Klee-Melotti, due illustri artefici dell’arte europea in mostra a Lugano
E’ una delle più importanti mostre europee quella messa in piedi dal Museo d’Arte di Lugano e dedicata a Klee e Melotti, due grandi artefici dell’arte del Novecento. Tappa di peso nel percorso verso il nuovo centro culturale LAC (Lugano Arte e Cultura) che nascerà nel 2014 e assorbirà sia il Museo d’Arte di Lugano che il Museo Cantonale d’Arte di Lugano, che già oggi vive una stessa direzione e diverrà uno dei poli espositivi più importanti a livello europeo. La mostra mette in risalto due colonne dell’arte del Novecento, Klee e Melotti, con un nutrito nucleo di opere in parte poco conosciute; più di settanta dipinti, acquerelli e disegni di Paul Klee(1879-1940) e ottanta sculture e disegni di Fausto Melotti(1901-1986). Opere di mirata creatività e bellezza, capaci di raccontare visivamente un crescendo di sperimentalismo e commistione di temi artistico-culturali. Le opere provengono da significative istituzioni internazionali e prestigiose collezioni private e proprio qui a Lugano, città e crocivia di frontiera tra Italia e Svizzera, offrono un segnale forte, simbolico e artistico, ancor oggi mirato in virtù degli svolgimenti che l’arte europea può dettare. Il grande mondo della natura si legge in quelle belle composizioni di Klee costruite fra ritmi e geometrie; mente esili fili metallici mettono in evidenza le strutture aeree di Melotti attraversate da cadenze fantastiche, geometriche, matematiche, musicali, capaci di astrattizzare mitologie umane e animali. Dal percorso che via via cresce in mostra fra musica e parole si osserva come il lavoro di Klee campiona l’immagine figurale fra tracce simboliste e di Jugendstill mentre Melotti si volge verso un ordine metafisico e spirituale; ed ambedue giocano artisticamente in un sibillino dialogo di astrazione, con ritmi, musica, segni, spazialità, teatralità, naturalismo, urbanizzazione, parole e zoologie. C’è da dire che uno spaccato di fondo esiste per tutti e due gli artisti ed è la musica, visto che ambedue ebbero per essa interesse, Klee è stato violinista, Melotti conseguì un diploma in pianoforte prima ancora di iniziare il percorso scultoreo. Non è da meno la parola, tracce di alfabeti si trovano sia in Klee che in Melotti, ambedue amarono scrivere poesie, aforismi, scritti teorici; la parola è divenuta la chiave di volta della loro espressività con simbologie e ricerca di grande intensità. La mostra vive uno spessore di grande intellettualità, e diviene così una vera e propria lezione di storia dell’arte contemporanea.
Carlo Franza