iran (CHRI) Václav Balek, presidente dell’UNHRC, in una lettera datata 10 maggio 2023 ha comunicato di aver scelto l’ambasciatore iraniano, affermando che Bahreini era stato selezionato tra candidati nominati da gruppi regionali.
“La nomina di un funzionario iraniano a presiedere un organo dell’UNHRC, mentre il Consiglio sta indagando sul massacro di centinaia di manifestanti pacifici da parte della Repubblica islamica, riflette una scioccante cecità etica”, ha affermato Hadi Ghaemi, direttore del CHRI.
Il massimo esperto nominato dall’UNHRC sull’Iran, il relatore speciale Javaid Rehman, ha descritto le azioni della Repubblica islamica negli ultimi mesi come un aumento del livello di “crimini contro l’umanità”, ha osservato Ghaemi. CHRI chiede urgentemente ai governi di tutto il mondo di comunicare direttamente con il presidente dell’UNHRC Václav Balek per chiedere che questa nomina venga ritirata immediatamente al fine di mantenere la legittimità e la credibilità dell’UNHRC. Il Social Forum 2023 dell’UNHRC, che si terrà il 2 e 3 novembre 2023, si concentrerà sul contributo della scienza, della tecnologia e dell’innovazione alla promozione dei diritti umani, anche nel contesto della ripresa post-pandemia. Date le gravi violazioni dei diritti umani della Repubblica islamica e la sua gestione catastrofica e politicizzata della pandemia di Covid-19, in cui il suo rifiuto di importare vaccini occidentali è costato centinaia di migliaia di vite, è inspiegabile che il presidente dell’UNHRC Balek scelga l’ambasciatore iraniano alle Nazioni Unite, ha detto CHRI.CHRI chiede a Balek di sostituire immediatamente Bahreini con un altro candidato che soddisfi ugualmente il principio di rotazione regionale dell’UNHRC.

 Carlo Franza

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