Herb Ritts e il corpo dei divi. A Milano-Palazzo della Ragione Fotografia, 100 scatti del grande fotografo statunitense.
Dopo le significanti e storiche monografiche dedicate ai grandi interpreti della fotografia internazionale quali Sebastião Salgado, Walter Bonatti, Edward Burtynsky, e l’impegnativo progetto di Italia Inside Out, la più grande mostra di fotografia mai dedicata all’Italia, organizzata in due momenti distinti che, nei mesi di Expo, ha rivelato l’immagine del Belpaese attraverso oltre 500 scatti dei maggiori autori del Novecento, Palazzo della Ragione Fotografia di Milano prosegue il suo programma espositivo.
E lo fa egregiamente presentando fino al 5 giugno 2016, l’arte e lo stile di Herb Ritts (1952-2002), uno dei fotografi statunitensi tra i più rinomati e apprezzati, le cui opere hanno segnato sensibilmente il patrimonio dell’immaginario collettivo mondiale degli ultimi decenni.
La rassegna, dal titolo “In equilibrio”, curata da Alessandra Mauro, è promossa e prodotta dal Comune di Milano – Cultura, Palazzo della Ragione, Civita, Contrasto e GAmm Giunti in collaborazione con la Herb Ritts Foundation di Los Angeles, con il patrocino del Consolato Generale degli Stati Uniti a Milano. L’allestimento è stato realizzato da Migliore + Servetto Architects.
In mostra troviamo oltre 100 immagini originali (dalla sua morte non sono state più date alle stampe nuove edizioni delle sue foto), dalle più celebri ad altre inedite, oltre a ingrandimenti spettacolari, video installazioni, tutte provenienti dall’Herb Ritts Foundation di Los Angeles ed espressamente selezionate per questo appuntamento, prima grande retrospettiva dell’artista presentata a Milano. Le immagini di Herb Ritts vivono “in perfetto equilibrio” – così recita e vale il titolo della mostra – che si esprime con il dosaggio attento degli elementi naturali, l’esaltazione del corpo in movimento, il primo piano dei volti, in un ambiente affogato dalla luce naturale. La fotografia di Herb Ritts è un insieme misurato di spontaneità e studio, di glamour e immediatezza, di pose sofisticate, di divi del cinema e della musica e di luce naturale.
I suoi scatti pur fortemente impregnati di una carica erotica sono un miracolo di leggerezza e armonia; sono la raffigurazione di un equilibrio raro che è restato impresso per sempre sulla carta fotografica e che si è espresso con il dosaggio attento degli elementi naturali, con l’esaltazione del corpo, con il primo piano dei visi illuminati.
Non dimentichiamo che Ritts è stato figlio del ventennio più ricco e promettente vissuto dagli Stati Uniti, vale a dire gli anni Ottanta e Novanta del Novecento, dividendosi tra party, tendenze e business, fino a incontrare la morte per Aids -come molti altri artisti della sua generazione- a soli 50 anni.
Il percorso espositivo si sviluppa attorno alle tematiche più presenti nel suo universo creativo. In primo luogo, i ritratti che hanno contribuito a creare la mitologia di alcune delle celebrità più acclamate dello star system mondiale. Da quelle della musica – Madonna lo scelse per realizzare la copertina di True Blue e per dirigere il video Cherish – a Michael Jackson, David Bowie e Tina Turner – sua è la copertina di Foreign Affair -, a Jennifer Lopez e Britney Spears, alle icone del cinema, come un giovanissimo Richard Gere, fotografato ancor prima del suo esordio sul grande schermo, o Reese Witherspoon, Brad Pitt, Penelope Cruz, Elizabeth Taylor. Ha raccontato Madonna: “ Con Herb succedeva che senza accorgerti ti ritrovavi su una spiaggia a rotolarti sulla sabbia e a tuffarti nell’oceano gelato, magari facendo anche delle stupidissime mosse. Lui era così, con la sua dolcezza riusciva a farti fare tutto”. Non da meno le parole di Richard Gere: “Era un perfezionista rigoroso, ma sempre gentile e sorridente”.
Rimane in grande spettacolo il lavoro sul corpo in movimento, e in ciò il fotografo americano rimane il solo a far vivere immagini così forti e vigorose. Ritts, uomo di grande cultura e sensibilità, nonché appassionato d’arte, studiò con estrema attenzione le composizioni classiche, così come la plasticità della statuaria rinascimentale, per poterle tradurre nei suoi scatti, in un perfetto equilibrio tra i volumi e la luce naturale. “Per me, un ritratto è qualcosa attraverso il quale percepisci le persone, le loro qualità interiori, ciò che le fa essere quello che realmente sono”(Herb Ritts).
Poi visibili anche i paesaggi e le suggestioni africane. Il continente nero con tutte le sue magie ha sempre esercitato un enorme fascino su Herb Ritts, al punto da dedicargli numerosi viaggi, anche a pochi giorni dalla sua morte. Le forti sensazioni, anche i brividi che quella terra era in grado di comunicargli lo hanno portato a consegnarci sorprendenti reportage.
Da non sottovalutare in mostra l’apposita sezione con alcuni video che rivelano il lato nascosto del suo lavoro, attraverso filmati di backstage, ma anche la sua attività di attento e puntuale collezionista di fotografia.
Se ne esce da questa mostra per il grande fascino del bianco-nero che Ritts ha realizzato dando forma alle bellezze dei corpi, alle armonie dei volumi e dei movimenti, agli equilibri divenuti occhio dei suoi scatti, perfetti.
Carlo Franza