79441-Lucio_Fontana_1899-1968_Concetto_spaziale_1961_100x80_cm_olio_e_taglio_su_telaVenerdì 8 giugno 2018, sono state  inaugurate alcune sale espositive del Museo San Fedele – Itinerari di arte e fede di Milano, ricavate nelle splendide e suggestive volte seicentesche che sostengono la sacrestia della chiesa di San Fedele e adiacenti alla splendida cripta che già contiene la Via Crucis di Lucio Fontana, oltre che opere di Jannis Kounellis e di Lawrence Carroll. In mostra, sono presenti le opere del Gruppo Zero e di Cooperarte. La “private collection” comprende una serie di opere raccolte dall’artista, desiggunther_uecker_feld_1964ner e architetto Nanda Vigo – circa un centinaio – nel corso della sua vita, tra cui lavori di Lucio FontanaHeinz MackPiero Manzoni,Christian MegertJan SchoonhovenGünther UeckerVincenzo AgnettiGianni ColomboCarla AccardiOtto PieneMimmo RotellaJan FabreGiò PomodoroChristo.
Piero-Manzoni-Achrome-1961-62-fibra-artificiale-cm-75-x-55-Courtesy-Archivio-Nanda-Vigo-Milano
Le opere fanno emergere gli intrecci personali e lavorativi di Nanda Vigo, soprattutto le amicizie che hanno dato vita a una delle stagioni artistiche più importanti del dopoguerra. Artisti che si scambiano le opere, che le lasciano in ringraziamento per mostre organizzate dalla Vigo stessa, che con un moto spontaneo hanno così creato insieme un unicum che ci fa comprendere una fase rivoluzionaria dell’arte.Ne è nata una raccolta non solo “di” Nanda Vigo, ma che “rappresenta” in qualch15.-024-Nanda-Vigo-Deep-space-2014e modo il mondo di Nanda Vigo e di un’atmosfera dove l’arte era al centro del pensiero di coloro che all’epoca erano i suoi giovani protagonisti. Nella Milano che vive anni culturalmente fecondi, Vigo sceglie l’Europa che si interroga sulle proprie macerie e sperimenta nuovi modi di guardare e di vedere. È in sintonia con quel gruppo di artisti legati da vincoli di amicizia e sentimento comune dell’arte, che prende il nome di Gruppo Zero, specialmente tedeschi e olandesi che vivono il desiderio di “ripartire da zero”, contro inutili convenzioni e accademismi.  Grazie a Nanda Vigo, il Museo San Fedele riceve la straordinaria testimonianza di un’epoca attraversata da ricerche, da sperimentazioni che conservano ancora oggi tutta la loro attualità. Tutte sottendono una profonda tensione personale, un desiderio di andare alle origini del rapporto con il mondo, in un azzeramento di quanto ci può ostacolare in questa ricerca. In questo senso, le nuove sale costituiscono una tappa fondamentale del museo, collegandosi non solo alle ricerche compiute dalla Galleria San Fedele in quegli anni, ma ponendosi come punto di riferimento per tutto il percorso museale, mostrando quanto di più profondo fa affiorare l’indagine estetica. La Fondazione Culturale San Fedele è certamente grata e ringrazia vivamente Nanda Vigo per avere arricchito il Museo con una nuova apertura sul contemporaneo e la Fondazione Cariplo, per averne permesso il restauro delle sale.

Carlo Franza

 

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