Il Presepe di Papa Bergoglio fa spavento. Ricorda le forme della Pachamama, l’idolo pagano venerato in San Pietro. E’ così che la Chiesa di Roma è dissacrante.
Questo Papa Bergoglio che ci dobbiamo sorbire tutti i giorni con i suoi comizi sociali, mentre Papa Benedetto XVI ci accompagna in silenzio come pellegrini verso la Casa di Dio, ebbene, questo Bergoglio non finisce mai di stupirci per il fatto che ogni giorno ce ne consegna una di tacca da scioccarci e scandalizzarci. Proprio così. E’ Natale, è il nostro Natale, è il Natale di tutti i cristiani e degli uomini di buona volontà, non pare invece il suo Natale, il Natale del Papa argentino, visto che persino il suo Presepe 2020 in Piazza San Pietro è veramente dissacrante. Guardate il presepe esposto in Vaticano. Arriva da Castelli, la patria abruzzese della ceramica: una specie di Caltagirone del centro Italia, ha scritto il collega Nicola Porro sul suo blog. E sapete perché? Ve lo dico io, la natività ricorda le forme della Pachamama, l’idolo pagano che, curiosamente, fu esposto nella Basilica di San Pietro come fosse stato una raffigurazione della Madonna. Una vera e propria eresia. Anzi una certa e sicura eresia. La svolta “primitivista”di Papa Bergoglio continua, insiste, prosegue. Ora ci chiediamo, come, quando e perché l’arte cristiana è caduta così in basso? Perché nei seminari dove si preparano i preti al sacerdozio, ad iniziare da quello di Molfetta in Puglia, non viene impartita nessuna nozione di arte sacra contemporanea? Sarà per questo. Che volete, oggi i preti hanno altri interessi, come ce ne ha data narrazione il collega Gianluigi Nuzzi nei suoi libri-documento . Pensate che nei cosiddetti “secoli bui”, si erigevano monumenti come la cattedrale gotica di Notre Dame a Parigi, o le innumerevoli chiese romaniche di cui è disseminata l’Italia. Ora siamo nell’era del trionfo della scienza, della tecnologia e della razionalità, eppure i disegnini che fa un bambino delle elementari spesso sono più belli di certe presunte opere d’arte sacra. Diciamo che il presepe di papa Francesco è horribilis quanto come l’anno 2020, anno bisesto anno funesto. Dice Nicola Porro:“Uno dei personaggi – qualcuno mi ha fatto notare – somiglia all’astronauta di Alien attaccato dallo xenomorfo… O sono io che non ci capisco niente?” Gli “artisti” abruzzesi ce l’ hanno messa tutta per consegnarci questo presepe obbrobrio, che ambisce proporsi come arte contemporanea. Le orribili figure sono state realizzate dagli alunni e dai docenti dell’Istituto d’arte «F.A. Grue», attuale liceo artistico statale per il design, che, nel decennio 1965-1975, dedicò l’attività didattica al tema natalizio. Così, da Castelli, in provincia di Teramo, è arrivato questo pseudopresepio, che se San Francesco d’Assisi fosse oggi in vita, proprio lui, l’ ideatore del presepio cattolico, ne rimarrebbe non solo addolorato, ma sconvolto e ne chiederebbe l’immediata rimozione.
Persone indignate che hanno riversato sui social commenti di ogni tipo, veramente arrabbiati contro quest’opera bruttissima. Povera Chiesa oggi -di cultura artistica- in Povero Stato. Se lo Stato italiano verso in questa miseria a causa di un governo Conte PD-Cinquestelle, anche il Vaticano vive drammi estremi affondando in scandali che non vedevamo da secoli. Con il forte sollevamento delle opinioni negative, molti, moltissimi hanno abbinato le loro considerazioni religioso-artistiche con la deriva distruttiva della Chiesa; ecco perché la gran parte dei media e noi giornalisti cattolici abbiano posto l’attenzione su quel bruttissimo “presepio” donato a papa Francesco e inaugurato l’11 dicembre 2020 dal cardinale Giuseppe Bertello e da monsignor Fernando Vérgez Alzaga, rispettivamente Presidente e Segretario Generale del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano. Nella piazza del cuore della Chiesa Cattolica, viva con e senza Papa Bergoglio, nella piazza della cattolicità, sono stati esposti solo alcuni pezzi della collezione composta da 54 statue e sono stati collocati su una pedana luminosa di circa 125 metri quadrati, che circonda in leggera pendenza parte dell’obelisco. Al centro, sul punto più alto della pedana, è posizionato in modo blasfemo e indecoroso il gruppo di quella che viene definita la Natività: in realtà, abbiamo delle tremende controfigure della Sacra Famiglia, dell’Angelo e dei Re Magi. Pensate che una velina di “Vatican news”, organo di questo Papa che molti considerano l’Anticristo, nel suo interno recita: «Un segno di speranza e di fiducia per il mondo nella certezza che Gesù viene in mezzo al suo popolo per salvarlo e consolarlo». È vero: il Divino Bambino viene in mezzo a noi per salvarci. Da che cosa? Dai peccati, dagli errori, dalle menzogne, dagli inganni e dalle falsità, dalle eresie, dalle prese in giro alla fede cattolica, come per l’appunto le figure presepiali donate quest’anno a Papa Bergoglio e al suo codazzo di cardinali da lui nominati a suo esclusivo vantaggio, e poste sulla Piazza San Pietro esposte al pubblico ludibrio dei molti che avrebbero voluto vedere e onorare un vero “Presepio”. Ma molti lo hanno fatto in casa, perchè ogni casa è ormai divenuta una Chiesa, e perché le chiese sparse in Italia -lo potete notare- sono vuote, per colpa proprio di Papa Bergoglio.
Carlo Franza