Il paesaggio poetico di Daniele Galliano alla Galleria Federico Rui di Milano
La Galleria Federico Rui Arte Contemporanea di Milano presenta la personale di Daniele Galliano intitolata Pitture visitabile dal 6 marzo fino al 24 aprile 2024. La mostra, dove saranno esposte dodici sue opere recenti, segue il grande successo del progetto presentato ad ArteFiera Bologna It’s All Over Now, Baby Blue, titolo ispirato alla celebre canzone di Bob Dylan scritta nel 1965, che sottolinea l’ineluttabilità del cambiamento e la necessità di aggrapparsi alle cose importanti della vita. Questa sensazione di rapidità che l’artista percepisce nell’esistenza umana, si ritrova anche nelle pennellate istintive che vibrano sulle sue tele, come gesti ritmati che ricordano i comandi di un direttore d’orchestra, sprigionando tocchi di colore vivaci. La pittura di Daniele Galliano esplora la sfera intima e la vita collettiva, fatta di rituali, di rave, di processioni. Protagonista è la folla, non concepita come massa uniforme, ma come individui che scelgono di condividere esperienze collettive.
Mentre nella mostra a Bologna l’artista si concentrava principalmente su gruppi di persone, qui Galliano esplora il paesaggio in una dimensione fisica e spirituale, scoprendo in luoghi di serenità una possibile illusione di pace e conforto. Come in Untitled, veduta di un paesaggio innevato dove l’unica presenza dell’uomo è testimoniata da un rifugio in lontananza, al tempo stesso obiettivo da raggiungere. In questi paesaggi l’artista giunge quasi all’astrazione, grazie anche alle sue pennellate gestuali, contrapponendo la fisicità di un luogo all’idealizzazione dello stesso. Galliano sostiene che uno sguardo empatico verso ciò che ci circonda sia la via migliore per connettere l’universo interiore con il mondo esterno. La mostra vuole essere quindi un invito a riscoprire e a cercare quei luoghi verso il quale viaggiare con la mente o fisicamente, per ritrovare la calma interiore, sia che si tratti di luoghi reali o di luoghi irreali. Il culmine dell’astrazione viene raggiunto con Do you remember, dove la sequenza di immagini viene cancellata, come se fosse uno storyboard di cui rimane la ritmicità di una sequenza ma non il contenuto dello stesso. La mostra è visitabile dal martedì al venerdì dalle 15 alle 19 e su appuntamento.
Daniele Galliano è nato a Pinerolo nel 1961, autodidatta, comincia a dipingere nella Torino dei primi anni ’90, guadagnandosi presto un posto di primo piano nella nuova scena pittorica. Con il suo realismo fotografico espone in importanti mostre personali e collettive in tutto il mondo. Nel 2006 partecipa alla IX Biennale dell’Havana su invito di Antonio Zaia, nel 2009 alla 53a Biennale di Venezia e nel 2016 alla terza edizione della Kochi-Muziris Biennale di Kerala in India. Tra le numerose personali si ricordano quelle nel 1996 e 1997 presso la Galleria Annina Nosei (New York), nel 1992 e 1994 presso galleria InArco (Torino) e nel 1996 presso Galleria Nazionale d’Arte Moderna (Roma). Tra le esposizioni collettive si segnalano la Galleria d’Arte Moderna di Bologna, la XII Quadriennale a Roma, la Galleria Civica di Trento, il Rupertinum Museum di Salisburgo, il Magasin di Grenoble ed il Palazzo delle Papesse a Siena. Suoi lavori sono presenti in alcune delle maggiori collezioni pubbliche e private, come la GAM – Galleria Civica d’arte Moderna e Contemporanea di Torino, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, il MART di Trento e Rovereto, il Museo del Novecento di Milano, la Collezione Unicredit Private Banking di Milano, Collezione Cerruti (Torino), Collezione Francesca Lavazza (Torino), Collezione Carlo Monzino (Milano), Dutch Pieter & Marieke (Olanda) e Robert & Annemijn Crince Le Roy (Olanda).
Carlo Franza