La Galleria d’Arte Contemporanea Osvaldo Licini – Polo Culturale Sant’Agostino in Corso Mazzini ad Ascoli Piceno, ha inaugurato la mostra Terenzio Eusebi, Bruno Mangiaterra “ποίηση po-e-si-a”, a cura di Valerio Dehò con il patrocinio del Comune di Ascoli Piceno. L’esposizione è visitabile fino al 28 aprile 2024.

Il confronto dialettico tra arte e letteratura, che si snoda attraverso i secoli, promuove una riflessione sul rapporto tra arti figurative e letteratura che non può prescindere dal valore dell’immagine. L’immagine, infatti, è elemento centrale tanto della poesia quanto dell’arte figurativa. L’immagine poetica viene consegnata al lettore, cui è affidato il compito di configurarla nella propria mente, mentre l’immagine pittorica è più immediata, in quanto restituita direttamente ai sensi dello spettatore. Quando i due linguaggi dall’apparente inconciliabilità si fondono, gli esiti sono per lo più eclatanti e le arti visive sprigionano tutto il vigore di “linguaggio degli occhi”.

Protagoniste della mostra sono le opere realizzate dai due artisti marchigiani, selezionate nel loro significativo richiamo al colloquio, tra letteratura e mondo dell’arte, con particolare riferimento a temi universalistici. Nasce così, con queste premesse, “Terenzio Eusebi, Bruno Mangiaterra ποίηση po-e-si-a”, mostra che si sviluppa in un duplice appuntamento “in rete” nelle sale della Galleria Osvaldo Licini, carica di particolare suggestione. All’interno degli spazi espositivi della Galleria Osvaldo Licini si concentrano una trentina di opere, alcune create appositamente per l’occasione e installate nel percorso espositivo. Nella sala Terenzio Eusebi sono esposte le opere della produzione artistica che si colloca nel movimento minimalista, e che negli Anni Novanta-Duemila hanno reso Eusebi protagonista della ricerca minimalista e concettuale del panorama artistico marchigiano attraverso una peculiare ricerca artistica: le creazioni di Eusebi non possono prescindere da un preesistente spazio architettonico. La sala centrale ospiterà una selezione di opere di ricerca prettamente pittorico-scritturistica, realizzate con neon in un itinerario artistico-introspettivo siglato da quella ricerca in cui si possono leggere infinite sfumature di significati, laddove Bruno Mangiaterra da sempre ha realizzato opere con il supporto del neon, dove le luci irradiano dall’opera ridefinendo lo spazio in cui è posta.

Il curatore ha così scritto a tal proposito sull’esperienza artistica di Bruno Mangiaterra: “L’arte di Bruno Mangiaterra ha sempre messo assieme elementi e portati concettuali con una sapienza del fare attenta e incline al disegno per naturale tendenza. In questo dispiegarsi di un’ampia visione dell’arte non legata strettamente e univocamente alle tecniche, certamente la lingua, la parola e la poesia hanno avuto un ruolo determinante. Quest’ultima in particolare è sempre stata prediletta da Mangiaterra anche per la sua propensione a svolgere il suo ruolo di artista come quello di un intellettuale impegnato nella coesione tra le arti e nella collaborazione con i letterati”.

Il sindaco della Città di Ascoli Piceno, Marco Fioravanti, presentando l’evento in catalogo afferma: “Terenzio Eusebi, del quale è stata già ospitata nel passato una rassegna al Forte Malatesta, e Bruno Mangiaterra propongono una selezione delle loro opere, curata da Valerio Dehò: entrambi, nel corso degli anni, hanno lavorato al fianco di poeti, filosofi e letterati, realizzando opere che non si propongono di illustrare i testi, ma che si ispirano ai contenuti letterari per dare corso a una creatività artistica autonoma, in un produttivo dialogo fra arte e poesia. Si tratta di un tema che riguarda anche l’opera di Osvaldo Licini, nella quale traspare la passione letteraria dell’artista marchigiano per i grandi poeti dell’Otto e del Novecento, da Rimbaud a Mallarmè, da Leopardi a Campana. Anche in questa circostanza, dunque, nei Musei Civici di Ascoli Piceno si potrà cogliere un nesso concettuale che lega quanto esposto nelle nostre sedi con le opere degli artisti ospitati, in un dialogo non frutto di improvvisazione ma di un preciso e ambizioso progetto culturale”.

