Nel 2025 BRAFA celebra la sua 70a edizione: sette decenni all’insegna della tradizione ma anche della capacità di rinnovarsi continuamente. Sin dai suoi inizi, nel 1956, questa prestigiosa fiera d’arte ha continuato a evolversi conservando un DNA sulla qualità delle opere esposte e sull’eclettismo, affascinando anno dopo anno galleristi, collezionisti e amanti dell’arte di tutto il mondo. BRAFA è diventato così un evento imperdibile nel calendario del mercato dell’arte. La storia di BRAFA è iniziata 70 anni fa nella Salle Arlequin delle Galeries Louise di Bruxelles, quando si tenne la prima “Foire des Antiquaires”. L’iniziativa, nata da Charles Van Hove, all’epoca presidente della Camera belga degli antiquari, mirava a riunire i principali antiquari del Paese. All’epoca della sua fondazione esistevano solo altre due fiere d’arte internazionali in grado di competere con questo appuntamento: Grosvenor House a Londra e Prinsenhof a Delft.

 

Il successo fu immediato e nel 1968 il numero crescente di partecipanti spinse gli organizzatori a spostare l’esposizione al Palais des Beaux-Arts di Bruxelles, una sede più adatta alle ambizioni di BRAFA. Attirando un numero sempre maggiore di espositori dall’estero, l’evento crebbe a livello internazionale, una trasformazione iniziata nel 1995 sotto l’influenza di Christian de Bruyn, che ha presieduto la Fiera dal 1971 al 2002. 3 Fin dall’inizio, il successo di BRAFA si è basato in gran parte sulla fedeltà dei suoi espositori. Gallerie rinomate, alcune delle quali presenti fin dalle prime edizioni, hanno portato la loro esperienza contribuendo a rendere BRAFA un evento di primo piano. Una continuità rappresentata, tra gli altri, dalla galleria di Anversa N. Vrouyr, specializzata in tappeti e tessuti. Presente dal 1956, incarna una tradizione familiare che viene attualmente perpetuata da Naïry Vrouyr, pronipote del fondatore. Axel Vervoordt, presente dal 1976, presenta ogni anno stand molto diversi tra loro, combinando archeologia, design e opere d’arte contemporanea. Allo stesso modo, la galleria ginevrina De Jonckheere ha partecipato in numerose occasioni, esponendo capolavori di antichi maestri e artisti moderni. Presenze ripetute che sono garanzia di qualità e testimoniano il forte legame tra queste gallerie e BRAFA.

Da quando si è trasferito all’Expo di Bruxelles nel 2022, BRAFA ha beneficiato dell’infrastruttura di questo sito storico, eredità delle Esposizioni Universali del 1935 e del 1958. Una sede particolarmente apprezzata sia dagli espositori che dai visitatori. BRAFA è molto più di una fiera d’arte. È diventata una vera e propria istituzione, un luogo di scoperta e di scambio per appassionati ed esperti in un’atmosfera elegante e accogliente. Sotto la presidenza di Klaas Muller, eletto lo scorso giugno, BRAFA intende consolidare il proprio ruolo sulla scena internazionale e a garantire un equilibrio tra le diverse specialità offerte. La visione del presidente è chiara: mantenere l’eccellenza tenendo conto delle nuove esigenze del mercato dell’arte. Con un team appassionato e un Consiglio di Amministrazione composto esclusivamente da galleristi attivi, Klaas Muller è fiducioso sul futuro di BRAFA.

Le nuove gallerie del BRAFA 2025 . BRAFA 2025 riunirà circa 130 gallerie provenienti da 16 Paesi. Il Consiglio di Amministrazione ha selezionato 16 nuovi espositori soprattutto in base alla qualità delle opere proposte. Queste scelte sono anche commisurate al desiderio di presentare il più ampio ventaglio possibile di settori nelle corsie della Fiera, al fine di sviluppare ulteriormente l’eclettismo caratteristico di BRAFA. Tra i nuovi partecipanti, BRAFA accoglie questo’anno COLNAGHI, con sede a Londra, New York, Madrid e Bruxelles. Fondata nel 1760, la galleria si è affermata in Europa e negli Stati Uniti come uno dei principali commercianti di dipinti, stampe e disegni degli Old Master, presentando capolavori ai principali collezionisti e musei del mondo.

