Il Terrazzo delle Carte geografiche agli Uffizi è un ambiente situato al secondo piano dell’edificio vasariano, lungo il braccio orientale, esposto verso Santa Croce e il fiume Arno; in prossimità della Tribuna e confinante a nord con l’antico Teatro Mediceo di Bernardo Buontalenti, questa sala fa parte del nucleo originario della Galleria e conserva ancora oggi la sua valenza di spazio tardo-cinquecentesco con il suo aspetto di terrazzo coperto e colonnato. Le pitture murali rappresentanti le carte geografiche del granducato di Toscana furono realizzate nel 1588-1589 da Ludovico Buti e Stefano Bonsignori, mentre il soffitto ligneo fu ornato con quadri di Jacopo Zucchi fatti trasportare da Palazzo Firenze a Roma nel corso del 1588 per volere di Ferdinando I. Caratterizzate da una rappresentazione estremamente minuziosa di tutti i possedimenti della famiglia, le due mappe venivano utilizzate dal Granduca per farsi vanto, agli occhi dei suoi ospiti, delle proprie conquiste.

Prodotto dalle Gallerie degli  Uffizi, e racchiuso in un’elegantissima veste editoriale, il libro – dal titolo Il Terrazzo delle Carte geografiche agli Uffizi (Nomos Edizioni, Euro 66,50)– presenta oltre 370 immagini ad alta definizione (frutto di una speciale campagna fotografica a opera di Antonio Quattrone). Gli scatti, che condensano tutta la bellezza di questo gioiello architettonico del Cinquecento, sono inoltre affiancati

Il volume, pubblicato a fine restauro che ne ha riportato in luce le qualità di stile e le peculiarità tecniche, documenta la genesi e le ragioni della committenza della sala, la sua storia collezionistica e le vicende che l’hanno segnata nel corso dei secoli, per giungere infine alle prospettive attuali.

In oltre 370 immagini (frutto di una campagna fotografica realizzata ad hoc) e con il contributo multi-disciplinare di 30 autori, sono presentate non solo le vicende storico artistiche dell’ambiente ma anche la documentazione analitica di tutti i lavori di restauro che hanno permesso di restituire al pubblico il Terrazzo in tutto il suo splendore originario.

Testi di Gloria Antoni, Paolo Bensi, Manola Bernini, Anna Bisceglia, Mauro Bondioli, Filippo Camerota, Laura Caria, Ottaviano Caruso, Lorenzo Conti, Walter Cupperi, Sara di Gregorio, Andrea Dori, Lucia Dori, Miriam Fiocca, Antonio Godoli, Samantha Gradi, Giovanni Gualdani, Luisa Landi, Daniela Lippi, Anna Medori, Chiara Mignani, Elisa Millacci, Debora Minotti, Fabrizio Paolucci, Daniela Parenti, Sandra Pucci, Leonardo Rombai, Chiara Rossi Scarzanella, Eike Schmidt, Daniela Smalzi, Cristiana Todaro, Lucia Tongiorgi Tomasi, Andrea Vigna, Hiromi Yamada. I contenuti ricostruiscono la storia del Terrazzo (così chiamato perché in origine l’architetto Vasari ne aveva disposto la costruzione come loggia aperta), soffermandosi in particolare sulla funzione della decorazione nella propaganda politica medicea, sugli elementi raffigurati e sull’importanza delle pitture murali nella cartografia del Rinascimento.

Realizzato in collaborazione con le Gallerie degli Uffizi e l’associazione Friends of The Uffizi Gallery. Era il 14 dicembre 2021 quando lo storico Terrazzo delle Carte geografiche delle Gallerie degli Uffizi apriva le porte al pubblico,  l’evento storico, che segnava la nuova vita di questo spazio straordinario dopo oltre vent’anni di chiusura, portava a  raccontare la storia di questo luogo magico di Firenze: Ora è proprio grazie alla casa editrice  Nomos  che si deve l’uscita di questo libro miliare, curato storicamente e iconograficamente;  un libro che documenta nel dettaglio la storia e le caratteristiche del Terrazzo, nonché le fasi di restauro che hanno consentito di riportare il luogo al suo antico splendore.

Curato da Anna Bisceglia, Antonio Godoli, Daniela Smalzi e Cristiana Todaro, il volume (in italiano e in inglese) esalta la vicenda e il valore estetico e simbolico del Terrazzo, omaggiando infine gli sforzi compiuti durante il restauro per conservarne l’aspetto. Un tema, quest’ultimo, sottolineato anche dal direttore degli Uffizi,  Eike Schmidt: “Dopo il restauro appena completato, le acque delle carte sono ridiventate azzurre e chiare, hanno di nuovo acquistato la limpidezza persa per secoli. Lo stesso si può dire delle colline rilevate, quasi tridimensionali, e verdi come dopo una pioggia primaverile, dipinte nel ‘dominio vecchio’ dello Stato di Firenze e del recentemente acquisito ‘dominio nuovo’ dello Stato di Siena. Lo stesso effetto di felice disvelamento si è verificato, con la pulitura, anche per gli oltre milleduecento toponimi vergati in oro e nero. Grazie alla riapertura delle finestre – bloccate per circa un secolo da vetri opachi e colorati – la visione cartografica e comprensiva del dominio granducale si completa con la veduta reale del centro di Firenze verso oriente, con lo sguardo che spazia da Palazzo Vecchio a Santa Croce, dal Museo Galileo a San Miniato al Monte”.

Carlo Franza

 

 

 

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