Una mostra sulla “cacca” ad opera di Oliviero Toscani. Le opere ritraggono escrementi e sono in mostra alla Galleria Lampo di Milano
Una mostra titolata “Cacas” che sta per cacca, per cagare. Nell’enciclopedia Treccani alla voce cagare, leggo: “ v. intr. e tr. [lat. cacare] (io caco, tu cachi, ecc.; aus. avere), volg. – Espellere le feci, defecare; cacarsi addosso, cacarsi sotto, anche fig., avere gran paura; c. sangue, per dissenteria (fig., faticare duramente, ottenere qualche cosa con grande sforzo). In senso fig. e fortemente spreg. (solo nell’uso trans.), produrre con grande stento”. E chi l’avrebbe mai detto veder prodotta una mostra sulla cacca? Così è stato. Eravamo rimasti alla “merda d’artista” di Piero Manzoni che ha fatto il giro del mondo; e infatti anch’io nella mia Collezione ne ho una copia. In quel caso, l’escremento venne sigillato in piccoli barattoli di latta e non mostrato più a nessuno. Ma l’opera del Piero Manzoni studiata anche dagli storici dell’arte è passata per arte concettuale.
Oliviero Toscani, celebre fotografo italiano, e soprattutto gran pubblicitario, ha messo in piedi una mostra insolita e provocatoria dedicata a un tabù, ovvero la cacca. Questo capitolo di opere realizzate nel 1998 per Colors Magazine, ritrae escrementi umani e animali in modo inedito. La mostra titolata “Cacas – Non è tutto oro quel che luccica” è ospitata presso la Galleria Lampo negli spazi dell’ex scalo ferroviario Farini a Milano. Le opere ritraggono escrementi umani e animali e sono inedite, finora non sono mai state esposte. Letteralmente foto di merda! Toscani afferma: “La cacca è l’unica cosa che l’essere umano fa senza copiare gli altri, non c’è niente di più personale e ogni volta è un’opera d’arte”. Le fotografie includono escrementi umani e di animali, come quelli di scimpanzè, mucche, giraffe, iene, maiali, leoni, anatre, pesci rossi, pitoni, bufali, tigri e grilli.
“Cacas. Non è tutto oro quel che luccica” presenta una serie di opere realizzate nel 1998 per COLORS (il magazine fondato da Toscani e Tibor Kalman nel 1991 e stampato continuativamente fino al 2014) che non sono ancora mai state esposte. Ma la chicca è lo sponsor: Sebach, azienda italiana leader nel noleggio di soluzioni mobili sanitarie, che oltre a promuovere la mostra ha anche realizzato un allestimento ad hoc per l’occasione. Tuttavia, non si tratta della prima collaborazione con Toscani. Infatti, nel 2006, il fotografo realizzò il restyling del brand, inaugurando il famoso cuore rovesciato che segnò la svolta comunicativa dell’azienda. L’esposizione aperta al pubblico gratuitamente fino al 24 marzo 2024 è promossa da Sebach, azienda leader in Italia nel noleggio di soluzioni mobili sanitarie e per la logistica. “Con il titolo Non è tutto oro quel che luccica ci riferiamo a un proverbio tipico italiano che punta a mettere in guardia dalle apparenze. Toscani sovverte la paura e usa queste parole in positivo, dimostrando che l’arte può rendere affascinante qualunque cosa, anche la cacca, che con le sue fotografie splendide”, racconta il curatore Nicolas Ballario. C’era anche qualcuno che cantava: “Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior…”. Cosa volete che vi dica, andatela a vedere se vi aggrada, a me ha stomacato, l’arte, la bellezza, la poesia del mondo è un’altra cosa. Ma chiudo con il dire che c’è il Paradiso, ma anche l’inferno. E qui ci siamo dentro.
Carlo Franza