Stoppenbach & Delestre, fondata nel 1982 con sede a Londra, parteciperà per la prima volta alla fiera. La galleria presenta opere di artisti francesi appartenenti ai principali movimenti artistici come la Scuola di Barbizon, l’Impressionismo e il post-impressionismo, che abbracciano il XIX e l’inizio del XX secolo. Sempre a Londra, la DYS44 Lampronti Gallery è specializzata in dipinti di maestri italiani del XVII e XVIII secolo, con particolare attenzione a vedute, paesaggi e nature morte, da Caravaggio a Canaletto e ai loro successori. Altre nuove gallerie partecipanti sono Hoffmans Antiques, con sede a Stoccolma specializzata in mobili e opere d’arte gustaviane del XVIII e dell’inizio del XIX secolo, e J. Baptista, con sede a Lisbona, che offre gioielli e argenti portoghesi, oltre a pezzi di gioiellieri internazionali. Arrivano invece dai Paesi Bassi Kunstconsult 20th century art I objects (Zaandam), specializzato in arti applicate del XX secolo, e la Stone Gallery (Baarn), che esporrà cristalli, fossili e meteoriti.

All’elenco dei partecipanti si è aggiunta anche una nuova galleria italiana. Situata in Via Margutta, la via degli antiquari nel cuore di Roma, Valerio Turchi porterà a BRAFA l’archeologia greco-romana. BRAFA è inoltre lieta di annunciare la prima partecipazione di due gallerie d’arte contemporanea di fama internazionale: TEMPLON (Parigi, Bruxelles, New York), fondata nel 1966 Daniel Templon, 21 anni all’epoca e Galerie Nathalie Obadia (Parigi, Bruxelles). Dalla Francia si aggiungerà alla lista dei partecipanti la Galerie BG Arts (Parigi). Benjamin Gastaud è affascinato dall’opera di René Lalique da quasi 15 anni. Si definisce prima di tutto un collezionista, poiché la sua attività professionale si fonda sulla passione per il maestro e la sua opera. Tra le altre gallerie francesi presenti a BRAFA 2025 figurano la Galerie Capazza (Nançay), che presenterà opere di Goudji (Bordjomi, 1941), e Christophe Perlès (Parigi), specializzato in ceramiche antiche.

Per quanto riguarda il Belgio, la 70a edizione accoglierà gallerie rinomate nei loro settori, come la Galleria Edouard Simoens (Knokke), che si concentra sull’arte contemporanea e del dopoguerra, la Galerie Lowet de Wotrenge (Anversa), specializzata in dipinti, disegni e sculture di maestri fiamminghi e olandesi, e Objects with Narratives (Bruxelles), che focalizzata sul design, con particolare attenzione agli artisti belgi.

Grandi ritorni. BRAFA segna anche il ritorno della Galleria Patrick Derom (Bruxelles), gestita da Patrick Derom e da suo figlio Edouard. Coprendo un periodo che va dal 1880 ai giorni nostri, la galleria presenta opere che rappresentano i movimenti moderni dal simbolismo alla pop art, con occasionali incursioni nell’arte contemporanea. Anche van der Meij Fine Arts (Amsterdam), esperta di arte ottocentesca del Nord Europa, tornerà al BRAFA nel 2025, così come la galleria Sylvia Kovacek – Vienna, specializzata in vetro dal 1500 al 1950 e in pittura e scultura austriaca e internazionale del XIX e XX secolo.

