Dopo che nel 2019 la galleria Flaviostocco ha  presentato  la mostra“Omaggio alla Galleria delle Ore”, la storica galleria milanese, che  negli anni del secondo dopoguerra  presentava artisti che all’epoca erano già affermati oppure giovani agli esordi, persino  allievi dell’Accademia di Brera;  adesso un libro pubblicato da Nomos Edizioni  dal titolo “ 1945-1970. Il disegno  tra periferie e città. La Galleria delle Ore. Fumagalli,Meloni, Viviani”(Busto Arsizio 2020) fa il punto su una centrale dell’arte italiana  che ruotava intorno al movimento realista. In realtà è il catalogo  di due mostre, la prima “Il Premio del Disegno della Galleria delle Ore”(Villa Brivio) che si è tenuta a Nova milanese  tra settembre- ottobre del 2020 e la seconda mostra  “Giovanni Fumagalli, Gino Meloni, Vittorio Viviani” sempre a Nova Milanese ( Libera Accademia di Pittura  Vittorio Viviani)  tra ottobre-novembre 2020.  Il fondatore della Galleria delle Ore è stato  Giovanni Fumagalli  (Milano, 1902-1995). Pittore, ha  iniziato  a dipingere negli anni Venti da autodidatta. Nel 1935 comincia a frequentare la Galleria Borgonuovo di Milano e gli artisti che vi gravitano attorno;  le prime personali si tengono nella medesima galleria nel 1942 e 1943, ne  diviene direttore della galleria tra il 1945 e il 1947 e  nel 1952 gli vengono assegnati i premi Vado Ligure, Suzzara e Lissone. Il “Fuma” come lo chiamavano, uomo e artista della sinistra, nel 1957 fonda a Milano la Galleria delle Ore e decide di non esporre più le sue opere. Figura di grande importanza per lo sviluppo critico della corrente realista, negli anni in cui dirige la Galleria Borgonuovo, crea il polo attorno a cui si riunirà il primo nucleo di artisti realisti milanesi (Brizzi, Tettamanti, ecc.), e collabora alla rivista “Realismo”. Devo precisare che mentre “questi realisti” era quelli devoti al PCI e organici al partito,  altri chiamati poi “realisti esistenziali” dopo  il 1956  a seguito  dell’invasione sovietica dell’Ungheria, ruppero uno status ideologico per volgersi altrove. Giovanni   Fumagalli all’inizio della propria attività artistica si dedica a un’arte dimessa, dipingendo temi famigliari e paesaggi lombardi. Dagli anni Quaranta svolge temi di impegno sociale, tipici del realismo sovietico  – fabbriche, cortei di lavoratori, operai – producendo opere caratterizzate da un impianto architettonico equilibrato, sul quale il colore è steso uniformemente. Nei primi anni Cinquanta inizia a dipingere nudi e paesaggi campestri in cui forme e colori sono trattati in maniera morbida; ne parlava in tal senso  anche il collega De Grada poi deputato comunista (Raffaele  De Grada, Sette pittori milanesi, Roma, 1953). Il lavoro di Giovanni Fumagalli   slegato dalle tendenze momentanee del mercato  è invece  uno sguardo su un’arte di militanza  di sinistra che va dagli anni 60’ fino a gli anni 90’, ci si trova di fronte ad opere di grande livello pittorico ed espressivo, ad artisti di doverosa rivalutazione storica. Nel 1959 la Galleria si sposta definitivamente in via Fiori Chiari e la diresse assieme a Giuliana Pacini e la successiva collaborazione di Gianna Gallina fino al 1994. Figura di grande importanza per lo sviluppo critico della corrente realista, negli anni in cui dirige la Galleria Borgonuovo, crea il polo attorno a cui si riunirà il primo nucleo di artisti realisti milanesi e collabora alla rivista “Realismo”. Il “Fuma” per gli amici prediligeva lavorare direttamente con gli artisti, specialmente chi aveva un impegno sociale. Grande considerazione del suo giudizio avevano i grandi artisti del periodo e per alcuni giovani emergenti fu grande stimolo di crescita e anche temuto giudice del loro lavoro. Rimane un ricordo felice in chi ha frequentato la Galleria delle Ore, luogo di incontro di grandi artisti, di ideali e lontano dalle mode mercantili del momento. Devo confessare che anch’io l’ho frequentato da Storico  quand’era in Fiori Chiari e una volta – si era nel 1988 e fui uno dei primi a notarlo e a imporlo tra Milano e Palazzolo Sull’Oglio/Studio F22-  gli presentai un giovane artista,  Giovanni La Cognata, e devo dire che lo accettò subito nella sua scuderia; artista che poi passò  alla Scuderia Forni, per via delle qualità che subito   notai e sottolineai.

