Coşkun Aşar. Blackout. Un reportage fotografico del fotografo turco. Un romanzo visivo sul lato oscuro di Istanbul.
Il nuovo anno si apre per la Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi (Ancona) con un importante accordo siglato con il Comune di Senigallia: un protocollo d’intesa per cui Senigallia Città della Fotografia per i prossimi cinque anni darà in deposito temporaneo alla Fondazione alcuni nuclei di opere fotografiche appartenenti alla Civica Raccolta.
Nel 2021 il protagonista sarà il fotografo turco Coşkun Aşar con una selezione di scatti della serie fotografica Blackout – The dark side of Istanbul che fanno parte dell’omonima pubblicazione, un romanzo visivo del lato oscuro della città turca; la mostra visitabile fino al 30 novembre 2021. Coşkun Aşar, esponente della nuova Street Photography internazionale e già allievo di Ara Güler, uno dei maestri indiscussi della fotografia del Mediterraneo, dedica questi scatti ai sobborghi di Istanbul, un reportage fotografico che non racconta soltanto vite al limite, ma si concentra sulcambiamento sociale e fisico della città e sui processi di trasformazione e gentrificazione della stessa. Questa serie racconta tante storie, compresa quella di Aşar che negli ultimi vent’anni ha seguito e osservato le persone e i tipi umani che popolano Beyoglu, un quartiere storico nel cuore di Istanbul che è anche il luogo in cui viveva. È diventato amico dei bambini di strada, dei membri delle gang, delle prostitute e dei papponi, insieme ai componenti della comunità transgender. Aşar lo chiama il lato oscuro di Istanbul, un’area della città che diventa viva di notte, pur essendo i suoi abitanti socialmente esclusi e isolati di giorno. Lui ha vissuto tutte queste vite e condiviso la sua e questo gli ha permesso di farle rivivere attraverso i suoi scatti nel libro. “Blackout è un romanzo visivo del lato oscuro di Istanbul. Contiene diversi livelli e storie includendo parte dell’autobiografia di Coşkun e della sua esperienza. Documenta anche un luogo e uno stile di vita che scompaiono. Per farlo, Coşkun Aşar guarda alla propria vita e alle vite di coloro che si trovano nel suo ambiente circostante che diventano visibili quando le luci si spengono. Negli ultimi venti anni ha seguito e osservato persone nel lato oscuro di Istanbul, in un importante spazio storico e culturale della città, chiamato Beyoglu. Coşkun abitava nello stesso quartiere di Beyoglu dove vivevano questi emarginati. È diventato amico dei bambini di strada, membri delle gang, prostitute, papponi, insieme agli individui della comunità transgender che sono principalmente impegnati come lavoratori del sesso. Lo chiama il lato oscuro di Istanbul, un’area in cui gli abitanti sono socialmente esclusi e isolati, eppure un’area che diventa viva di notte. Coşkun ha vissuto in tutte queste vite e ha condiviso la vita con loro lì dentro. […]” (Bruno le Dantec, 2017)
Coşkun Aşar è cresciuto e ha studiato a Istanbul alla Facoltà di Comunicazione della Marmara University focalizzandosi sul cinema. Per tre anni consecutivi, dal 2002, ha partecipato al seminario World Press Photo tenutosi in Turchia ed è stato anche docente di Comunicazione presso l’università del Galatasaray dal 2003 al 2006. Il suo interesse per la fotografia è iniziato nel 1995 mentre studiava cinema. Ha esplorato il medium e lo story telling fotografico e ha sviluppato il suo approccio in maniera personale, prediligendo la riflessione sul proprio ambiente e focalizzandosi su storie di
emarginazione, povertà e problemi legati al gender, sperimentato direttamente nel suo quartiere. Ha lavorato per riviste locali e straniere, giornali e agenzie, esponendo la sua fotografie in esposizioni internazionali sia personali che collettive. È stato tra i 20 fotografi selezionati e invitati ad esporre alla mostra per il 50° anniversario della LEICA M. Ha da poco pubblicato il suo book fotografico “BLACKOUT”.
Carlo Franza