BORSINO DELL’ARTE. I dieci artisti italiani al top nel primo semestre 2015. Ricerca, bellezza e investimento sicuro.
E’ vero che fino agli anni Novanta del Novecento l’arte è stata un veicolo d’investimento con prezzi in continua crescita. Nel 1987 suscitò forte clamore in tutto il mondo la vendita del “Vaso con quindici girasoli” di Vincent van Gogh per circa 40 milioni di dollari, mentre nel 2004 per il “Ragazzo con pipa” di Picasso è stato sborsato per la prima volta un importo superiore a 100 milioni di dollari. E nel record delle opere più care mai vendute rientra anche Francis Bacon battuto all’asta per l’esorbitante cifra di 142,4 milioni di dollari. Ora, in pieno 2015 il mercato dell’arte è in sicura espansione, basterebbe osservare le recenti aste di New York , di Londra e Milano, che hanno avuto un successo incredibile. Da esperto dico che , il boom dell’arte riflette certamente la fiacchezza dei mercati finanziari. L’arte è diventata per gli investitori un’alternativa ad azioni, immobili e oro. Ma quadri, sculture o altre opere d’arte possono essere effettivamente considerati un investimento? Certo che si, e lo dico a chiare lettere.
E’ un sicuro investimento per opere di artisti affermati come di Francis Bacon, Edward Munch, Pablo Picasso o Gerhard Richter, Piero Manzoni, Fontana, Vaserely, considerati rilevanti dal punto di vista storico-artistico. Ma è pur vero che le opere di questi artisti rappresentano un investimento sicuro e lucrativo, ma sono anche piuttosto costose e piuttosto difficili da reperire. E spesso capolavori di questa natura e più richiesti sono solo riservati a una cerchia ristretta di collezionisti e commercianti d’arte. Oggi se si tratta di opere d’arte contemporanea di molti artisti viventi, che rappresentano decisamente la parte più consistente del mercato, l’evoluzione del loro valore è talvolta un’incognita, e l’acquisto comporta pertanto un rischio elevato. E forti utili di una certa entità non sono rari, è il caso del famoso collezionista inglese Charles Saatchi, che nel 1991 acquistò lo squalo in formaldeide di Damien Hirst, per 50’000 di sterline, per rivenderlo tredici anni più tardi, a ben 6,5 milioni di sterline. O anche il quadro di Gerhard Richter, uno degli artisti viventi più costosi al mondo insieme a Damien Hirst e Jeff Koons, che il musicista Eric Clapton è riuscito a rivendere a un prezzo dieci volte superiore di quello d’acquisto. Certo che si tratta appunto di casi isolati oltrechè fortunati; ritengo che solo dal cinque al dieci per cento di tutte le opere d’arte contemporanea può aumentare infatti di valore negli anni. Per realizzare una collezione d’arte non esistono ricette sicure, il mercato è molto, molto imprevedibile e segue le proprie regole. Mi permetto di suggerire talune indicazioni da tenere sempre presenti.
1. Acquistare solo opere che piacciono, opere che siamo disposti a tenere con noi per molto tempo. Con l’arte non si realizzano rapidi guadagni.
2. Non investire nell’arte denaro ai fini di una capitalizzazione in tempi brevi. E soprattutto occorre possedere la competenza necessaria per valutare un’opera e il suo potenziale (diversamente riferirsi a uno storico dell’arte di chiara fama sul contemporaneo).
3. Seguire i “borsini dell’arte” e avere la fortuna di trovarsi al posto giusto nel momento giusto, oltrechè avere a disposizione un budget adeguato. Si può realizzare un’ottima collezione d’arte già a partire da 10.000 euro.
Ecco i dieci artisti italiani al top nel primo semestre 2015.
Giuseppe Amadio(Todi). Asta 22 Mecenate-Milano, 22 maggio 2015,opera Branto,estroflessione, Euro 10.000,00.
Agostino Bonalumi(Milano)
Turi Simeti( Milano)
Piero Manzoni(Milano). Un esempio su tutti, l’Achrome del 1958-59 di Piero Manzoni venduto per 12.626.500 sterline (incluso buyer’s premium) nell’ultima Italian Sale di Sotheby’s, partendo da una stima di 5-7 milioni di sterline.
Emilio Scanavino(Milano)
Getulio Alviani (Milano)
Lucio Fontana (Milano)
Eugenio Carmi ( Milano)
Gianluca Corona (Milano)
Mimmo Rotella (Milano)
Per i tanti collezionisti che si vogliono avvicinare all’arte, questi nomi, pur nel quadro della storicità che avvolge il loro lavoro, hanno trovato e trovano nel mercato dell’arte un consistente e sicuro riscontro.
Carlo Franza