Il cielo di Twombly al Louvre non è più lo stesso. Rovinata l’opera, è guerra tra la Cy Twombly Foundation e Roselyne Bachelot Ministro della Cultura francese.
La sala con l’affresco “The Ceiling” dell’artista americano Cy Twombly è stata ridipinta di rosso e nero. Nicola Del Roscio, il Presidente della Fondazione Twombly: “Uno scempio. Hanno distrutto l’armonia della sala”. Un fatto gravissimo a mio avviso, e questo si deve al fatto che i Conservatori, siano francesi siano italiani, non sono troppo ferrati sull’arte contemporanea. Dovrebbero tornare nelle facoltà universitarie a erudirsi sulla conservazione del contemporaneo.
La Cy Twombly Foundation, secondo il quotidiano francese “Le Monde”, ha minacciato il Musée du Louvre di azioni legali per la ristrutturazione della galleria con il soffitto dipinto dall’artista statunitense. Mentre quest’ultimo è rimasto intatto, le modifiche alle pareti e agli oggetti esposti secondo la fondazione hanno alterato il significato dell’opera di Cy Twombly. Nel 2010, un anno prima della sua morte, l’artista era stato invitato ad aggiungere una monumentale installazione, un dipinto parietale a soffitto, lungo 34 metri e largo 11, realizzato dal grande artista statunitense tra il 2007 e il 2010; un’opera di 350 metri quadrati alla Salle des Bronzes, che all’epoca esponeva sculture in bronzo romane e greche. Il dipinto sul soffitto di Twombly raffigura sfere fluttuanti su uno sfondo blu con iscrizioni che rendono omaggio agli scultori ellenistici.
“La Fondazione è rimasta scioccata nell’apprendere della recente ristrutturazione della galleria”, ha affermato l’italiano Nicola del Roscio, presidente della Cy Twombly Foundation, organizzazione privata (fondata nel 2005, con sedi a New York, Roma e Gaeta-Latina) che si occupa di studiare e preservare il lavoro e l’eredità dell’artista. Nicola Del Roscio è stato per quasi cinquant’anni compagno e assistente di Cy Twombly, il curatore del catalogo delle sue opere e ora presidente della Fondazione che porta il nome del grande artista americano, morto a Roma nel 2011. Del Roscio racconta del conflitto che dall’inizio di febbraio 2021 lo oppone al più importante museo del mondo, il Louvre: “Ispirandosi alle bianche pareti di pietra che riflettono la luce naturale, Twombly concepì il soffitto come una copertura fluttuante dai colori tenui, aggiunge. Il rosso intenso che è stato introdotto alle pareti vìola queste armonie e distrugge completamente l’equilibrio e la sensibilità dell’installazione”; sicchè a inizio febbraio 2021 il consulente legale della fondazione, l’avvocato di New York David R. Baum, che agisce anche per conto del figlio dell’artista Alessandro, ha scritto al direttore del Louvre, Jean-Luc Martinez, per contestare la “modifica che è stata apportata senza richiedere un parere, né tantomeno il permesso, della fondazione”. Non avendo ricevuto alcuna risposta, Baum ha quindi inviato una seconda mail alla Ministra Bachelot, in cui ribadiva il punto di vista della Fondazione, lamentando la mancata risposta da parte del Louvre che, al momento, non ha ancora replicato. E ha sollecitato l’ “intervento urgente” del ministro della Cultura francese Roselyne Bachelot, per una “correzione immediata” da parte del museo.
La fondazione è “assolutamente pronta a intentare una causa in tribunale”, ci ha detto Baum, dichiarandosi sorpreso di apprendere che la galleria non ospiterà più bronzi antichi bensì una nuova presentazione della collezione etrusca. Il Louvre non intende modificare i lavori, ormai a buon punto, ha affermato il vicedirettore Vincent Pomarède: “Il museo è un corpo vivente e il Louvre lo aveva reso esplicito a Cy Twombly, come facciamo con ogni artista che lavora con noi. Nel preambolo del contratto era chiaro che l’impianto museografico poteva cambiare. Come potrebbe essere altrimenti? C’è stato un tempo in cui i musei preferivano questi colori come il bianco o il grigio chiaro, ora stanno tutti tornando a colori più intensi”. La Salle des Bronzes è una delle pochissime gallerie che non ha subito alcun cambiamento dagli anni Trenta. L’ultima grande opera realizzata da Cy Twombly un anno prima della scomparsa è “The Ceiling”, il soffitto della sala dei bronzi greci inaugurato nel 2010 al primo piano dall’ala Sully. Trecentocinquanta metri quadrati di un cielo blu -“il blu della pittura, il blu di Giotto”, diceva l’artista-con dischi bianchi e ocra e i nomi in greco antico degli scultori Fidia, Prassitele e altri. Un’opera realizzata su commissione del Louvre, e pensata per dialogare con il resto della sala: le pareti bianche e il pavimento di marmo chiaro. Cy Twombly scelse i colori del soffitto in base alla particolare luminosità della sala, tenendo conto del contesto complessivo. “The Ceiling non è un quadro, per dire, del Pinturicchio, che poi può essere spostato con la sua cornice e far parte di altri allestimenti -spiega Del Roscio-, e nell’arte contemporanea è ormai abituale considerare insieme l’opera e l’ambiente che la accoglie, sono elementi inscindibili”.
Tra gli artisti più influenti della seconda metà del XX secolo, Cy Twombly fu invitato a realizzare un’opera site specific per il Louvre nel 2007, da Henri Loyrette, all’epoca direttore del Louvre, nell’ambito di un ampio progetto di apertura del museo all’arte contemporanea. Un’opportunità più unica che rara, per un artista vivente, perché ad allora solo altri due artisti contemporanei avevano avuto l’onore di realizzare un’opera per quelle sale storiche del Louvre, Anselm Kiefer e Francois Morellet.
Carlo Franza