Armando Ginesi non c’è più. Illustre docente di Storia dell’Arte all’Accademia di Belle Arti di Macerata, e poi Direttore, l’ho avuto amico caro e l’ho anche premiato per la “Cultura” nel “Premio delle Arti-Premio della Cultura” tanti anni fa al Circolo della Stampa di Milano. Sono stato spesso suo ospite ad Ancona e il lavoro comune ci ha trovati coinvolti più volte. La sua casa era proprio un museo con dipinti e sculture di tanti artisti contemporanei. Una collezione invidiabile. Da qui nasce ora questa mostra.  

Dopo la previous alla Galleria d‘Arte Puccini di Ancona, inaugurata ufficialmente la mostra dedicata alla Collezione d’arte contemporanea di Armando Ginesi.

La presente mostra rientra nel più ampio progetto espositivo del CART che prevede fino ad agosto 2024 monografiche d’importanti artisti anche marchigiani come ad esempio Oscar Piattella e Paolo Annibali, allestite accanto alla ricostituita Collezione di opere di artisti italiani della seconda metà del Novecento e di alcuni tra i più grandi maestri marchigiani del secolo scorso.

La mostra sulla collezione d’arte contemporanea di Armando Ginesi presenta una riflessione storico-critica delle differenti modalità espressive di artisti anche marchigiani protagonisti dell’arte italiana del secondo ‘900 nella lettura realizzata per il tramite di una pregiata, quanto particolare Collezione d’arte.

Il significativo spaccato della grande collezione di opere, costituita nel corso del tempo anche relativamente alla sua opera di storico e critico d’arte, testimonia un significativo percorso di lettura del ventaglio dei linguaggi espressivi dell’arte contemporanea, tali da costituire un vero e proprio testo visivo di storia dell’arte.

Le opere esposte in questa mostra, secondo un taglio critico volto anche a valorizzare la figura del grande teorico jesino, vengono a configurarsi come un vero e proprio “dono” di pregiato valore alla fruizione del pubblico, con il quale si vuole determinare un approccio anche didattico e didascalico di indubbio valore culturale, che può condurre in maniera discreta, ma corretta, al sostegno di una esperienza visiva di alta qualità artistica. Nell’occasione anche presentato il catalogo della mostra che racchiude le opere esposte nelle concomitanti mostre di Ancona e di Falconara. Tra le opere in mostra  quella di Bruno Munari,  quella del  significativo Attilio Alfieri  già attivo negli anni Trenta nel Movimento del Chiarismo Italiano,  e ancora  quella del carissimo  e illustre artista marchigiano  Bruno  Mangiaterra (Loreto  1952) con un olio su tela  150×150 che riporta questo titolo “Essere non riporta nè il cielo nè la terra”(la scritta è in greco antico), e altri ancora. 

“Dal prezioso repertorio di Cinquant’anni attorno all’arte. Dalla A alla Z, libro di memorie che riassume una lunga serie di personaggi, luoghi, episodi, aneddoti che hanno costellato l’esistenza e la carriera di studioso di Ginesi, si possono ricavare alcune tappe salienti che nel tempo hanno determinato l’acquisizione di opere e la costituzione di una raccolta che fa di Casa Ginesi a San Marcello una vera e propria casa museo.” (Loretta Fabrizi, dal catalogo della mostra).

“Quella di Ginesi è una raccolta, soprattutto di dipinti, messa insieme a partire dagli anni Sessanta sulla base di donazioni di artisti con i quali il critico condivideva una lunga, sincera e intensa amicizia… Siamo dunque lontani dal collezionismo per acquisizioni, speculativo e vicini invece al collezionismo di chi intende confermare una propria visione del mondo (come Eduard Fuchs di Walter Benjamin), oppure, soprattutto, di chi intende manifestare un proprio peculiare modo di intendere l’arte, come Christian Boros (“cerco e acquisto l’arte che mi irrita”) o François Pinault (l’opera d’arte in funzione del pensiero critico) […]

Se all’origine della raccolta c’è il ricevere, il dono rende ogni singola opera, dipinto, stampa o scultura che sia, un simulacro particolare di affetti affini, di sentimenti di stima e gratitudine reciproca […]

Inoltre, la raccolta per donazioni presenta sempre un carattere legato alla circostanza. Non c’è una stella che guida il processo di accumulo. Non c’è un criterio organizzativo razionalistico, cronologico-lineare e di specializzazione categoriale. Più che della mente, la raccolta domestica è luogo di immaginazione e sensazione (‘ascoltare con gli occhi’, direbbe M. Nannucci). Non si indaga la collocazione storica di ogni singola opera; piuttosto si cerca in essa il ‘cosa mi ricorda’, quale memoria vi sta dietro. Non a caso, in casa Ginesi i dipinti non presentano, anche quando manca la firma dell’autore o trattasi di uno pressoché sconosciuto, alcun riferimento didascalico.” (Gabriele Bevilacqua, dal catalogo della mostra)

Esperto delle avanguardie storiche del Novecento europeo, già docente emerito all’Accademia di Belle Arti di Macerata, Armando Ginesi ha collaborato con la Biennale di Venezia, con quelle di Madrid e Barcellona, oltreché con l’Instituto de Cultura Hispanica di Madrid. E’ stato Console onorario emerito della Federazione Russa nelle Marche. Autore di oltre 300 pubblicazioni scientifiche (presenti nel Servizio della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze) e di centinaia di articoli e presentazioni critiche, la sua opera è stata tradotta in decine di lingue in tutto il mondo.

 Carlo Franza

 

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