Torna a Roma, presso Palazzo delle Esposizioni, come premiere italiana, la 66° edizione del World Press Photo. La mostra, promossa da Roma Capitale – Assessorato alla Cultura e  dall’Azienda Speciale Palaexpo,  ideata dalla Fondazione World Press Photo di Amsterdam e organizzata dall’Azienda Speciale Palaexpo in collaborazione con 10b Photography, ospita le foto finaliste del prestigioso premio di fotogiornalismo, che dal 1955 premia ogni anno diversi fotografi professionisti per i loro migliori scatti contribuendo così a costruire la storia del giornalismo visivo mondiale.

I nomi dei quattro vincitori mondiali dell’edizione 2023, selezionati tra 24 vincitori regionali, sono stati annunciati il 20 aprile attraverso i canali online della fondazione; per questa 66° edizione, le giurie globali e regionali formate da esperti internazionali hanno esaminato 60.000 foto e progetti inviati da 3.752 fotografi provenienti da 127 paesi.

La foto dell’anno è andata al fotografo ucraino Evgeniy Maloletka per la sua immagine straziante scattata il 9 marzo 2022 durante l’assedio di Mariupol in Ucraina: lo scatto ritrae una donna incinta trasportata in barella fuori dal reparto maternità di un ospedale danneggiato nel corso di un attacco aereo russo. La donna gravemente ferita è deceduta mezz’ora dopo aver dato alla luce il corpo senza vita di suo figlio. L’autore è riuscito a catturare la sofferenza umana causata

dall’invasione russa dell’Ucraina in un’unica immagine. Il presidente della giuria globale, il photo editor del New York Times e co-fondatore di Diversify Photo, Brent Lewis ha dichiarato: “Con il voto dato nel primo anniversario dall’inizio della guerra in Ucraina, la giuria ha premiato il potere di questa immagine e la storia che c’è dietro, così come le atrocità che mostra. La morte della donna incinta e di suo figlio riassume gran parte della guerra”.
Ad aggiudicarsi il premio World Press Photo Story of the Year è stato Mads Nissen, fotografo danese, con la sua storia The Price of Peace in Afghanistan, realizzata per Politiken/Panos Pictures. Il lavoro, attraverso nove inquietanti ma bellissime foto, vuole ricordare le difficoltà quotidiane del popolo afghano che vive ora sotto il regime dei talebani in assenza di aiuti internazionali.
A conquistare il premio per il World Press Photo Long-Term Project Award, è stato Battered Waters della fotografa armena Anush Babajanyan, per VII Photo/National Geographic Society. Quattro paesi dell’Asia centrale Tagikistan, Kirghizistan, Uzbekistan e Kazakistan sono alle prese con la crisi climatica e con la mancanza di coordinamento nell’utilizzo delle risorse idriche che condividono.  Il progetto mette in luce l’impatto della siccità e della gestione dell’acqua dopo la caduta dell’Unione Sovietica e mostra il potente spirito di resilienza delle popolazioni costrette ad adattarsi alla nuova realtà.
Il vincitore della categoria World Press Photo Open Format Award, dedicata a progetti che utilizzano diversi media (dal video, al documentario interattivo, alle foto disegnate), è il fotografo egiziano Mohamed Madhy. Attraverso il suo lavoro, Here, The doors don’t know me, l’autore narra, in modo inedito, la storia di una comunità di pescatori che sta scomparendo nel quartiere di Al Max ad Alessandria d’Egitto. Il lavoro è il risultato di una collaborazione con gli stessi protagonisti del progetto, strutturato a più livelli, che si compone di un approccio fotografico, di materiale d’archivio dei residenti, di lettere, disegni scritti a mano, video e suoni. Infine, tra le sei menzioni d’onore, c’è quella assegnata all’italiano Simone Tramonte, per il suo progetto Net- Zero Transition, che vuole mostrare le proposte più innovative che potranno permettere all’Europa di diventare il primo continente a impatto zero. Il progetto esplora il rapporto tra uomo, ambiente e innovazione mostrando le nuove soluzioni tecnologiche in grado di guidare il passaggio a una nuova era. Il lavoro affronta in chiave positiva il tema del cambiamento climatico, seguendo le tracce verso un concreto progresso ambientale, tecnologico, scientifico, sociale ed economico.

Un altro italiano, Alessandro Cinque, è stato inoltre premiato tra i vincitori regionali per il suo progetto Alpaqueros, frutto di diversi anni di lavoro sul territorio, dedicato alle evoluzioni delle famiglie in bilico tra sopravvivenza, tradizioni e sostenibilità: è, infatti, la storia di donne allevatrici peruviane che rischiano la vita portando gli alpaca sempre più in alto per combattere il cambiamento climatico e mantenere vivo il commercio che sostiene le loro famiglie. Il World Press Photo Contest 2023 ha coinvolto giurie regionali e una giuria globale formata da Brent Lewis, Angela Jimu, Hideko Kataoka, Kateryna Radchenko, Tomas Ayuso, Felipe Dana, Maika Elan. Le giurie regionali hanno prima selezionato le voci per categoria nelle loro regioni, dopodiché la giuria globale ha deciso i vincitori regionali e, da questi infine, i vincitori globali. In linea con la nuova strategia, i 4 vincitori finali sono stati dunque selezionati tra i 24 vincitori regionali 2022, per ciascuna delle quattro categorie: Singole, Storie, Progetti a lungo termine e Open Format per ognuna delle sei zone del mondo: Africa, Asia, Europa, Nord e Centro America, America del Sud, Sud Est asiatico e Oceania. La World Press Photo Exhibition 2023 è stata presentata in anteprima al De Nieuwe Kerk di Amsterdam, nei Paesi Bassi, il 22 aprile, per poi iniziare un tour mondiale, confermandosi come l’appuntamento che restituisce al mondo intero l’enorme capacità documentale e narrativa delle immagini, e il fondamentale ruolo di testimonianza storica. La World Press Photo Foundation è un’istituzione internazionale indipendente per il fotogiornalismo senza fini di lucro. World Press Photo gode del sostegno della Lotteria olandese e PwC.
L’Azienda Speciale Palaexpo è uno dei più importanti organizzatori di Arte e Cultura in Italia e gestisce il Palazzo delle Esposizioni, il MACRO, il Mattatoio e il Museo delle Periferie per conto di Roma Capitale.  10b Photography, partner della fondazione World Press Photo, è un centro polifunzionale interamente dedicato alla cultura fotografica. Si propone di mettere a disposizione del territorio l’esperienza e le relazioni costruite nel tempo, con l’obiettivo di portare a Roma e in altre città italiane il meglio della produzione fotografica internazionale, tra cui il più grande e prestigioso concorso di fotogiornalismo mondiale.

Carlo Franza

 

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