Ho visitato la mostra proprio in fase di inaugurazione  e ne ho ricavato l’idea che  tale esposizione  rende non solo grande merito al nome di Raffaello, ma ne fa ancor più grande il suo nome e il suo mito.  Sta di fatto  che questa mostra è una delle due,  unitamente a due cataloghi e un programma destinato a tessere, tra Milano e Brescia, un itinerario dedicato all’eredità di Raffaello e a coloro che, nelle città lombarde, sono stati i lungimiranti custodi del suo mito universale. Ora, proprio sul finire dell’anno che ne celebra il cinquecentenario della morte dell’Urbinate – pur […]