E’ l’argomento cardine oggi  in Italia, perché  mercoledì 9 dicembre 2020  il Parlamento italiano  è stato chiamato ad esprimersi sulla approvazione definitiva del Trattato UE del MES, il cosidetto meccanismo economico salva-Stati. In un momento così difficile non solo in Italia ma a livello  planetario da rendere tutto instabile, il confronto sul MES è una mina esplosiva  che rischia di attentare senza dubbio  ai caposaldi giuridici della sovranità politica delle nazioni d’Europa, che non riesce più a far fronte  e ad innervare maggiormente una  strategia internazionale come global player portatrice di valori identitari culturali attaccati dalle  minacce del pensiero unico globalista e dell’aggressivo progetto totalitario comunista di Pechino. Cos’è il MES? Eccolo. Il “Meccanismo Europeo di Stabilità” è un trattato che crea un’istituzione intergovernativa che avrebbe lo scopo -dico avrebbe- di aiutare i paesi dell’Eurozona, che si trovano in difficoltà economiche sia per ragioni politiche  interne sia a causa degli effetti della pandemia. L’obiettivo della UE, dei Paesi appartenenti, ossia di quegli Stati della UE che sono entrati da anni nell’utilizzo dell’Euro quale moneta comune nelle attività economiche e finanziarie, è di giungere nel gennaio del prossimo 2021 alla sottoscrizione del nuovo trattato che lo regola, a cui dovrà seguirà la ratifica ufficiale da parte dei 19 parlamenti dell’Eurozona. E dunque mi spiego meglio, affinchè i lettori intendano.  In realtà il Trattato del MES è perversamente progettato  in modo da permettere alle istituzioni UE di imporsi direttamente e pesantemente su quegli Stati che siano in difficoltà economica, così da  intervenire  nei processi decisionali legislativi nazionali,  il che vuol dire sostituirsi ai parlamenti e governi nazionali, appropriandosi addirittura direttamente e legalmente dei risparmi dei privati cittadini sui loro conti correnti. Gli Stati,  o lo Stato Italiano  in difficoltà,  si vedranno  imporre una “dittatura sovranazionale” sulla sovranità politica degli Stati  che passa attraverso il potere della cosidetta Troika (Fondo Monetario Internazionale, Banca Centrale Europea e Commissione UE) – l’autorità  che secondo il Trattato del MES  avrà  il potere di imporre norme esterne automaticamente vincolanti per gli Stati in difficoltà economica finanziaria con il fine della cosiddetta “ristrutturazione del debito pubblico”. In parole povere vuol dire  che  ciò si tradurrà per l’Italia in un aumento esponenziale del rischio di una crisi politica e finanziaria che ci costringa ad adeguarci alla cosidetta “ristrutturazione del debito”, ovvero ad una serie di riforme strutturali politiche istituzionali potenzialmente ad ampio raggio in tutti i settori legislativi, dall’economia all’ordine pubblico ed alla difesa, dalla scuola alla sanità, ai temi etici in materia di nuovi diritti, non deliberate dal Parlamento nazionale, ma direttamente  dalla Troika, che andranno  ad erodere direttamente  la sovranità politica del popolo italiano.  Il che vuol dire per chi ha ancora difficoltà  a ben recepire, vista la disinformazione che compie la stampa  di sinistra o questo governo PD-Cinquestelle, che uno dei più accreditati sociologi e politologi italiani, il prof. Luca Ricolfi, studioso liberal, di area progressista, nel dettaglio mostra tutta la sua preoccupazione sull’eventuale approvazione del Trattato del MES. Ha detto testualmente il prof. Ricolfi sulle pagine del quotidiano “Il Messaggero”: “Prima di leggere il testo del MES non ero eccessivamente preoccupato, dopo averlo letto attentamente lo sono moltissimo. Il trattato è pericoloso per l’Italia, e aumenta il rischio di una crisi finanziaria che ci costringa a una pesante “ristrutturazione del debito” (eufemismo per non dover dire: perdite patrimoniali e relativa catena di conseguenze)”. Che traduco ancora in parole povere, vuol dire far piombare gli italiani nella povertà più estrema. 

I punti  drammatici del Trattato MES che si vorrebbero  imporre ai Paesi membri dell’UE, sotto il profilo giuridico di diritto UE, sono due: intanto  l’eccesso di potere del Mese della Troika – a scapito del potere costituzionale legislativo ed esecutivo dei Paesi membri – e la pericolosità delle cosidette Clausole di Azione Collettiva (Cacs) che renderanno  con precise leggi  molto più facile costringere gli Stati a ristrutturare il debito, ovvero a rinunciare allo loro sovranità politica cedendo quote di potere decisionale interno a favore delle macrostrutture politiche UE. La testa d’ariete di questo  drammatico intervento  è  nell’art.12 B del Trattato MES: “In casi eccezionali, una forma adeguata e proporzionata di partecipazione del settore privato, in linea con la prassi del FMI, è presa in considerazione nei casi in cui il sostegno alla stabilità sia fornito in base a condizioni che assumono la forma di un programma di aggiustamento macroeconomico”. Questo è il mezzo legale che verrà imposto, e con il  quale i poteri forti sovranazionali della Ue e del Fondo Monetario Internazionale potranno mettere le mani nelle tasche dei risparmiatori italiani, dei cittadini,  affondare le mani nei nostri conti che verranno così depredati  anche contro la volontà del governo di Roma, del governo italiano. Vi sembra poco? Il Trattato MES parla in sostanza  di «partecipazione del settore privato» al risanamento del debito pubblico: ciò significa  il diritto per il potere UE di attingere direttamente al risparmio, ai beni, alle imprese ed alle proprietà dei singoli privati cittadini italiani per operazioni di risanamento del debito pubblico. Poiché l’Italia – per quanto abbia un debito pubblico enorme pari al 150% del Pil – è lo stato membro dell’Ue col più alto risparmio privato in Europa, sarà così  del tutto lecito considerare che le istituzioni sovranazionali UE e del Fondo Monetario Internazionale  attenteranno  alle libertà dei cittadini italiani impossessandosi di uno dei diritti costituzionali ad oggi garantiti e tutelati, ovvero impossessarsi della  proprietà privata. E’ proprio ciò che  interessa al Trattato MES, ed è questo che, con ogni probabilità, ha permesso l’introduzione dell’articolo 12, il quale prevede quindi che la Ue possa impossessarsi del risparmio privato, dei soldi e dei risparmi di tutti i cittadini  per abbattere il debito dello Stato.

Ecco perché va fatta opposizione al MES, la battaglia è aperta, occorre mettere in discussione  queste politiche maldestre, che tentano – o tenteranno- di mettere fuori gioco le libertà italiane.

Carlo Franza 

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