A Firenze coperto per lutto il David di Michelangelo in Piazza della Signoria. Nardella lo ha coperto come fosse l’Addolorata che piange Cristo morto.
Mentre Mosca ha richiesto il rientro di due capolavori russi prestati per due mostre in Italia, ecco che quelli che oggi in Italia si chiamano del PD, orchestrano eventi che hanno dell’incredibile. Cose vere cari lettori, e dire che siamo in Italia ancora governati da questa gente. State bene a sentire. Il 6 marzo 2022 il sindaco di Firenze Dario Nardella ha deciso di coprire la copia del David di Michelangelo Buonarroti. Sul famoso monumento un telero nero in segno di lutto, con addosso appuntato in basso la bandierina dell’Ucraina. Casuale la data del 6 marzo? Non proprio, perché il 6 marzo del 1475 nasceva proprio Michelangelo, l’autore dell’opera in causa, la scultura italiana più famosa al mondo. Ecco come ha giustificato il fatto orchestrato, il sindaco Nardella, a “La Nazione” di Firenze: “Abbiamo coperto con questi tessuti realizzati da artigiani fiorentini il David come gesto di dolore e di lutto per tutti i caduti di questa guerra: i civili ucraini, i militari ucraini ma anche i giovani militari ucraini che sono stati mandati a morire sul fronte da Putin, per un motivo che neanche loro conoscevano. Il David è simbolo della lotta contro la tirannia”.
Ebbene, proprio a due giorni dall’iniziativa, il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt ha contestato quanto fatto fare da Nardella e in un intervento pubblicato dall’Agenzia di Stampa Adnkronos ha detto: “Le statue nei musei e sulle piazze delle nostre città hanno un forte valore non solo artistico ma educativo, poetico, identitario, di incoraggiamento individuale e collettivo. Vestirle o tatuarle con proiezioni di loghi commerciali o di messaggi politici falsa il loro senso e nolente o volente le banalizza, spesso ridicolizzandole. Coprirle invece completamente, per qualunque motivo, equivale a una censura, e pertanto si oppone ai fondamenti della società libera”. Belle parole e ricche di senso queste dell’amico Eike Schmidt. Una risposta e uno schiaffo profumato al sindaco di Firenze Nardella. Chi ha orecchi da intendere, intenda, dice il proverbio.
Né va dimenticato che il Direttore degli Uffizi dal 2015 Eike Schmidt, nel suo intervento ha fatto riferimento alle polemiche nate nel 2016 quando le statue romane dei Musei Capitolini di Roma furono coperte da funzionari italiani ( per ordine di chi? ) in occasione della visita del musulmano presidente iraniano Hassan Rohani: “ Così com’era un errore coprire le statue dei Musei Capitolini per la visita del presidente iraniano nel 2016, per motivi -si disse- di pudicizia, così lo è anche adesso, per le dichiarate ragioni di lutto”.
Carlo Franza