Nel contesto italiano della variante intimistica della land art, il lavoro scultureo di Franco Di Pede che muove dal tufo materano, trova sul versante delle installazioni, delle carte e dei dipinti, la testimonianza di un’esperienza diretta, di un paesaggio naturale primordiale, geometrico, mediante tracce estetiche. E’ così che “il respiro del territorio” come si titola la mostra personale in corso nel progetto “Scenari” da noi curato al Plus Florence di Firenze, sviluppa nel recente lavoro di Franco Di Pede un sentimento romantico della natura vissuto in prima persona, privo di soggettivismo e attentamente controllato sul piano formale, trova la formulazione estetica più ricercata, accrescendo la dialettica della casualità. Carte colorate, sperimentazioni di linee, quadrati, triangoli, geometrie dell’universo, innestate fra loro con collage.  Disegni paesaggistici concepiti come particolari infinitesimali del paesaggio universale, anche di dimensioni ridotte, conformi all’identità del frammento archeologico e dell’amuleto, pensati nella scala spazio-temporale dell’uomo rispetto a quella dell’universo, sempre intesi come istanti di “un’esperienza totale” del paesaggio.  Pochi e calibrati ritagli orizzontali e verticali tra margini e angoli, che individualizzano ed enfatizzano la qualità estetica dell’artefatto, viaggio in uno spazio fantastico immenso, e questo favorisce il piacere che prova Franco Di Pede nel fare l’opera.

L’artista materano è intellettuale del Sud che si misura sull’ambiente, sul territorio, sulla storia, sulla tradizione, sui linguaggi onnivori del presente; su ciò insiste ormai da anni  guardando a un territorio cantato da Rocco Scotellaro (vedi “E’ fatto giorno”)  lavorando intensamente nel suo spazio-galleria(Arti Visive ) di Matera, accendendo  ancora oggi incontri del passato (Rafael Alberti)  e ricordi dell’attualità.

Franco Di Pede è  nato nel 1937 a Matera dove vive e svolge la sua attività artistica. Nel 1956 si è diplomato al Liceo artistico di Napoli. Ha frequentato l’Accademia di Belle Arti e la facoltà di Architettura della stessa città. Dal 1957 al 1981 è stato ordinario di Educazione Artistica nelle scuole medie del materano. Nel 1964 ha aperto la galleria Studio poi Arti Visive. I suoi interessi si distribuiscono in più campi: architettura, pittura, scultura, fotografia, arredamento, design e storia locale. Inoltre collabora a quotidiani e riviste specializzate. Come animatore culturale ha promosso l’attenzione al tema del recupero e della conservazione dei Sassi, organizzando workshop e tenendo più di cinquecento mostre personali e collettive in Italia e all’estero per stimolare l’interesse internazionale verso il singolare habitat materano. E’ attualmente impegnato nella promozione di stage formativi sulla lavorazione artistica del tufo con il coinvolgimento delle principali Accademie di Belle Arti italiane. I suoi lavori sono presenti in molti musei e collezioni private in Italia e all’estero. Si tratta di opere realizzate, quasi sempre, con materiali poveri (tufo, ferro, vetro, legno) e conservate presso Enti Pubblici e Istituzioni culturali locali e nazionali. Dell’artista si sono interessati, tra gli altri, D. Cara, G. Di Genova, R. Margonari, S. Orienti, F. Solmi, F. Sossi, E. Spera, B. D’Amore, I. Cavallari, G. Beringheli, G. Turroni, M. Novi, M. N. Varga, P. Marino, L. Magagnato, A. D’Elia, F. Menna, C. Franza, G. Dorfles, I. Mussa, L. Lambertini, S. Fizzarotti, G. Caserta, P. Restany, C. Strano, M. Apa, P. Berthier, A. Rubini, T. Paloscia, U. Piscopo, M. Cuozzo, C. Strinati, F. Cardini.

Carlo Franza

 

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