Il direttore del Polo museale di Ascoli Piceno, Stefano Papetti scrive in catalogo: “Il detto oraziano ‘ut pictura poesis’ si attaglia perfettamente al percorso creativo di Terenzio Eusebi e di Bruno Mangiaterra che, nel corso della loro attività, hanno spesso intrecciato il loro operato con quello di poeti, narratori e letterati, traendo spunto dai loro testi per dare vita a dipinti, sculture ed installazioni che non intendono semplicemente illustrarne i contenuti narrativi, ma si ispirano ad essi per dare corso ad una creatività autonoma”. Queste parole, assieme a quelle dei contributi critici di Milena Becci e di Alessandro Pertosa e ai contributi poetici di Maria Borio, Carmen Galo, Franca Mancinelli e Laura Pugno, sono la premessa appropriata per visitare le opere della mostra Terenzio Eusebi, Bruno Mangiaterra ποίηση po-e-si-a. L’evento è accompagnato da due cataloghi monografici di 128 pagine ognuno, sia per Terenzio Eusebi che per Bruno Mangiaterra, pubblicato dalle Edizioni Centro Staurós e stampato dalle Grafiche Tacconi Group, recanti, oltre ad un ventaglio di poesie inedite, illustrazioni delle opere esposte e testi sia del critico curatore che di altri critici i quali, che nel corso degli anni, si sono occupati dei due artisti marchigiani.

Terenzio EUSEBI è nato a Montalto Marche (Ap), vive e lavora ad Ascoli Piceno Conseguita la maturità artistica, dal 1975 si dedica alla ricerca pittorico-grafica. Valorizza le texture dei supporti e le sottili qualità delle materie impiegate con mano leggera e intuizione felice, realizzando opere su carta e altri materiali, su tela e tridimensionali tra cui pregevoli ceramiche che edificano libere ideazioni di un’architettura utopica, dove l’arcaico si fonde con il contemporaneo. Molti interventi critici tra altri, Luciano Marucci, Mariano Apa, Mirella Bentivoglio, Giorgio Bonomi, Giancarlo Bassotti, Carlo Chenis, Daniele De Angelis, Valerio Dehò, Carlo Franza, Gloria Gradassi, Ivana D’Agostino, Lucio del Gobbo, Floriano De Santi, Armando Ginesi, Gian Ruggero Manzoni, Carlo Melloni, Laura Monaldi, Alessandra Morrelli, Sandra Orienti, Gabriele Perretta, Diego Pierpaoli, Giuliano Serafini, Maria Grazia Torri.

Bruno MANGIATERRA è nato a Loreto nelle Marche nel 1952. Negli anni dello studio liceale e presso l’Accademia di Belle Arti di Urbino e dopo nel suo percorso artistico, frequenta assiduamente artisti e critici contemporanei: G.Accame, R.Aricò, G.Ballo, A.Boatto, R.Buscaglia, P.P.Calzolari, G.d’Agostino, G.De Santi, E.Marchegiani, U.Piersanti, C.Pozzati, T.Toniato, nomi che lo hanno formato e inserito nel mondo dell’arte. Ripensa la concettualità come attraversamento delle Neoavanguardie e come libertà espressa del proprio coinvolgimento filologico del “fare arte”, non si dà pittura se non per manipolazione linguistica dei materiali intesa come ricerca della realtà in quanto significato della storia. Vive e lavora nelle Marche a Loreto (An). È stato docente di Discipline Pittoriche presso il Liceo Artistico “E. Mannucci “ di Ancona, è stato segnalato più volte da Giulio Turcato, Pierre Restany, Elio Marchegiani, Mariano Apa, Carlo Franza, ha pubblicato libri d’arte e cartelle di incisioni con testi poetici, filosofi e letterati contemporanei tra gli altri: Giacomo Luigi Busilacchi, Umberto Piersanti, Eugenio De Signoribus, Plinio Acquabona,  Gianni D’Elia, Giuseppe Cacciatore, Pasquale Venditti, Alessandro Catà, Francesco Scarabicchi, Galliano Crinella, Stefano Papetti, Gualtiero De Santi, Enrico Capodaglio, Massimo Raffaeli. Le sue opere sono presenti in numerose Collezioni pubbliche e private. Ha ideato numerose rassegne di Arte Contemporanea e convegni culturali per Enti e Istituzioni. Tra le ultime esposizioni: 2008 Premio delle arti – Premio della Cultura XX Edizione 2008, Circolo della stampa Milano; 2011  54° Esposizione Internazionale d’arte della Biennale di Venezia, Padiglione Italia  Marche,  a cura di Vittorio Sgarbi; 2016  Premio delle Arti – Premio della Cultura XXVIII Edizione, Artista dell’Anno, Circolo della stampa Milano 2016.

Carlo Franza

 

 

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