Ecco l’identikit del collezionista italiano. Collezionisti e Valore dell’Arte in Italia.
Ecco i risultati della seconda edizione di «Collezionisti e valore dell’arte in Italia – 2022», l’indagine promossa da Intesa Sanpaolo.
È prevalentemente uomo (il 59% contro il 41% donna), vive soprattutto nei grandi centri urbani (la metà circa fra Milano, Torino e Roma) e nella maggioranza dei casi è guidato nelle sue scelte da fattori di natura emotiva e personale. Sono alcune delle caratteristiche che emergono dal primo ritratto post Covid-19 del collezionista italiano tracciato nella seconda edizione di «Collezionisti e valore dell’arte in Italia-2022», ricerca promossa da Intesa Sanpaolo Private Banking, in collaborazione con la Direzione Arte, Cultura e Beni storici e la Direzione studi e ricerche di Intesa Sanpaolo.
L’indagine relativamente al 2022 ha ampliato le sue domande e si è rivolta ai 4.741 collezionisti italiani presenti nel database Vip di Artissima, elaborando innanzitutto un’accurata analisi sociodemografica dell’universo di riferimento. Fra le nuove tendenze rilevate si sta affermando un collezionismo di «coppia», ma anche un aumento della presenza femminile.
Cresce poi la visibilità sociale e la riconoscibilità pubblica dei collezionisti italiani: negli ultimi quattro anni i filantropi e i mecenati sono cresciuti dell’8,4% e i fondatori di musei privati sono aumentati del 10,5%. Sulla base delle risposte dei 256 soggetti che hanno aderito all’indagine sono quindi stati analizzati interessi e abitudini dei collezionisti: oltre il 70% del campione è composto da persone che collezionano in maniera sistematica da almeno 5 anni, il 76% sceglie l’arte contemporanea e del dopoguerra e solo il 13% l’arte moderna.
Per quanto riguarda il valore della collezione, il 29% delle raccolte ha un valore inferiore a 100mila euro, il 39% è compreso fra 100mila e un milione e il 18% supera il milione di euro. Le gallerie, le fiere di settore e i contatti diretti con gli artisti sono i canali di acquisto ritenuti più importanti. Fra i cambiamenti di comportamento prodotti dalla pandemia, è cresciuto l’utilizzo del digitale, ma le cifre per gli acquisti sono ancora contenute, dato che oltre il 60% degli intervistati ha speso online meno di 25mila euro.
La stragrande maggioranza dei collezionisti (86%) provvede infine autonomamente alla gestione della propria collezione e solo l’8% si avvale di un consulente o di servizi di art advisory. Oltre la metà (56%) dei rispondenti custodisce la collezione nella propria casa, seguita da altri luoghi di proprietà come in azienda (14%) o in depositi (il 15%). Per lo più (l’82%) le collezioni non sono accessibili al pubblico.
Lo studio è preceduto da una ricca nota metodologica e da un’analisi delle pubblicazioni scientifiche sul tema, oltre che da approfondimenti sullo scenario e le tendenze salienti del mercato dell’arte italiana e internazionale, accanto ad alcuni focus specifici legati all’arte digitale, agli acquisti online e agli Nft, con particolare riguardo alle problematiche di natura giuridica e fiscale.
Completano la pubblicazione sei interviste che tratteggiano sei diversi stili in cui si esprime il collezionismo contemporaneo e una nota sulla collezione d’arte Intesa Sanpaolo e le sue più recenti acquisizioni. Il volume “Collezionisti e valore dell’arte in Italia 2022” è la nuova edizione della collana editoriale pubblicata da Edizioni Gallerie d’Italia-Skira e contiene saggi di Guido Guerzoni (Università Bocconi) e Flaminia Iacobucci (Studio DCAI), Alberto Fiz e Marina Mojana (Eikonos Arte), Ilaria Bonacossa (direttrice del Museo Arte Digitale di Milano), Domenico Quaranta (Accademia di Belle Arti di Carrara), Antonella Crippa e Laura Feliciotti (Intesa Sanpaolo), Giovanni De Santi, Nicola Canessa, Andrea Caloni, Valeria Villa, Giorgio Iacobone e Leonardo Reggio.
Carlo Franza