Sembrano arrivare dal futuro quelle undici grandi sculture di Umberto Mastroianni che fino al 5 novembre 2021, sotto i raggi inclementi del sole siciliano o di notte, alla morbida luce della luna, presidiano come un piccolo luminoso esercito in bronzo le mura ciclopiche di Naxos, la prima colonia dei greci in Sicilia: una lunga teoria di guerrieri dalle forme astratte e futuriste che introdurrà i visitatori verso l’antica polis, solo in parte svelata dagli scavi.  L’occasione è quella di “Umberto Mastroianni. Dalla figurazione all’astrattismo. 1939-1996”, mostra articolata fra Naxos e Isola Bella “che – spiega la direttrice del Parco Archeologico Naxos Taormina, l’archeologa Gabriella Tigano – completa l’offerta culturale dedicata all’arte contemporanea per questa estate 2021. Un progetto di ampio respiro avviato nel mese di maggio con le sculture di Pietro Consagra al Teatro Antico di Taormina (fino al 30 ottobre 2021), proseguito con “Le Cento Sicilie. Il più ibrido dei continenti”, collettiva di pittura con dodici artisti siciliani contemporanei (Taormina, Palazzo Ciampoli fino al 14 novembre 2021 ) e che adesso vede il contributo di Mastroianni a integrare l’esperienza di conoscenza dei visitatori attratti dall’offerta di beni archeologici del Parco”. In mostra nei due siti di Naxos e Isola Bella sono trenta sculture dell’artista frusinate, zio del popolare attore Marcello: i volti e le maschere in bronzo degli anni Trenta, quando un Umberto Mastroianni ancora ventenne guardava al modello classico come canone guida; le opere della maturità, dinamiche e imponenti, dove – sulle tracce di Boccioni – è evidente la lezione del futurismo e dell’astrattismo; fino alle ultime creazioni degli anni Novanta quando, a siglare l’ultima stagione di ricerca, Mastroianni abbandona il peso, la durezza e l’opaca matericità del bronzo preferendogli la leggerezza, la trasparenza e la colorata liquidità del vetro. Opere, queste ultime, che sono state allestite all’interno della storica Villa Bosurgi a Isola Bella, da poco restituita alla fruizione del pubblico dopo i lavori di manutenzione straordinaria finanziati dal Parco Naxos Taormina, gestore del sito e del monumento architettonico, primo esempio di bioarchitettura del secolo scorso.

La mostra di Mastroianni (Fontana Liri, FR 1910 – Marino, RM 1998), da un’idea di Gigliola Magistrelli e di Lorenzo Zichichi, ha la curatela di Giordano Bruno Guerri, Paola Molinengo Costa (Centro Studi Umberto Mastroianni) e Victoria Noel Johnson e arriva a Naxos e Isola Bella dopo due tappe – con un numero ridotto di opere – a Erice e Lipari. Per questa esposizione che conclude la mostra itinerante in Sicilia, le trenta sculture documentano la produzione del maestro in un arco temporale di oltre cinquant’anni.

“La mostra delle sculture di Umberto Mastroianni a Naxos e Isola Bella – sottolinea l’assessore Alberto Samonà – conferma la versatilità dei siti archeologici, spazi senza tempo, dove l’arte contemporanea può trovare una sua dimensione narrativa, cedendo suggestioni ai visitatori e rigenerando luoghi, storie e percezioni. Dopo Consagra al Teatro Antico e la pittura dei dodici artisti de “Le Cento Sicilie” a Palazzo Ciampoli, le trenta sculture di Mastroianni a Naxos e Isola Bella completano la straordinaria offerta culturale del Parco archeologico Naxos Taormina nel segno della bellezza e della qualità. Come assessore regionale dei beni culturali e dell’identità siciliana sto portando avanti un percorso di valorizzazione dei luoghi della cultura della nostra Sicilia, che passa anche per grandi iniziative di respiro nazionale e internazionale proprio come questa”.

“Di sé – commenta Giordano Bruno Guerri – Mastroianni diceva ‘Ho sempre avuto bisogno di spazio, altura, di verde attorno a me, per poter lavorare bene”. Ecco dunque la chiave per leggere le sue opere che oggi, fra l’area archeologica di Naxos e il sito di Isola Bella, potranno continuare a dialogare con la natura, il cielo. Persino con il mare, esperienza sublime per uno scultore la cui opera è concepita per essere attraversata dallo spazio circostante e, a sua volta, per esserne attraversata”.

Alla mostra è dedicato un catalogo per i tipi de Il Cigno GG Edizioni. Il volume, che raccoglie gli scatti dell’allestimento in situ nel Parco archeologico di Naxos e a Isola Bella – come è prassi della casa editrice, che documenta e valorizza il progetto espositivo nei siti monumentali – è in lavorazione e andrà in stampa dopo l’inaugurazione.

Carlo Franza


 

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