Tempo di vacanze e tempo di mare. La nostra Italia è bagnata per tre quarti da mari che vanno a confluire nel mare Mediterraneo culla di tutte le civiltà.  E in quest’estate afosa e torrida non perdetevi la lettura di un libro incantevole che sul mare ha intessuto un intero racconto. Un libro da qualche mese in libreria ci parla di mari e di avventure; “La voce del Mare. Storie di viaggi, isole e naufragi” di Roberto Mussapi in uscita da Marietti 1820 (pp. 120, 2022, euro 17,00). Una sorta di storia del mare, storie colte e poetiche, pagine veloci e preziose di dati, sia di viaggi in mare, di vele spiegate al vento, di sirene, di tempeste, di  naufragi, di pirati, di isole (Zacinto mia che ti specchi nell’onde del greco mar… di Foscolo). E col mare si racconta la storia dell’uomo, l’avventura umana nel mondo.  La metafora della navigazione esprime con potenza l’avventura umana nel mondo, quell’andare oltre le colonne d’Ercole, andare oltre, verso terre lontane.  Da Ulisse a Moby Dick, da Sindbad a Robinson Crusoe, da Shakespeare a Stevenson, la voce del mare di Mussapi ci lascia leggere nel cuore della nostra civiltà, tra scoperte, avventure e ritorni a casa. Perché ritornare vuol dire   raccontare, fare memoria, narrare. La voce del mare è un libro che trabocca di riferimenti letterari, è citata l’Odissea di Omero, il poema da cui nasce la letteratura di viaggio e di avventura; poi si rivivono le peripezie della Tempesta di William Shakespeare, di Moby Dick e Benito Cereno di Herman Melville, della Ballata del vecchio marinaio di Samuel Taylor Coleridge, dell’Isola del tesoro di Robert Louis Stevenson. Proprio a Stevenson, autore del celeberrimo Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde, è dedicato l’ultimo capitolo dell’opera in cui Roberto Mussapi ripercorre la vita avventurosa dello scrittore scozzese. Facente parte di una famiglia di ingegneri specializzati nell’edificazione di fari, Robert Louis Stevenson nella sua breve esistenza – spirò a soli quarantaquattro anni – vagò a lungo per gli atolli polinesiani in cerca di un clima più sano per la sua salute e i suoi polmoni; probabilmente tisi o bronchiectasia tanto che morì nel  1894 nel suo villino a Vailima, villaggio a pochi chilometri da Apia, capitale delle Samoa, senza fare più ritorno nella natia Edimburgo. Nelle pagine del volume Roberto Mussapi lascia vivere una serie di vicende reali e mitiche avvenute per mare e per terra, sulle isole e negli oceani, luoghi di solitudine e prigionia, di morte e resurrezione, al confine tra aria e acqua; storie magiche e struggenti come quella quella ovidiana di Alcione e Ceìce di vascelli maledetti, mari del Sud e polene sconsacrate, di naufragi, di ossa divenute corallo, di occhi trasformati in perle.

Sorprendente l’analisi e il racconto de il Tuffatore di Paestum, il protagonista dell’inestimabile dipinto raffigurato sulla tomba a cassa del V secolo a.C. rinvenuta nel 1968 in una località nei pressi di Paestum. È lui, nella sua silhouette aerodinamica ocra rossa, il primo navigatore, corsaro e marinaio che ha lasciato il suo mondo alle spalle salpando; è lui il primo uomo a sfidare l’ignoto, lanciato verso l’infinito, l’altrove, l’eterno. E di viaggiatori, navigazioni e naufragi è ricco l’ultimo saggio di Roberto Mussapi dal titolo La voce del mare. Quel  mondo che chiamiamo Terra ma che avremmo potuto chiamare Acqua , visto che  più del 70% della superficie del pianeta che ci ospita è coperta da questo elemento fondamentale, è fascinazione, miraggio,  per via della sua metamorfosi che dà vita e morte, e che è soprattutto “sorgente di ogni magia”.

Roberto Mussapi è considerato uno dei maggiori poeti italiani contemporanei. È autore di saggi, di traduzioni da testi classici e contemporanei e di opere narrative e drammaturgo. È stato editorialista e critico teatrale per “Avvenire”. Tra le opere dell’autore: Tusitala, il narratore. Vita di Robert Louis Stevenson (Ponte alle Grazie, 2007), Il libro del mare (Jaka Book, 2007), La Divina Commedia di Dante Alighieri (con Giorgio Bacchin, Jaka Book, 2009), Le poesie (Ponte alle Grazie, 2014).

 Carlo Franza

 

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