Ecco taluni artisti trattati dalla Galleria delle Ore  diretta da Giovanni Fumagalli: Basaglia, Basile, Becchis, Bellegarde, Braisson, Bussotti, Calabria, Casali,Chighine, Collina, Della Torre, Drake, Ercolini, Faletra, Forgioli, Francese, Gianquinto, Guerreschi, Kaltner, Kazuhiko, La Cognata, Leddi, Mandelli, Marchetti,  Meloni,Notari, Plattner, Quaresimin, Rubin, Ruggeri, Sacchi,  Salina, Savinio, Spender, Vaglieri, Van Der  Braak, Veronesi.

La Fondazione Rossi ha presentato  “Il Premio del Disegno della Galleria delle Ore” a cura di Marta Orsola Sironi, presso la Biblioteca Comunale di Villa Brivio a Nova Milanese dal 26 settembre fino al 7 novembre 2020; la mostra  era  dedicata ai primi dieci anni del Premio del Disegno indetto dalla Galleria delle Ore tra il 1961 e 1974 e organizzata nella cornice della 61° edizione del Premio Internazionale Bice Bugatti – Giovanni Segantini. L’evento  costituisce  inoltre la prima occasione ufficiale per la condivisione delle ricerche sui materiali dell’Archivio della Galleria delle Ore, attualmente in fase di pubblicazione grazie al supporto del Comune di Milano. Nella sala di rappresentanza in Villa Brivio  è stata  presentata una selezione di lavori, cataloghi, grafiche e documenti relativi ai primi dieci anni del premio, per permettere ai visitatori di leggerne le vicende e i protagonisti, le implicazioni politiche e culturali e l’eredità che ha lasciato dietro di sé.

In occasione della pubblicazione del Catalogo del 60° Premio Internazionale Bice Bugatti – Giovanni Segantini e alla ricostruzione storica condotta è emerso il ruolo di Giovanni Fumagalli nella giuria del 1959 e gli strettissimi legami che esistevano tra tale personaggio e Vittorio Viviani con il suo entourage. Giovanni Fumagalli è stato gallerista, pittore, uomo politico (Segretario  del Sindacato Artisti Italiani per il Nord Italia e militante del PCI) e organizzatore culturale. Nel 1957, insieme a Giuliana Pacini, ha fondato la Galleria delle Ore nel quartiere di Brera, che durante i suoi trentotto anni di attività ha rivolto la propria attenzione soprattutto ai giovani. Grazie al Premio del Disegno, bandito dal 1961 al 1974, Fumagalli ha avuto occasione di implementare quella vocazione “didattica” che lo aveva sempre caratterizzato. Il Premio ha visto succedersi alla giuria critici di rilievo, come Raffaele De Grada, Francesco Arcangeli, Franco Russoli ed Ennio Morlotti e ha sempre riscosso particolare interesse da parte della stampa e del pubblico. Si inseriva nel reticolo di concorsi quali il Premio Lissone, il Premio Modigliani e il Bugatti Segantini, e aveva la caratteristica di essere strettamente ancorato all’uso del bianco e del nero ( cosa non da poco e di nicchia – lo dico da Storico- . Per questo motivo ha subito, come molti altre realtà simili, vicissitudini alterne durante le contestazioni del 1968, riuscendo però a superarle e a continuare la propria missione di promozione delle nuove generazioni.

Il libro catalogo pubblicato da Nomos Edizioni è un ragguaglio storico esemplare che fa il punto su una stagione dell’arte del dopoguerra; incornicia la figura del Fumagalli come “curatore” ante litteram, gallerista di merito pur se ideologizzato, ma riferimento per schiere di giovani che uscivano dall’Accademia di Belle Arti di Brera. 

 Carlo Franza  

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