Joana Vasconcelos: ospite d’onore Joana Vasconcelos è un’artista visiva portoghese nata nel 1971. Nel corso della sua carriera trentennale ha utilizzato un’ampia varietà di mezzi di materiali. Pur prediligendo i tessuti, Joana Vasconcelos lavora anche con cemento, metallo, ceramica, vetro e oggetti trovati. È famosa per le sue sculture monumentali e le installazioni immersive. La sua ambizione è quella di decontestualizzare gli oggetti quotidiani e di rivisitare il concetto di artigianato nel XXI secolo. Il suo lavoro, ironico e divertente, esamina la condizione della donna, la società dei consumi e l’identità collettiva. La sua fama internazionale si è consolidata nel 2005, alla prima Biennale di Venezia curata da donne, dove ha presentato l’opera The Bride, un lampadario di forma classica i cui pendenti di cristallo erano stati sostituiti da circa 14.000 assorbenti. Joana Vasconcelos è stata la più giovane artista e la prima donna a esporre al Castello di Versailles nel 2012. Nel 2018 è stata la prima artista portoghese ad esporre con una personale al Guggenheim Museum di Bilbao. Nel 2023 ha avuto l’onore di esporre alle Gallerie degli Uffizi e a Palazzo Pitti a Firenze, accanto a grandi maestri come Leonardo da Vinci, Michelangelo e Caravaggio. A BRAFA 2025 esporrà due Valchirie, sculture ispirate alle figure femminili della mitologia norrena che sorvolavano i campi di battaglia riportando in vita i guerrieri più coraggiosi per unirsi alle divinità del Valhalla. Realizzate in tessuto, danno piena espressione alla creatività dell’artista, coinvolgendo una varietà di tessuti e passamanerie. Il risultato è una sorprendente combinazione di volumi, texture e colori. Composte da un corpo centrale, una testa, una coda e diverse braccia, molte delle Valchirie combinano l’artigianato tradizionale con metodi più tecnologici, come l’inserimento di luce per simulare la vibrazione e la respirazione, che dà movimento all’opera.

Una nuova collaborazione con KIK- IRPA – Istituto Reale per i Beni Culturali.  Sin dalla sua fondazione nel 1948, l’Istituto Reale per i Beni Culturali (KIK-IRPA) ha svolto un ruolo pionieristico nella conservazione di un’ampia varietà di oggetti del patrimonio, tra cui dipinti, sculture in legno e pietra, arazzi, metalli preziosi, vetri ed elementi del patrimonio architettonico. L’edificio di Bruxelles che ospita il KIK-IRPA dal 1962 è stato il primo al mondo a essere progettato appositamente per incoraggiare un approccio interdisciplinare alla conservazione delle opere d’arte, in cui lavorano insieme restauratori, chimici, ingegneri, specialisti di immagini, fotografi e storici dell’arte. Circa 100 scienziati lavorano a progetti ambiziosi a livello nazionale e internazionale. KIK-IRPA è nota soprattutto per i suoi prestigiosi restauri, come quello dell’Adorazione dell’Agnello Mistico dei fratelli Van Eyck nell’ex battistero della Cattedrale di San Bavone a Gand. Nei suoi laboratori all’avanguardia, strumenti avanzati come la microscopia 3D, la macro-XRF e la datazione al radiocarbonio forniscono informazioni cruciali sui materiali e sulle tecniche utilizzate da artisti e artigiani, contribuendo a garantire la corretta conservazione dei tesori culturali per le generazioni future. Grande importanza viene attribuita alla documentazione rigorosa e alla ricerca storica dell’arte. Ad esempio, l’Istituto conserva la memoria visiva collettiva del Belgio nel database online BALaT, che contiene oltre un milione di fotografie di oggetti culturali, centinaia di migliaia delle quali possono essere scaricate gratuitamente.

A BRAFA, accanto allo spazio della Fondazione Re Baldovino, l’Istituto Reale per i Beni Culturali presenterà i molteplici aspetti del suo lavoro, dalla conservazione e restauro delle opere d’arte alla gestione del patrimonio e all’analisi scientifica. I visitatori saranno invitati a scoprire come gli specialisti analizzano e documentano le opere d’arte, fornendo affascinanti approfondimenti sulla loro storia e sulle loro tecniche di lavorazione.

Carlo Franza

 

 

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