Uno degli artisti pugliesi, del basso Salento che corrisponde al Capo di Leuca, da qualche tempo ha fatto gran parlare di sé. Ha per nome Ezio Sanapo e vive a Tricase-Lecce. E ha interessato non poco non solo gli Storici dell’Arte,  ma soprattutto i giornalisti  -ad iniziare da Albo Bello giornalista e poeta galatinese- , e tutta una serie di letterati-scrittori  e poeti  pugliesi con i quali l’artista ha vissuto  una trait d’union  e per aver avuto in comune i miti di questa terra, le tradizioni.   Ora  Ezio Sanapo, tra 2019 e 2020,  sta tenendo una mostra ideale e concreta a Firenze, in uno spazio ove alberga già  il progetto internazionale che ha per nome  “Scenari”;  la mostra ha per titolo “Realtà vince il sognocon opere dell’artista, venti carte dipinte che raccontano del suo Sud. Lo stesso Sud amato da poeti come  Albino Pierro, Elio Filippo Accrocca, Raffaele Carrieri, Giacinto Spagnoletti, Girolamo Comi e Vittorio Bodini. L’esposizione è stata da me  ideata e curata, ed  è una sorta di termometro  della spettacolarità e della storicità dell’arte nuova in cui si travasa passato-presente, di un’arte che si fa veicolo di novelle  idee scolpite nella cultura occidentale, di un’arte capace di rigenerare mondi e uomini, e si fa anche  bussola  in un mare di proposizioni della cultura e delle arti internazionali. Quel che incanta del suo lavoro è questo forte richiamo a un realismo magico, sognato, epiteliale, quasi che la luce che inonda  questi paesaggi e queste figure sia come una pellicola poetica che spinge i visitatori a vivere realtà  fantastica. Quel che commuove e si fa stringente cultura è che Ezio Sanapo conosce bene la sua terra, ne ha esplorato ogni dato, ogni tradizione, ogni evento, ogni festività  che omaggia sagre e processioni, ma soprattutto entra nel cuore dei racconti colorati che  ci porge  per evidenziare i riti e la storia quotidiana del suo popolo, scavando attese e sofferenze, gioie, sopportazione e umano vivere. Lo fa raccontando la quotidianità, il tempo stagionale rispetto a quello meccanico, dal pastore al raccoglitore di lumache, dalle desolate stazioni delle Ferrovie del Sud-Est alle madri con i figli, e i bianchi paesi  sospesi in un’aria senza tempo.  Ezio Sanapo non è solo un  pittore che racconta la sua terra così come ha fatto Ignazio Buttitta con la sua Sicilia, ma anche sublime  poeta  di immagini capace di esprimere, tradurre, con sublime intensità gestuale, ciò che ha mitizzato della sua terra, la Puglia, e del sud in generale. Le occasioni e le figure umane, si dilatano nello spazio, lo disegnano, lo riempiono conferendogli sostanza, ma sono sagome, pur se trasparenti ed  evanescenti,  che esprimono sentimenti ed emozioni, sogno, intesa, gioia, tristezza, malinconia, felicità. Il linguaggio simbolico che tiene conto di quella straordinaria  traversata nel Novecento che è stato il cosiddetto “Realismo magico” , isola in un cono di luce il racconto che Ezio Sanapo ci mostra, e fra luce e ombra la finestra si apre sempre su quel mondo del Sud  dove una nuvola luminosa squarcia il buio della notte come un’esplosione di sé  che si trasfigura in fuoco d’artificio. Allo stesso modo del poeta Baudelaire, Sanapo sa che il mondo è una foresta di segni  che noi dobbiamo decifrare; ovvero tradurre l’anima e il suo indicibile, e ciò che distingue bene  raffigurazione e rappresentazione dall’interpretazione. Nelle sue opere si entra come in un mondo ove gravita la dimensione onirica, chi guarda può rispecchiare e identificare il proprio sentire. Guardate l’uso dei colori, pastellati, con le figure sospese  che sfiorano appena la superficie, sono sognanti. E’ la pittura del sogno, il sogno che disvela il mistero. L’attesa  vive in quest’atmosfera rarefatta,  è il paese sognante di Sanapo, realtà fatta  certezza,  miti e leggende si concretizzano nei suoi dipinti, nelle sue opere. Luoghi, paesaggi, figure, animali e cose  assumono una dimensione profondamente simbolica, cui si  addice un silenzio meditativo. Qui è il Sud dei poeti  ad uscire allo scoperto con una “realtà che vince il sogno”,  e ricordare Rocco Scotellaro (E’ fatto giorno), Vittorio Bodini (La luna dei Borboni) e Girolamo Comi (Spirito d’Armonia),  a sostegno delle  belle immagini che le opere  dell’artista Ezio  Sanapo ci consegnano.

Ezio Sanapo è nato il 10 aprile 1948 a Supersano (Lecce).Vive a Tricase-Lecce.  Principali mostre personali: Supersano (Le) 1960 – 2014;  Lecce 1976;  Langenthal (Berna); Gallipoli; Ancona 1981; Fabriano 1982; Arcevia 1982; Treviso 1983; Casarano 1988; Melpignano (Le); Tricase (Le) 2011 – 2016 – 2019; Lecce 2012; Alessano (Le); Aradeo (Le); Matino (Lecce); Nociglia (Le). Collettive: Lecce 1976;  S.Cassiano (Le); Casarano 1978; Bologna 1979; Lecce 1980; Tirrenia (Pisa) 1982; Carpignano (Le) 1985 – 1986 – 1987; Presentato da: Enzo Panareo; Flora Russo; Gianni Perinotto: Cesare Baldoni; Terenzio Montesi;Alessandro Laporta; Maria Bondanese; Aldo Bello; Antonio Errico; Antonio Verri; Nello Wrona; Maurizio Nocera; Francesco Accogli; Marisa Prete; Franco Contini; Francesco Pasca. Nel 2020   è  l’illustre Storico dell’Arte Contemporanea  Prof. Carlo Franza,  ad invitarlo  nel Progetto “Scenari” con una personale dal titolo “Realtà vince il sogno” al Plus Florence di Firenze.

Carlo Franza

 

 

Tag: , , , , , , , , , , , , , , , , , ,