Ci risiamo, Maurizio Cattelan insiste con le  sue routinarie performance. E ciò mi lascia con la bocca amara.  Maurizio Cattelan è tornato ad usare il cappio, quello usato per l’impiccagione. Questa volta, però, invece dei bambini appesi ai rami della quercia di piazza XIV maggio, -performance che sconvolse allora Milano e l’Italia intera-, ha impiccato sè stesso. Ai visitatori dell’Art Week milanese che si è inaugurata lunedì 28 marzo 2022, ha preparato una delle sue sorprese: la propria statua di cera penzolante, con un bel cappio che gli stringeva il collo, nell’elegante bagno di marmo verde di Casa Corbellini-Wassermann, progettata da Piero Portaluppi, e sede luxury della galleria Massimo De Carlo. Nel 2019 Massimo De Carlo si era spostato da via Ventura negli spazi di Casa Corbellini-Wassermann in Viale Lombardia 17 a Milano, opera di architettura modernista degli anni Trenta, firmata Piero Portaluppi. Ristrutturata dallo Studio Binocle, la galleria ha inaugurato la sede con una collettiva curata da Francesco Bonami. Dal 2019 questa sede è il quartier generale di una serie di altre sei sedi, tra cui, oltre Milano, Londra, Hong Kong e Parigi, galleria che nel 2021 raccoglie simbolicamente il testimone da Lucio Amelio, con l’esperienza di Piece Unique.   La statua di cera di Maurizio Cattelan appesa a un cappio nel bagno di marmo verde di Casa Corbellini-Wassermann, sede luxury della galleria Massimo De Carlo: così apre la mostra “You”.  E ieri alle 17.00, ora d’inizio della vernice della mostra intitolata «You», i primi visitatori sono rimasti senza parole, quando hanno visto la statua-ritratto di Cattelan vestita in un elegante completo blu dondolare dal soffitto con in mano un mazzo di fiori; lettura dell’installazione aperta a più messaggi. Futuro, asfissia, desertificazione, non libertà, morte.  La mostra resterà aperta, con ingresso libero, fino al 25 giugno (da martedì a sabato dalle 11 alle 18.30). Questo primo appuntamento ha fatto veicolare per la città un mormorio senza fine. E a buon ragione.  Ora il secondo è per mercoledì 27 marzo 2022 alle ore 14 al Tempio crematorio del Cimitero monumentale. Qui, in collaborazione con il Museo del Novecento, è stata allestita «Ninna nanna», l’opera del 1994 composta da sacchi contenenti le macerie del Pac di via Palestro distrutto nel luglio 1993 da un attentato mafioso che uccise cinque persone. Il 6 novembre 2022, terminata la mostra, l’opera sarà donata dall’artista alle Collezioni Civiche.

Carlo Franza

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