Giuliano Grittini a Londra, con “Atto d’amore” espone icone neopop, divenendo un’eccellenza dell’arte italiana contemporanea.
La storia di Giuliano Grittini è una storia a più capitoli, intanto per essere il fondatore e l’animatore di una delle più significative e vitali stamperie d’arte italiane, poi per essere l’iniziatore della “Clonart”(È già difficile vivere una volta, figuriamoci molte volte, prefazione di Carlo Franza (con Alda Merini, CLONART. 1997) a livello mondiale, e ancora per essere artista egli stesso, anzi artista con la A maiuscola in quanto è stato capace di rivitalizzare l’arte Pop attingendo al bagaglio delle grandi star internazionali, a quelle icone della musica, dello spettacolo, dell’arte e della cultura in genere. Ecco allora che a Londra, all’Amstel Art Gallery, fino alla fine di dicembre 2013, è celebrato con una mostra dal titolo “Atto d’Amore”, ovvero un vero e proprio atto d’amore con la realizzazione di una carrellata di altissimo livello di ritratti delle più interessanti e vivaci icone pop del mondo. Trenta opere che lasciano leggere i volti, o meglio i miti di intere generazioni. Ecco Marilyn Monroe, the Beatles, David Bowie, Michael Jackson, Elton John, e persino la Regina Elisabetta. Volti pezzati di colore, di lacerti di oro, attraversati da nuvole di scrittura, un modo nuovo di fare ritratto. In mostra anche molti ritratti della poetessa Alda Merini, immagini esclusive visto che Giuliano Grittini ne è stato il fotografo ufficiale Sorpreso non poco anche per il video in mostra dal titolo “A woman on the Stage” (Una donna sul palcoscenico) elaborato dall’artista italiano insieme al regista Cosimo Damiano Damato e presentato nel 2009 al Festival di Venezia. Grittini ha affrontato nel suo percorso capitoli di vivace pregnanza filosofica oltrechè artistica, lavorando intimamente sull’immagine, persino clonandola, e andando oltre quel tessuto di pensiero che era “l’arte nell’epoca della sua riproducibilità”… E’ così che con intelligenza e coraggio sfugge le ragioni dello sgraziato, tema graffiante che nel secondo novecento ha contaminato l’arte contemporanea, per riportarsi non solo allo studio e all’iconicità di teatralità e ritualità del nostro tempo, riproponendo figure e vitalismi in cui la rappresentazione del mito, la bellezza eternata, ritrovano novelle stagioni, occasioni e sollecitazioni varie. Ciò avviene non solo con il recupero della cultura e dell’iconografia popolare, e l’esplorazione di temi legati alla memoria di sé e della cultura occidentale, ma anche con l’utilizzo di tecniche diverse che vanno dal fondo oro alle scritture recuperate, calligrafie e pagine di testi antichi interessate ad esplorare la vita come arte. E se ognuno di noi vive e si scopre attraverso gesti, sguardi e calligrafie, ebbene calligrafie e scritture si ritrovano ad essere con Grittini la nostra coscienza visiva moderna, il confine di esperienze e di un tempo che sono una misura dello spazio e dell’essere, una forma di esplorazione culturale e percettiva. I segni del tempo, i segni della bellezza esteriore e interiore, i segni della memoria, i ricordi e gli incontri, tutto è declinato attraverso questi molteplici mezzi espressivi, è l’inizio di un lungo racconto che l’artista lombardo ci porge… L’artista affonda lo sguardo nella grande scuola del mondo, in quelle tracce scrittorie e in quelle icone che sono memoria e stratificazione storica, riproponendo non copie colorite, ma esemplari di grande disciplina, carichi di umana verità, di ricerca sul vero, ed anche di misteriose azioni visive concitate e drammatiche, di epica grandezza. Dei e dee del nostro tempo, donne e madonne come Alda Merini la più significativa e sorprendente poetessa italiana e Marilyn Monroe, ma anche icone della musica mondiale e del rock come i “Beatles” o i “Queen”, tutto porta lungo i sentieri della memoria e intorno a geografie mentali, ricostruendo di fatto il senso delle esperienze e degli oggetti , riprendendone così possesso di quanto viene normalmente portato verso la banalizzazione e l’oblio…Grittini è un grande poeta di inquieti palpiti, poeta di immagini e di scritture, come per agguantare la dolcezza di un volto e i volti della bellezza, sempre resistente, grazie non solo a uno slancio d’amore, ma soprattutto a una sorta di eroicità che riporta a vivere con la memoria il sogno e la rimembranza.
Carlo Franza
Grittini Giuliano was born and lives in Milan where he attended the School of Graphic Design and studies of important artists, working and creating artist books, explores the art of printing. He creates works with artists including: Baj, Fiume, Sassu, Guttuso, Scanavino, Tadini, Warhol, Vasarely, Rotella, Ugo Nespolo and more. Passionate about photography, attending their studies, photographing them in various work phases and during exhibitions in art galleries. With the critic and writer Luciano Prada publishes the Volume “44 author’s faces” photographs and aphorisms of artists and personalities from the world of art. Photographs and works have been published by: Rizzoli, Bompiani, Frassinelli, “L’Espresso”, “Panorama”, “Corriere della Sera”, “La Stampa”, “l’Unità”.
He has held numerous solo and group exhibitions and has participated in national and international fairs. Exhibitions and events: Festival della Parola “VeneziaPoesia”, Venezia, 1977 making pictures of Alda Merini e Umberto Eco; “Art Today in EuropaART, Milan, 1994; MI-ART, Fiera d’Arte Moderna e Contemporanea, Milano, 1997; Biennale di Venezia, participate at the “Poetic Bunker” photographs, Venice, 2001; Festival f the Literature 2002, participate at the exhibition “The dark side of the Literature”, with the preface by Alessandro Riva; Galleria Bonelli Mantova, “Amore vol mente”, at the Theater Miela with Alda Merini and Licia Maglietta, Trieste, 2002.