Francesco Antonio Franzoni (1734-1818). Un artista carrarese alla corte dei Papi in un libro di Rosella Carloni per Artemide
Il volume “Francesco Antonio Franzoni (1734-1818) un artista carrarese alla corte dei Papi” (Rosella Carloni, Artemide, 2025, pp. 471) ricostruisce il percorso di questo prolifico artista, che fu valente intagliatore, abile restauratore, profondo conoscitore dei materiali lapidei e vivace mercante di marmi e di antichità, per restituire un’identità a una figura spesso confinata nel
marginale alveo di specialista di figure zoomorfe. Formatosi a Carrara, fu attivo nell’Urbe per gran parte della sua carriera che non conobbe sosta fino agli ultimi anni di vita, dividendosi tra Roma e la città d’origine. Raffinato decoratore delle dimore aristocratiche romane, fu stimato dai pontefici e dai principali interpreti della cultura e dell’arte del suo tempo, dai Visconti al Canova, divenendo sul finire del XVIII secolo e all’inizio del nuovo secolo un punto di riferimento per le vaste imprese di Pio VI e Pio VII.
Il ritrovamento delle fonti, grazie ad accurate ricerche d’archivio, ha fatto emergere non solo nuove opere, ma l’articolato intreccio di relazioni e di affari con artisti e scavatori, italiani e stranieri, e ha evidenziato un’efficace organizzazione del laboratorio che gli permise di rispondere alle crescenti richieste del mercato con una diversificata produzione che spaziava dall’intaglio degli arredi marmorei al restauro delle antichità e ai pastiches, dove si incontravano insieme antico e moderno, con originali soluzioni che denotavano il gusto dell’epoca.
Francesco Antonio Franzoni (Carrara 1734 – Roma 1818) è stato uno scultore e restauratore italiano. Nato nel 1734 nella città di Carrara e lì formatosi, Francesco Antonio Franzoni si stabilì a Roma negli anni 1760 dove aprì un laboratorio specializzato nel restauro di antiche sculture romane, per il quale c’era una richiesta insaziabile grazie ai recenti ritrovamenti archeologici. Lavorò al restauro, al completamento e alla rifinitura di sculture destinate ai Musei Vaticani e fornì i rilievi in marmo e i dettagli scultorei per i suoi interni, in particolare la biga custodita sala della Biga del Braccio Nuovo, assemblata nel 1788 da elementi antichi. Ha lavorato per Papa Pio VI, per il quale ha realizzato una stanza con sculture di animali, alcune costituite da frammenti antichi, nel Palazzetto del Belvedere; ha anche lavorato per la famiglia papale a Palazzo Braschi. È morto a Roma nel 1818.
Carlo Franza
