Il nuovo paesaggio di Andrea Gabutti alla KROMYA Art Gallery di Verona
Dopo i positivi riscontri ottenuti a Lugano, KROMYA Art Gallery presenta una nuova mostra personale dell’artista svizzero Andrea Gabutti (Manno, Cantone Ticino, 1961) dal 9 marzo al 20 aprile 2024 nella sede di Verona, con un significativo corpus di opere inedite.
L’esposizione sarà inaugurata sabato 9 marzo alle ore 17.00, alla presenza dell’artista e del curatore Marco Franciolli, già direttore del MASI – Museo d’arte della Svizzera italiana.
Intitolata S.T. (senza titolo come da consuetudine per l’artista), la mostra offre una panoramica dei temi e delle tecniche ricorrenti nella ricerca di Gabutti attraverso 25 opere su tela e su carta, molte delle quali di grandi dimensioni e mai esposte prima. Presenti, in particolare, a Verona alcuni dipinti ad olio su tela del nuovo ciclo dedicato all’acqua, realizzati nel 2023.
«La peculiare figurazione di Andrea Gabutti – scrive il curatore Marco Franciolli – è frutto di un lungo e complesso percorso di sperimentazione, prevalentemente incentrato sulla natura e sul paesaggio, avviato all’inizio degli anni Novanta. Nelle sue opere il sentimento del paesaggio è reso attraverso i segni, le tracce e i tratteggi che caratterizzano disegni e dipinti; la relazione profonda che l’artista intrattiene con la natura e i suoi elementi si può evincere in tutti i suoi lavori, frutto al contempo dei sensi, della ragione e dell’immaginazione».
Nel 2012 Gabutti acquisisce una piccola incisione di paesaggio di Barthélemy Menn (1815-1893), artista attivo a Ginevra che ebbe grande influsso sulla pittura svizzera di paesaggio. A partire da questa minuscola incisione, Gabutti realizza un nuovo ciclo di disegni monumentali a inchiostro, che dà avvio ad un’indagine approfondita sul tema del paesaggio e dei suoi elementi. Si intensifica così la ricerca grafica tra figurazione e astrazione, tra figura e simbolo.
Il tema romantico della rovina, presente nell’opera di Menn, si trasforma in Gabutti in un’indagine sul rapporto fra la natura e il costruito dell’uomo. A partire da questi lavori, l’artista sperimenta nuove possibilità introducendo temi inediti, utilizzando spesso la grafite e l’inchiostro o realizzando varianti monocromatiche di uno stesso tema con matite colorate: boschi, sentieri, cascate, intrichi di rami costituiscono inesauribili fonti d’ispirazione.
Più recentemente, l’attenzione di Andrea Gabutti si è concentrata sulla rifrazione della luce sulla superficie dell’acqua, anche questo un tema ricorrente nella tradizione pittorica di un Paese, come quello elvetico, caratterizzato da montagne, cascate d’acqua e laghi. L’artista riprende tale soggetto iconografico concentrando la propria attenzione sulla natura fluida dell’acqua, le sue caratteristiche riflettenti e le strutture dei riflessi che si creano sulla superfice. È in queste opere che le peculiarità del segno divengono essenziali per rendere gli effetti di luce e analizzare le strutture generate dal movimento dell’acqua.
Nei disegni e nei dipinti più recenti si possono intravedere nuovi indirizzi, che confermano l’evolvere costante del linguaggio artistico di Andrea Gabutti verso nuove possibilità espressive, sempre di grande suggestione e sensibilità.
Andrea Gabutti nasce a Manno (Cantone Ticino) nel 1961. Trasferitosi a Ginevra all’inizio degli anni ‘80, intraprende una doppia formazione, dapprima alla Facoltà di Diritto dell’Università di Ginevra e successivamente all’École Supérieure d’Art Visuel (ESAV). Da quel momento, la sua vita si divide tra questi due campi d’azione: l’insegnamento del diritto da un lato e la carriera artistica dall’altro. A partire dagli anni ’90, Gabutti espone regolarmente in Svizzera e all’estero: si ricordano tra le altre le mostre al Museo Cantonale d’Arte a Lugano; al Musée des Beaux Arts di Tourcoing, Nord-Pas-De-Calais (Francia); al Museo de Arte Contemporânea de Pernambuco à Olinda (Brasile); al Museo Villa dei Cedri di Bellinzona; al Musée des beaux-arts a La Chaux-de-Fonds. Numerose le mostre in gallerie svizzere e internazionali. Nel 1998 vince il premio Diday della Société des arts di Ginevra. Opere dell’artista sono presenti in varie collezioni museali e private svizzere, tra le altre nel Fonds municipal d’art contemporain di Ginevra; nella Collezione del Cantone Ticino e al MASI – Museo d’arte della Svizzera italiana; al Musée d’art et d’histoire a Neuchâtel; al Musée Jenisch a Vevey; nelle collezioni delle banche Crédit Suisse a Lugano, Julius Bär Art Collection a Zurigo, Banca dello Stato del Cantone Ticino a Lugano. L’artista vive e lavora tra Ginevra e Manno.
Carlo Franza