Il The Vessel di New York chiude al pubblico a tempo indefinito e fino a nuova comunicazione. La monumentale scultura-architettura, struttura  rivestita in bronzo, alta quarantacinque metri e posta al centro del nuovo sviluppo urbanistico di Hudson Yards di Manhattan a New York (subito a nord di Chelsea), ha infatti dimostrato una grave lacuna nella gestione della sicurezza, contando il terzo suicidio in meno di un anno. L’installazione panoramica alta quasi 50 metri, con i suoi 15 piani, 154 rampe di scale interconnesse e 80 piazzole panoramiche sul fiume Hudson, opera dell’architetto britannico Thomas Heatherwick si è dimostrata non solo come una delle meraviglie del mondo  ma anche opera  molto apprezzata dal pubblico. Inaugurato il 15 marzo del 2019, il The Vessel è una struttura architettonica dalla forma sicuramente insolita che non può non attirare la curiosità dei turisti che visitano la città di New York. Costato più di 150 milioni di dollari, secondo alcuni è la risposta della città americana alla Torre Eiffeil di Parigi e punta, con il tempo, a diventare uno dei punti di riferimento fra le numerose attrazioni di New York. Il modo più comodo per raggiungerlo è usare la Metropolitana di New York. La fermata più vicina è 34th Street-Hudson Yards Subway Station servita dalla linea 7; poco più lontana (circa 10 minuti di distanza a piedi) è la 34 St – Penn Station che potrete raggiungere con le linee A, C ed E. Alla luce del recente suicidio dal Vessel  la gestione della sicurezza si è dimostrata fallimentare, tanto da mettere in allarme proprio gli esperti di sicurezza preposti ad essa. Già nel 2017, due anni prima dell’apertura del Vessel, la critica di architettura Audrey Wachs aveva espresso perplessità per il design, segnalando il possibile rischio: “Salendo sulla struttura, tutte le balconate si fermano giusto all’altezza della vita, anche in cima. Quando costruisci in altezza, le persone si buttano”. Per questo, subito dopo il primo caso nel febbraio 2020, un consiglio comunale della città aveva mandato una lettera ai gestori degli Yards e del Vessel, la società immobiliare americana Related Companies, chiedendo cosa stessero facendo per prevenire il rischio: “Anche se niente può fermare una persona determinata a farsi del male, è dimostrato che le barriere fisiche abbattono drasticamente il conto dei sucidi, soprattutto quelli non premeditati. Il rischio che si perda una nuova vita non può essere ignorato”, aveva scritto Lowell Kern, capo del consiglio. Dopo il caso di febbraio, ce n’è stato un altro lo scorso dicembre, e un terzo pochi giorni fa. “Non sono riuscito a dormire la notte scorsa”, ha detto un impiegato degli Hudson Yards che ha assistito a entrambi i suicidi durante il turno di lavoro. Sta di fatto che ora gli immobiliaristi di Related si sono mossi alla  consultazione  di esperti di prevenzione e di psichiatri, oltre all’incremento di ulteriore personale di sicurezza addestrato a  impedire che le persone si lancino nel vuoto. E’ certo che l’opera rappresenta per la compagnia un investimento spaventoso, perché  è il principale polo di attrazione sugli Hudson Yards, un vero progetto di rigenerazione urbana più grande della storia degli Stati Uniti. Ora, con chiusura del Vessel e il dramma della pandemia ha messo in quarantena anche  il futuro dell’area commerciale  che appare tremendamente incerto. Kern, il capo del consiglio comunale  della città, ha riportato di essere stato avvisato dalla Related che prima di riaprire l’installazione saranno presentati i prossimi step per la messa in sicurezza, in primis una balaustra più alta. “Ho capito che esitavano ad alterare un’opera d’arte ma non è più questa la priorità: dopo tre suicidi, cosa ci vuole ancora perché la visione artistica faccia un passo indietro per la sicurezza?”.  Ma se forte è stata l’attrazione   della scultura interattiva con la sua forma iconica a nido d’ape concepita per essere ‘passeggiabile’ in una città – New York- frenetica e determinata dove la passeggiata è sempre stata storicamente qualcosa di non connaturato, era rimasta aperta come nulla fosse, mai pensando a quanti drammi avrebbe potuto portare con sé.  La principale attività che si può intraprendere qui è quindi quella di fotografare sia la struttura che il panorama che si può ammirare da essa. In merito a quest’ultimo tenete presente che in tre lati su quattro sarete circondati da grattacieli e in quello restante avrete una vista sul fiume Hudson. Più che uno scenario mozzafiato, come ad esempio si può osservare dal Top Of The Rock o dalle tante terrazze panoramiche dei grattacieli di New York la cosa che più colpisce è quindi la struttura stessa e la possibilità che avrete di poter camminare e toccare con mano un’architettura insolita e affascinante.

Carlo Franza

 

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